"Uomini! Prendete l'Assassino!"
Lasciai il corpo senza vita di Harold insieme ad una parte di me lì a terra, mentre iniziai a scappare da quel posto.
I passi delle guardie armate si fecero più veloci e vicini.
Vi era una finestra nel salone, e fu la mia unica via di fuga.Sfondai la finestra correndo, mentre i cocci di vetro e degli spari mi seguivano.
Caddi tra le piante del giardino sottostante, e continuai la mia fuga.
Arrampicandomi via dalle mura, mi lasciai dietro l'incubo della morte di un mio confratello, ucciso da quella Mela che gli aveva stregato la mente.Scappai lontano correndo senza fermarmi mai per strade, vicoli e tetti.
Tornai alla gilda affannato e scosso, cercando subito il corridoio che portava dal Mentore.
"Jeremy..." aprii la porta.
"Miles, rapporto?" mi chiese girandosi per guardarmi, e poi vide la mia espressione.
"Adam, che cosa è successo?""Jeremy... Ford ha la mela, e l'ha usata contro di noi nella sua villa, lo abbiamo seguito ma..." trattenni il fiato.
"Il Maestro Harold non è più tra noi."
Gli occhi di Jeremy si spalancarono.
"Com'è possibile? Harold..."
Disse mentre si alzava sconvolto."Ford ha usato la Mela contro di lui e in qualche modo quell'oggetto sembra che controlli le menti delle persone, Harold si è ucciso da solo, soggiogato dalla stregoneria di quella Mela."
Spiegai al mio Mentore mentre si avvicinava a me, pensieroso e abbattuto dalla notizia."Adam, sei andato incontro alla morte oggi, morte che ha colpito un nostro fratello." mise una mano sulla mia spalla.
"Il gesto di Harold non sarà mai dimenticato, e grazie a te anche, ora sappiamo che bisogna avere ancora più attenzione e prontezza nell'affrontare i Templari con questa maledetta Mela."
"Capisco, Jeremy. Ma la Confraternita ora deve sapere quanto accaduto, ed essere di nuovo pronta per uno scontro quanto prima, non possiamo far aumentare il potere dei Templari ancora di più." spiegai a Jeremy.
"Certamente, ora vai, torna a casa e riposa, ti farò sapere quanto prima per un ultimo saluto ad Harold."
"Salute e pace, Mentore."
Lasciai la stanza nel silenzio che era piombato in tutta la Gilda.Passai tutta la serata a riflettere.
"Adam, ti ho preparato la cena, per tirarti su hai bisogno di mangiare." disse Holly mentre mi abbracciava.
Aveva saputo dell'accaduto e quella sera preparò la mia cena preferita, delle costolette finissime."La vita ci insegna che bisogna perdere spesso per ottenere ciò che vogliamo, e la pace purtroppo non si guadagna parlandone."
Iniziai a spiegare alla mia amata, mentre mangiavo un boccone di costolette."Adam, hai avuto paura?" mi chiese Holly.
"Si, quando i miei occhi hanno visto il potere di quella Mela, ho pensato di essere spacciato, e la morte di un mio amico non ha fatto altro che peggiorare le cose."
Un caldo abbraccio mi venne dato appena finì di parlare.
"Adam, abbiamo saputo." era Julia.
"Ragazzi..." mi alzai per salutare i miei confratelli Julia e Carl che erano appena entrati.
"Julia, Carl, ho cercato di fare il possibile ma la Mela..." e non riuscii a continuare il discorso, il rimorso mi stava lacerando la gola."Adam, hai fatto il possibile, hai combattuto contro un potere che non riusciamo nemmeno a comprendere." mi prese Carl rassicurandomi.
"Domani ci sarà il funerale, riposati mi raccomando."
Mi abbracciarono e si avviarono di nuovo alla porta mentre Holly li accompagnò, ora avevano molto a cui pensare.Passai gran parte della notte insonne, Holly dormiva stretta a me, sentivo il bisogno di averla proprio lì, accanto a me, in quei momenti bui.
Il giorno dopo arrivammo insieme alla chiesa della nostra Gilda, un altro funerale, un altro compagno che ci lasciava.
