24•capitolo

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Elena:

Ad un certo punto ti ritrovi in bilico fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, fra quello che ritieni sia fatto per te e quello che ritieni sbagliato. In fondo lo sapevo dentro il cuore cosa volevo per la mia vita, ma a volte capirlo totalmente non è sempre facile e devi andarci a sbattere per comprendere determinate cose che agli occhi degli altri può sembrare "chiaro", ma agli occhi di chi le vive non è sempre così perché il cuore è quello che non possiamo ne comandare ne capire totalmente, si sa che quell'organo che sta nel petto a volte è ingannevole e ci porta da una parte piuttosto che dall'altra, per poi renderci conto che non avevamo visto le cose nella giusta prospettiva.

"Ed è così che mi sono sentita: catapultata in due mondi contrastanti, fatti di ciò che la mia anima percepiva, ma che era difficile capire perché per entrambi provavo qualcosa, non capivo solo la profondità di ciò che sentivo. Probabilmente tu adesso ti aspetti di sapere quale è stata la mia scelta, ma tu sai quanto non è stato semplice tutto questo, perché ciò che provi non è detto che poi sia quello di cui necessiti in quel momento e io avevo bisogno di altro!"

Qualche settimana prima:

Sono sdraiata sul mio letto, oggi ci sarà la seconda chemio di Patrizia e da quando sono qui, sono passati esattamente tre giorni. In questi giorni, io e Alessio ci siamo avvicinati di rado. Io ho cercato di stare per i fatti miei perché non volevo che lui si illudesse di qualcosa che non avverrà mai, ma anche perché Stefano mi ha espressamente chiesto di potersi fidare di me e per questo, ho preso la decisione di evitare rapporti in più con lui per quanto mi è possibile dato che conviviamo. Devo ammettere che non è stato sempre facile, ma in questo mi ha aiutato Alessio che non mi ha pressato e ha capito subito le mie reali intenzioni nei suoi confronti, limitando i rapporti. Mentre Stefano nonostante l'ho sentito spesso in questi giorni, è molto freddo e distaccato nei miei confronti, non gli è passata e non ha accettato il fatto che io sono andata via, ma non mi ha chiuso la porta in faccia.

Mi alzo dal letto e dopo aver fatto una doccia veloce, indosso un jeans e una maglietta casual e lego i miei capelli in una coda alta, mettendo sul viso un filo di trucco e un po' di fard per le guance giusto per dare colore al mio viso. Esco dalla stanza per capire a che punto stanno gli altri e quando lo faccio, vedo che già Alessio e sua madre sono davanti alla porta. Non appena lui si accorge di me, mi fa un piccolo sorriso e io mi avvicino a loro.

"Come ti senti?", chiedo a Patrizia dato che dal viso la vedo in ansia.

"Ammetto che mi spaventa più il dopo", mi risponde. Da dietro noto che ha meno capelli rispetto a solo pochi giorni fa, probabilmente stanno già cadendo ma non ancora del tutto.

Usciamo dalla porta di casa e andiamo verso la macchina che Alessio ha affittato per questo soggiorno. Io mi metto dietro, mentre sua madre nel lato passeggero e lui alla guida. Per tutto il tempo della strada rimaniamo in silenzio con solo la musica di sottofondo e, non appena arriviamo scendiamo dall'auto.

Alessio va a parcheggiare e io seguita da Patrizia entro dentro per aspettare il nostro turno. Nell'attesa, mi volto e vedo Alessio che ha appena fatto il suo ingresso e guardandolo in viso vedo che è pensieroso e teso. Ha le mani in tasca e le spalle leggermente incurvate, mentre si avvicina a noi e noto anche la sua mascella contratta come se stesse stringendo i denti fortemente. Io gli faccio un piccolo sorriso per rassicurarlo e quando i suoi occhi neri come la pece si posano sui miei, vedo che un po' si rilassa e scrolla le spalle.

Si avvicina a noi e si siede al centro tra me e Patrizia; "quanto manca?", chiede ansioso.

"Fra poco dovrebbe entrare", gli dico io per rassicurarlo un po', ma noto che sta tremando come una foglia.

Paura d'amare (COMPLETA IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora