Stefano:
Sono stati dei giorni estenuanti per me, tornare a casa e non trovare la mia donna non è stato certo facile. Ci sono stati giorni in cui avrei voluta stringerla, invece mi limitavo a sentirla per telefono, dietro quella cornetta che esprimeva tutte le sue titubanze soltanto dalla voce. Conosco Elena, so che qualcosa la turba e ho paura di scoprire cosa. In tutti questi anni sono stato presente per lei, mi sono fatto carico dei suoi problemi per alleggerirla, sapendo quanto per lei era tutto diventato difficile. Le semplici cose non erano più tali per lei. Perciò, non potevo non essere lì per lei. Sono diventato apprensivo, presente, romantico. Tutte cose che non ero mai stato prima di lei, perché pensavo che le servisse per fidarsi di me. Pensavo che se l'avessi fatta sentire importante attraverso dei gesti come quello che feci di Capri, lei avrebbe capito che io sarei stato lì per lei in qualsiasi momento. In realtà, mi rendo conto che molte delle cose che ho fatto per lei sono state per la paura di perderla. Da quando l'ho incontrata la prima volta a quando me ne innamorai, capii che non potevo stare tranquillo, che un ombra aleggiava sulla nostra storia e per non farmela portare via avrei dovuto combattere contro quel demone che si celava ancora dentro di lei di nome Alessio. Lo sapevo bene, per questo quando è tornato nella nostra vita, ho avuto paura perché non potevo negare di aver sempre sospettato che lui ci fosse tra di noi. Elena non se ne accorgeva, ma io che le stavo vicino mi rendevo conto della cosa.
E ora sono su un aereo, sto andando da lei, voglio starle vicino in questo momento così difficoltoso per lei. Mi ha chiamato poche ore fa dicendomi che Patrizia si sentiva male, ovviamente la prima cosa che ho fatto è comprare un biglietto online per correre da lei. Elena non ha capito che sarei andato, perché era presa dal panico e non riusciva nemmeno ad ascoltarmi. So quanto quella donna conti per lei, la mia intenzione non era quella di privarle di starle vicino, ma mi è salito il panico nel sapere che lei avrebbe condiviso la stessa casa con Alessio. Se non avessi avuto titubanze l'avrei lasciata andare senza remore, ma so quanto quel ragazzo ha significato per lei, so quanto ha sofferto e ricordo perfettamente la sofferenza in cui l'ho trovata. Quindi, sapendolo e non volendola perdere, non riuscivo a farla andare senza opporre resistenza, come d'altronde tutte le nostre liti sono cominciate dal momento in cui lui è tornato presente nelle nostre vite, perché tutte le mie paranoie su di lei che poteva pensare ancora lui, mi sono piombate in testa e più cercavo di sopprimerle e ripetermi che lei ormai amava me e non c'era nulla di cui preoccuparsi, più ogni qualvolta si faceva menzione di lui o lo intravedevo per caso, mi saliva l'ansia e la rabbia, e non riuscivo a non litigare con lei. Forse è stato stupido, capisco perché lei pensava che non mi fidavo di lei, ma in realtà non ci riuscivo a far finta di niente e continua ad essere così. Da quando se n'è andata ho immaginato mille volte lei vicino a lui, che poteva succedere qualcosa tra loro e lo stomaco mi si chiudeva in una morsa. Poi come faccio sempre riesco ad essere razionale e ho pensato che ha ragione quando ha detto che lei sta con me e che se mi voleva tradire, lo avrebbe già fatto. Provo a darle fiducia, anche se le titubanze ce le ho ancora e spero di sbagliarmi. La amo troppo per perderla, se non l'avessi più al mio fianco perderei una parte di me, inoltre, mi farebbe rabbia che arriva lui dal nulla dopo che l'ha fatta soffrire, e se la prendesse come se niente fosse stato. Non perché sia un oggetto, lei ha una testa pensante, ma il cuore è difficile da domare e ho paura che il suo possa appartenergli ancora. Mi roderebbe perché l'amore che provo per lei è immenso, ma anche perché lui non se la merita una ragazza come Elena. Lei è sensibile, dolce, passionale; Alessio se l'avesse amata non l'avrebbe mai fatta soffrire tradendola con una che non varrà mai la metà di lei.
L'aereo atterra e mi precipito per andare a prendere un taxi che mi porterà all'ospedale che mi è stato indicato da mia suocera. Quando ci entro, attraverso le strade di Meldola per poi arrivare nel giusto luogo. Pago il taxista e scendo dall'auto, mentre un improvvisa ansia e un brutto presentimento si impossessano del mio corpo. A passi di piombo vado verso l'entrata dell'ospedale, mentre respiro a fatica. Non riesco a capire cosa succede al mio corpo, ma qualcosa mi dice di non entrare. Ma, nonostante ciò, continuo a camminare. Non appena sono davanti alle porte scorrevoli, entro dentro l'ospedale e guardo alla mia destra dove vi è la portinaia. Le chiedo dove si trova Patrizia, lei mi indica la stanza e, a quel punto, vado a prendere l'ascensore per andare al terzo piano. Mentre sono dentro l'ascensore, sposto il mio peso da un piede all'altro e mi guardo allo specchio, aggiustando la cravatta grigia come per far fare qualcosa alle mani che non la smettono di sudare. I piani che mi separano sembrano infiniti, il tempo sembra non passare mai. In effetti il tempo ha una curiosa caratteristica che non capirò mai: passa troppo in fretta quando vorresti fermarlo, passa troppo lento quando sei in piena ansia. Le ore di un giorno sono sempre uguali, eppure a volte sembra che scorrono più veloce altre più lentamente.
Finalmente sono al terzo pieno, esco dall'ascensore e il mio sguardo oscilla a destra e a sinistra per cercare la stanza indicatami di sotto. Faccio qualche altro passo e il mio cuore è come se la sentisse, percepisco la sua presenza. Allora, guardo dritto davanti a me e capisco di non sbagliarmi quando la vedo. Sento che il cuore ha un sussulto, le mie spalle sembrano d'improvviso contratte e le mie mani si stringono a pugni così forte che le unghie si infilzano nei palmi. Respiro in affanno, cerco un qualche modo per tranquillizzarmi, ma ahimè, la rabbia è l'unico sentimento che sento e come un pazzo, velocemente mi precipito verso quella figura che voglio immediatamente distruggere.
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Paura d'amare (COMPLETA IN REVISIONE)
RomanceCi sono amori che sembrano durare nel tempo, sono eterni, nati per non essere mai divisi; questo erano Alessio e Elena: un amore che dura da sempre, ma finito senza un apparente motivo. Ma si sa, l'apparenza inganna sempre e Alessio era il più grand...