Capitolo 6 Parte 2

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"Adam?!"

"Cosa ti è successo Miles?"

Mi sarei aspettato i volti increduli dei miei compagni alla mia vista. Ero tornato alla gilda ricoperto di sangue sul mio vestito.

"Dov'è il mentore Jeremy? Devo parlargli."

Risposi indifferente alle loro domande.
Dovevo parlare con Jeremy per quanto era successo con il Corvo Cremisi.

"Jeremy è nel suo ufficio, sta parlando con una persona molto importante quindi devi aspe..."

Mi avviai senza ascoltare altro verso la stanza di Jeremy.

"Ed è per questo che i Templari stanno operando anche qui con la criminalità, Lydia..."
Jeremy si fermò nel parlare quando mi vide alla porta.
"Miles, che ci fai qui? E cos'è quel sangue?" mi chiese.

"Jeremy devo parlarti, stasera è successa una cosa riguardante il Corvo Cremisi e..."
"E l'hai uccisa, vero?" mi interruppe.

"Come fai a... Si, è morta. Ma non per mano mia, lei..." posai la piuma con il sangue di Lucy sulla scrivania
"Lei si è uccisa da sola."

Jeremy si alzò, camminando vicino al suo cofanetto delle piume.

"Quindi sei stato tu a prendere la piuma da qui, vero Adam?"
Mi chiese guardandomi con il suo sguardo pietrificante.

"Si, mentore."

"Sai che hai messo a repentaglio la nostra missione e la tua stessa vita per questo?" iniziò ad avvicinarsi a me.
"Hai rischiato di mettere in pericolo te stesso e la nostra confraternita con il tuo egoismo."

"Ma Jeremy, sono andato da solo proprio per non intromettere gli altri confratelli, dentro di me sentivo di dover risolvere la questione con lei da solo." spiegai mentre l'aria nella stanza iniziò a farsi più pesante dalla discussione.

"Adam eri accecato dalla vendetta per l'aggressione alla tua compagna! Non hai ragionato mai di testa tua da quando siamo alla ricerca del Corvo Cremisi e ora vorresti anche essere capito!?"
Mi urlò contro.
Ero mortificato. Purtroppo aveva ragione, da quando Holly era stata aggredita dai criminali del Corvo Cremisi agivo solo per una mia vendetta.

"Ed è per questo che non mi complimenterò con te per la morte di un nostro obiettivo, anzi sarai punito per il tuo egoismo e..."

"Jeremia, basta così!"

Ci fermammo.
Avevo completamente dimenticato la presenza di un'altra persona nella stanza.

Quella che era seduta accanto alla scrivania era una donna di mezza età, vestita di verde, molto elegante e aveva un cappuccio calato sulle spalle.

La donna si alzò, camminando verso di noi.

"Tu sei Adam Miles, giusto? Jeremia mi ha parlato di te, e con questa discussione penso basti così."

"Certo. Adam, ti presento la Mentore della Confraternita Inglese degli Assassini, Lydia Frye."
Jeremy mi aveva già parlato di lei, aveva molti contatti qui negli Stati Uniti, ed inoltre era un'assassina molto conosciuta da tempo.

"Lieto di fare la vostra conoscenza, Mentore, io sono Adam."
Mi presentai con il dovuto rispetto.

"Piacere mio, Adam. A quanto pare stanotte sei stato il fautore della dipartita di Lucy Holmes, meglio conosciuta qui come il Corvo Cremisi."
Spiegò Lydia.

"La conoscevate?" gli chiesi.

"Certamente, conoscevo anche suo padre, uno dei maggiori capi Templari dell'epoca, ucciso da suo figlio, che si era avvicinato alla nostra causa negli anni."

"Conosco la sua storia, me ne ha parlato prima di morire, Lucy è stata consumata dalla follia di una vita a cui è stata costretta vivere."
Spiegai ai due.

"Quindi hai provato pietà per un tuo nemico, Adam?" mi chiese Jeremy.

"Si, ma ero anche rammaricato per la sua triste storia, questo mi ha portato per un momento a trattenere la lama, prima che lei si uccidesse."

"Hai un cuore nobile, Miles.
Ma un vero Assassino deve anche superare l'ostacolo della pietà davanti ad un nemico. È una cosa che dovrai affrontare e imparare."
Mi disse Lydia col suo accento inglese.

"Ora, col consenso del Maestro Jeremia, vorrei farti dono di un mio cimelio di famiglia."
Disse Lydia prendendo una borsa accanto a lei.

"Lydia, ne sei sicura?" chiese Jeremy.

"Di cosa state parlando?" chiesi curioso di cosa stesse accadendo.

"Certo, dopotutto Adam si è dimostrato forte, coraggioso e devoto alla nostra causa, ed è anche grazie a lui che avete eliminato una discreta forza templare qui in America."

Lydia aprì la borsa, dove prese il contenuto e me lo mostrò.

"Questo Adam, è un bastone animato. Usato da mio nonno, l'assassino Jacob Frye."

Presi il bastone tra le mie mani guardandolo come se avessi ricevuto un tesoro di inestimabile valore.

"È semplicemente stupendo."
Dissi continuando ad ammirarlo.

"Il bastone animato contiene due lame nascoste, una sotto la testa e un'altra in fondo, è un'arma molto efficace nel combattimento ravvicinato ed elegante allo stesso tempo."
Mi spiegò Lydia.

"Fanne un buon uso, Miles."
Mi raccomandò Jeremy.

"Non vi deluderò. Vi ringrazio ancora per il vostro dono, Mentore." mi inchinai davanti a Lydia che mi fece un cenno sorridendo.

"Puoi andare ora Miles, salute e pace."

Lasciai la stanza, accorgendomene che i miei compagni avevano ascoltato il nostro incontro.

"Che mi venga un colpo! Il Bastone animato appartenuto a Jacob Frye in persona!" esclamò Carl, guardando l'oggetto tra le mie mani.

"E hai anche conosciuto sua nipote Lydia, sarà stato un onore vero?" mi chiese Julia.

"I miei complimenti Adam, ti occorrerà un allenamento con quel bastone animato, vieni da me quando vuoi iniziare."
Mi disse il maestro Harold.

Ero al centro dell'attenzione, i miei compagni credevano in me, e tutto questo mi faceva sentire finalmente un vero Assassino.

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