26•capitolo (prt.1)

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Elena:

I nostri visi vicini, il mio cuore che batte cosi forte che non riesco a fermarlo e non ce la faccio nemmeno a reggere il suo sguardo. Non riuscivo più a trattenermi, quelle sensazioni che mi stava procurando solo un attimo fa, hanno annebbiato la mia mente che ho quasi pensato di baciarlo, ma mi sono trattenuta perché so che non è la cosa giusta, non posso fare a Stefano una cosa del genere, non posso fare ciò che Alessio ha fatto a me distruggendomi, a Stefano colui che mi ha amato nella tempesta, mi ha cullata nelle notti insonni, abbracciato nei momenti in cui credevo di non farcela. Gli ho giurato amore eterno solo qualche giorno fa, prima di partire, promettendogli che si sarebbe potuto fidare di me, che io non gli avrei fatto del male e che non lo avrei tradito, e in pochi giorni mi sono ritrovata a sfiorare delle labbra non sue e non posso nemmeno negare ciò che ho sentito. Posso trattenere il mio istinto, posso scappare, ma io lo so che in quel momento i suoi occhi erano gli unici che vedevo e tutto il resto si era annullato di colpo.

Vado dritta in camera mia e mi tuffo sul letto, premendo fortemente il cuscino nella tempia come se quel gesto potesse annullare la cavolata che stavo facendo solo pochi istanti fa. Come volevasi dimostrare non ci riesco, perché ogni secondo immagino ancora quelle labbra carnose ad un passo dalle mie, e riesco a percepire ancora come faceva quel maledetto organo sul petto. Non riuscivo a spegnerlo, proprio come non riesco a spegnere i miei pensieri in questo momento.
Nel frattempo, prendo il telefono e controllo i messaggi, e in quell'istante mi sento ancora più in colpa perché mi accorgo che ci sono almeno dieci chiamate senza risposta e cinque messaggi su whatsapp, ovviamente  l'artefice è Stefano.

Sono nei casini!

Inutile negare a me stessa che io in quel momento c'ero e non riuscivo a pensare a nient altro. Inutile prendere in giro me stessa, una cosa è certa: devo capire davvero cosa è successo perché rischio di ferire una persona che non si merita quello che sto percependo in questo istante. Ho sempre odiato Alessio per ciò che mi aveva fatto, per come mi aveva distrutta, devastata, fatta a pezzi. Ora mi ritrovo nella stessa identica situazione e, per quanto non l'ho baciato, io desideravo farlo.

Vuol dire che lo amo ancora?

Non posso essere ancora innamorata di lui, io lo so che quello che c'è con Stefano non è finto, so cosa sento quando lui è vicino a me, so che nelle sue braccia mi sento protetta e amata come non mi sentivo con Alessio, ma so anche che non posso continuare con l'incertezza ma devo fare chiarezza.

Sto impazzendo!

Stringo il telefono tra le mani, prendo un lungo respiro e guardo l'orario, probabilmente lui starà dormendo perciò non posso chiamarlo. Però, decido comunque di mandargli un messaggio per fargli capire che lo sto pensando.

A Stefano:

-scusa non avevo visto le chiamate, è stata una giornata pesante. Ci sentiamo domani, buonanotte.

Il mio è un messaggio asettico rispetto ai soliti che gli mando, ma non voglio essere ipocrita, né tantomeno prenderlo in giro se pochi minuti fa ero tra le braccia di un altro uomo e ci volevo pure stare. Se Stefano lo sapesse, darebbe di matto e lo capirei bene. Probabilmente vorrebbe che io tornassi a casa immediatamente, ma per quanto posso anche comprendere, ho capito che devo chiarire ciò che sento perché voglio essere felice con lui, non voglio un domani guardarmi indietro e pensare a questa situazione, rinnegare ogni cosa.

In un secondo, il mio telefono comincia a squillare e segnala la chiamata del mio fidanzato. Il mio cuore aumenta i battiti, motivati da sensi di colpa che continuo ad avere imperterrita.

"Pronto". La mia voce è flebile, tentennante, paurosa delle mie stesse emozioni provate per qualcuno che non è lui.

Perché io in quegli occhi scuri come la notte, mi ci sono persa davvero... ho annullato tutto il male che mi aveva fatto solo qualche anno fa, perdendomi nel suo abbraccio.

Paura d'amare (COMPLETA IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora