20•capitolo

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Elena:

Da quando siamo riusciti a convincere Patrizia a farsi aiutare sono passati esattamente sette giorni. In questi giorni, non ho più visto Alessio, lui si è subito messo all'opera per cercare una struttura per la malattia della madre, ovvero un tumore alle ossa. Ha bisogno di cure costanti, per questo motivo abbiamo pensato di trovare un posto fuori Napoli, dato che qui non ci sono le strutture per questo genere di malattie. Alessio si è tenuto in contatto con me, mi ha spiegato i vari posti che ha visitato, perché non si è limitato ad un luogo soltanto, ma si è informato in più lunghi proprio per avere il meglio per lei. Vogliamo tenerla con noi, non possiamo perderla, quindi faremo il possibile affinché questo avvenga.

Alessio oggi tornerà in città, ha detto che vuole incontrarmi per farmi vedere le varie strutture così che possa aiutarlo a scegliere. Ha preso diversi appunti sulla questione, ma non vuole fare una scelta da solo. Inoltre, l'ultima parola va alla madre, anche se durante la settimana, quando l'ho incontrata per capire come stesse, lei ha avuto qualche tentennamento. Non è così convinta della questione, so che principalmente lo sta facendo per Alessio, spero solo che ci creda anche lei perché sennò non avrà buoni risultati.

Stefano viene verso di me, mentre io sto controllando il telefono per capire se Alessio mi ha mandato un messaggio.

"Cosa stai facendo?", mi domanda scrutandomi.

Mordicchio il labbro inferiore e faccio un piccolo sorriso; "niente.. a-aspettavo.."

"Alessio", dice anticipando ciò che stavo dicendo.

"Si, è che voglio capire a che ora torna", dico, un po' ansiosa nel vedere i suoi occhi che mi guardano male.

"Okay", si limita a dire. "Quando finirà questa storia?", chiede agitato.

"Quale storia?"

"Tu che ti senti con lui, quando finirà?", ripete.

"Quando Patrizia starà meglio", dico senza ombra di dubbio. Capisco il suo fastidio, ma deve anche capire che io non la lascerò sola. E non chiuderò la porta in faccia ad Alessio, ho fatto una promessa, voglio mantenerla.

Sospira e si avvicina di qualche passo più a me, cerca di alleggerire la tensione e passa le mani nelle mie spalle, avvicinandomi a lui. La sua fronte si posiziona nella mia, i suoi occhi guardano intensamente i miei e le nostre labbra si sfiorano. Respira a fatica, vedo che si sta trattenendo e lo apprezzo, perché riesco a percepire la frustrazione che sente in questo periodo a causa della situazione con Alessio.
Ad un certo punto, toglie le distanze che ci separano e poggia le sue labbra ardenti sulle mie; socchiudo le labbra per lasciargli l'accesso che richiede con la lingua, e non appena si stanno incontrando, il campanello di casa emette un suono che ci fa sobbalzare entrambi. Lui sbuffa, solleticandomi con il suo fiato le labbra e si sposta da me.

"Ma chi è?"

Alzo le spalle e apro le braccia per fargli capire che non ne ho idea, poi mi sposto da lui e lui dice: "vado io". Io annuisco, e rimango ferma qui aspettando che lui torni.
Mentre ricontrollo il telefono per capire se Alessio si è fatto sentire, sento Stefano che alza di qualche tono la voce. Mi affretto subito ad andare verso la porta d'ingresso per capire cosa sta succedendo, e trovo davanti Alessio che litiga con Stefano animatamente.

"In ogni caso devi stare al tuo posto", dice Stefano ringhiando e avvicinandosi ad Alessio, così tanto che ho paura che cominceranno a fare a botte.

"Ragazzi ma che state facendo?", alzo la voce per farmi sentire; i loro occhi si continuano a guardare, ignorandomi. "Ma siete impazziti?" Urlo ancora di più, "sembrate due ragazzini"

Paura d'amare (COMPLETA IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora