9•capitolo

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Elena:

Non riesco a credere ai miei occhi nel ritrovarmelo davanti agli occhi dopo cinque anni. Sembra che stia sognando, ammetto che in tutti questi anni parecchie volte mi è venuto in sogno e, in tutti questi mi diceva che tutto ciò che aveva detto non era vero. Ovviamente i sogni rimangono sogni e, svegliandoti, accetti la realtà.

"A-Alessio". Pronuncio il suo nome quasi strozzandomi per le miriadi di emozioni che sento non solo nel vederlo, ma anche nel pronunciare il suo nome. Avevo immaginato mille volte il momento in cui i miei occhi avrebbero rivisto i suoi, ma ammetto che niente è paragonabile a ciò che sta avvenendo. Non immaginavo che potesse scatenare una furia, un tornando dentro di me.

Lo guardo e lui è immobilizzato davanti a me. Solo adesso mi accorgo degli ematomi che ha sul viso, non si muove, mi guarda dritto negli occhi facendomi tremare le gambe. Abbasso leggermente gli occhi e solo allora mi accorgo che ha le mani strette a pugno e le nocche gli sono diventate bianche per come le stringe.

"Fammi passare", dice dopo qualche secondo, come se io non fossi niente, come se avermi rivisto non avesse scatenato niente in lui. In realtà non è così per me, ma da lui non potevo aspettarmi altro dato che è lui che mi ha lasciata andare.
Fa un passo avanti, non guardandomi più e, con il braccio scosta il mio corpo che, a quel contatto, avverto mille brividi. Sento il respiro mozzarmi e abbasso la testa frustrata perché so ciò che vorrei non aver provato, ma so anche cosa invece è appena successo al mio corpo dal momento che il suo muscolo ha toccato la mia spalla. Va avanti, mi giro verso di lui, guardando le sue spalle da dietro che sembrano tirate. Lo seguo per capire cosa sta per succedere, perché dalla sua espressione capisco che sta per succedere qualcosa che sconvolgerà gli equilibri.

Mi ritrovo in cucina, dove trovo lui che sta per aprir bocca ma, mentre lo fa, sua madre si alza in piedi.

"Alessio, tesoro, no!", dice come se sapesse cosa sta per avvenire.

"No?", ridacchia amaramente. "Io lo ammazzo!" Urla con tutta la voce che ha in gola.

Comincio a tremare dalla paura, sento come se stessi percependo il suo stesso dolore anche se non so cosa sta succedendo. Eppure, in questo momento, vorrei calmarlo. Ma, sto ferma in silenzio a guardare ogni cosa che avviene ai miei occhi.

"Alessio, ti prego no!", urla la madre, Patrizia, con una paura che non avevo mai visto in lei. "Non puoi prendertela con lui!"

Patrizia comincia a piangere, mentre a passo spedito Alessio prende per il colletto suo padre e lo guarda dritto negli occhi. Giovanni, il padre di Alessio, lo guarda come se non riuscisse a capire cosa stia succedendo. Vorrebbe dire qualcosa, ma Alessio ha cominciato a stringere il suo collo e il viso di Giovanni è diventato paonazzo.

Non lo so cosa succede in quel momento, non so cosa mi prende, so solo che ho una gran paura e che spinta da una forza che non capisco, corro verso di lui e urlo il suo nome come se potessi cambiare le cose.

"Alessio, non farlo!" Non so perché lo faccio, non ho più influenza su di lui, ma è come se in questo momento mi sentissi in dovere di fare qualcosa per impedire la situazione.

Le sue mani sono strette ancora al collo di Giovanni, vedo le spalle di Alessio che si raddrizzano di colpo non appena sente la mia voce e, in un attimo, lascia suo padre e lascia scivolare le sue braccia vicino alla sua vita. Poi si gira verso di me, i suoi occhi mi fulminano, mi abbagliano. Il suo nero si mischia con il mio colore chiaro, creando un'intensità che mi devasta dall'interno, come se mi trafiggesse con una lama. I suoi occhi sono lucidi, rossi. Si avvicina verso di me, vedendo il suo pomo di Adamo abbassarsi e alzarsi, la sua mano tremante si alza verso di me e mi prende la mano con forza, come se avesse paura che io potessi staccarla. Io tolgo di scatto la mano con i miei occhi che non si staccano mai dai suoi e, con il cuore che mi martella sul petto ma, nel momento in cui lo faccio, lui la riprende e io glielo lascio fare per smorzare la situazione che si è venuta a creare.

Paura d'amare (COMPLETA IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora