Elena:
Abbiamo finito di fare tutto, io e Alessio ci siamo comportati come se niente fosse mai stato tra noi, rispettandoci a vicenda. Fortunatamente non si è avvicinato più del dovuto.
"Ecco è tutto pronto", dice sorridendo. "Dici che mia madre ne sarà felice?" Si sfrega le mani nei jeans e si avvicina verso di me.
Io lo guardo negli occhi e gli faccio un sorriso rassicurante, annuendo con il capo. "Penso proprio di sì, penserà che sei stato un ottimo figlio", gli dico sincera. Penso davvero che Alessio è stato strabiliante con sua madre, si vede quanto la ama, ma è sempre stato così. Ha sempre riversato ogni sentimento verso quella donna, come se si sentisse in debito nei suoi confronti.
"Speriamo, e soprattutto mi auguro che lo scopo della serata abbia successo", dice in un sospiro che mi arriva in viso, inebriandomi del suo profumo, facendomi chiudere le palpebre.
"Lo spero anche io". Incastro il mio labbro tra i denti, accennando un piccolo sorriso.
È il giorno del compleanno della madre di Alessio, mi sto preparando per andarci, anche se Stefano mi ha appena chiamato avvertendomi che non sa se riuscirà ad esserci, perché ha un mucchio di lavoro ancora da svolgere. È rimasto bloccato, e dalla voce ho capito subito che era dispiaciuto per la faccenda, soprattutto sapendo che sarò ancora con Alessio. In questi giorni ha tentato di rimanere tranquillo, ma lo conosco abbastanza bene per comprendere quando si sta adattando ad una situazione, ma non è per nulla tranquillo. In ogni caso dopo stasera non dovrà più preoccuparsi, perché daremo un taglio a tutti i nostri incontri, dato che non appena Patrizia prenderà la sua decisione, a parte starle vicino e andarla a trovare, non potrò fare.
Esco fuori di casa, dopo che ho indossato un abito che mi arriva sopra il ginocchio, rosso porpora, adattando delle scarpe nere con il tacco a spillo, e truccandomi con un argento la palpebra e un rossetto rosso scuro, che si abbina perfettamente al colore del vestito.
Prendo la mia Smart, e facendola accelerare mi dirigo verso il luogo in cui abbiamo appuntamento per la festa. Non appena arrivo, parcheggio l'auto, accorgendomi che il vialetto è già colmo di auto. Scendo dalla macchina, sperando che la festeggiata non sia ancora arrivata, e cammino verso l'entrata, dove da lontano riesco ad intravedere le luci gialle, e il mormorio della gente.
Entro dentro il locale affittato per l'evento, e mi guardo in giro per cercare Alessio, che stranamente non vedo. Faccio qualche passo, facendomi spazio tra la gente, e finalmente lo vedo, ma non è solo. Sta sorridendo ad una ragazza, ed è la stessa che ho visto qualche giorno fa al bar in cui c'eravamo io e la mia migliore amica. Deglutisco forzatamente, avvertendo un brivido di rabbia pervadere tutto il corpo. Abbasso il capo e sospiro rumorosamente, implorando me stessa di calmarmi. Non è successo niente, Alessio può fare ciò che vuole. Questo continuo a ripetermi, ma non ci credo nemmeno io. Per cercare di sfuggire alla situazione, giro il corpo e vado a cercare mia madre.
Ma, non appena mi volto, sento una mano che si posa sulla mia, e un brivido sottocutaneo fa vibrare il mio corpo. Non c'è bisogno nemmeno di girarmi per capire chi è che mi ha toccato, riesco a percepire il calore del suo corpo, il suo odore, la pressione che esercita su di me. Mi volto, e quando lo faccio capisco di non essermi sbagliata: gli occhi scuri di lui, entrano in collisioni con i miei chiari, sovrastandomi e annullandomi completamente.
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Paura d'amare (COMPLETA IN REVISIONE)
RomanceCi sono amori che sembrano durare nel tempo, sono eterni, nati per non essere mai divisi; questo erano Alessio e Elena: un amore che dura da sempre, ma finito senza un apparente motivo. Ma si sa, l'apparenza inganna sempre e Alessio era il più grand...