Mi avvicinai a Jeremy, vestito con un lungo cappotto nero con dei bottoni dorati, dove al di sotto si scorgeva la sua classica giacchetta verdastra.
"Mentore, il corpo di Harold?"
Gli chiesi.
"Era rimasto alla villa di Ford. E fortunatamente ho mandato una squadra a cercare il suo corpo, stava per essere trasportato in una fossa accanto ad una discarica di periferia." spiegò Jeremy.
"Brutti figli di..."
"Calma Miles, ora e qui, e riposerà in pace per sempre come giusto che sia." mi calmò Jeremy."Hey amore, quella non è la famiglia di Harold?" mi fece notare Holly.
Ebbene si, una giovane donna dai capelli neri e lucidi piangeva accanto ad una bambina, la piccola Judith.
Mi avvicinai a loro, abbracciando la moglie di Harold.
"Tu sei Adam vero? Io sono Elhen, Harold mi parlava di te, sei stato fino all'ultimo con lui mi hanno detto." mi disse la signora Elhen mentre si asciugava le lacrime.
"Certo, ho cercato di fare il possibile, sono distrutto da ciò che è accaduto." spiegai, e poi mi abbassati verso la piccola."Ciao Judith, io sono Adam, lo sai tuo padre mi parlava spesso di te, diceva che eri bellissima, e aveva ragione."
La piccola Judith mi guardò e poi lentamente mi prese la mano."Ciao." disse con una fievole vocina.
"Ricordati che ci sarò sempre per te, piccolina" gli dissi accarezzandola.Il funerale passò e mentre ognuno prendeva la sua strada venni fermato da Carl e gli altri.
"Adam devi seguirci un momento dentro, è importante."
Feci per guardare Holly, che capì subito.
"Accompagno la signora Stonewood e la piccola, ti aspetto qui." disse la mia amata.
"No signorina Holly, vorrei che ci fosse anche lei con noi." disse Jeremy.E così Holly ci seguì dentro la Cripta nella Gilda.
"È un posto davvero affascinante ed elegate." descrisse i corridoi che portavano alla sala principale. Dove vidi tutti gli Assassini riuniti.
"Che succede?" chiesi."Adam." incominciò Jeremy, che fece accomodare Holly.
"Oggi la nostra confraternita ha perso un suo importante membro, che ci ha accompagnato per tanti anni."Si mise una cappa biancastra e accese un braciere al centro della sala.
"Ora noi Assassini vogliamo che tu, Adam Miles, prenda il posto di Harold Stonewood come Maestro Assassino."
Venni spiazzato, una carica così importante a me un così pochi anni di esperienza.
Ero felice della mia considerazione all'interno della Confraternita."Sono onorato dell'impegno che mi state dando, Mentore, siete convinto di questa scelta?"
Chiesi chinando la testa."In questi anni sei cresciuto parecchio, hai combattuto molto e portato molti risultati, meriti la nostra riconoscenza." disse Jeremy mentre prese una pinza e la mise nel fuoco.
"Cosa volete fargli?" disse Holly preoccupata.
"È un'antica tradizione, non gli farà tanto male." Julia si avvicinò alla mia amata spiegando cosa stava accadendo."Porgi la tua mano sinistra, Miles." disse Jeremy puntandomi la pinza infuocata sul mio anulare.
E chiuse la pinza sul mio dito.
Trattenni il dolore di quei pochi secondi, e mi accorsi poi di essere stato marchiato.Il simbolo degli Assassini ora bruciava su di me.
"Adam Miles conclusi il tuo giuramento da Maestro Assassino."
Jeremy si avvicinò a me allargando le braccia."Agiamo nell'ombra per servire la luce..."
"Noi siamo Assassini."
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Assassin's Creed Black Hand
FanfictionChicago, USA, sono gli anni 30 gli anni della Jazz Age, gli anni del Proibizionismo, gli anni della Mafia Italo Americana, gli anni della Mano Nera. Miles è un giovane ragazzo che si ritroverà in una città traghettata nel baratro della criminalità...