Sono tumulata in casa di Benjamin da 4 giorni sono le 11 del mattino e mi sto stiracchiando nel suo letto , Ben mi ha assolutamente proibito di tornare nella stanza che avevo affittato,ha recuperato tutte le mie cose e ora sto da lui.
Gran parte dei pomeriggi li trascorro da sola dato che lui è in studio a lavorare al disco ,ma la sera al suo rientro ci buttiamo sul divano e ci spariamo maratone di film ingurgitando schifezze. Dall'ultimo incontro Federico è scomparso di nuovo e penso che forse sia meglio così , probabilmente è così che le cose devono andare.
Mentre sono assorta dai miei pensieri il mio telefono squilla come fosse impazzito 《Buongiorno Penc dimmi tutto》 velocemente il mio amico mi spiega che nel suo comodino si trova una chiavetta nera indispensabile per il lavoro al disco ,di correre in studio a portargliela o oggi nessuno potrà lavorare , resto in silenzio per qualche secondo e lui mi legge nel pensiero 《tranquilla io Fè e gli altri andiamo a pranzo fuori , ci sono le chiavi dello studio vicino alla porta d'ingresso , prendi quelle così lasci la pennetta vicino al pc e poi sei libera di tornare a casa senza dover incontrare nessuno.》.
Controvoglia mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno , il mio riflesso allo spicchio è terribile , decido così di farmi una doccia e darmi una rassettata giusto per non terrorizzare i poveri abitanti di Modena.
Esco dal bagno indossando l'accappatoio e mi dirigo in camera , tiro fuori dalla mia valigia un leggins nero con le bande bianche laterali e mi impossesso di una maglia nera della Penguin di Ben. Indosso i vestiti e ai piedi infilo le vans nere. Torno in bagno ad asciugare i capelli e decido di lasciarli mossi; dopo essermi leggermente truccata recupero la pennetta nel cassetto e indosso i miei occhiali da sole neri , dò un ultima occhiata allo specchio e mi viene da ridere :sono completamente vestita di nero come al solito e se Benjamin mi vedesse non perderebbe occasione per sfottermi.
Passeggio per le strade di Modena con le cuffie alle orecchie,mi dirigo in stazione per prendere il 4 che mi porterà in studio e non appena salgo mi rendo conto di quanto Modena sia una città meravigliosa e mi riprometto di godermi queste ultime giornate di sole per visitarla.
Circa quindici minuti dopo scendo dal pullman e mi incammino verso i capannoni che ospitano lo studio , guardo sui tetti e noto stormi di piccioni che mi fanno subito ripensare a quante volte Landi postava storie su instagram inquadrando proprio quei poveri uccelli.
Arrivo davanti alla porta del take away e mi guardo intorno:nessuna delle auto dei ragazzi è parcheggiata li quindi posso stare tranquilla.
Inserisco le chiavi nella toppa e faccio scattare la serratura, entro chiudendomi alle spalle la porta e mi dirigo nella stanza che ospita il pc.
Mentre cammino una fitta mi colpisce al cuore , sul muro ci sono le foto di Federico e dei ragazzi , mi fermo ad osservarne una in cui sorride spensierato,se penso alle ultime volte che l'ho visto mi sento un mostro per aver cancellato quel sorriso meraviglioso dal suo volto. Scaccio via queato pensiero ed entro nella stanza del pc, lascio la pennetta sulla scrivania e mi siedo sul divano di pelle che si trova li di fianco. Mi guardo intorno e mi godo il silenzio dello studio , penso a quante volte ho desiderato essere qui quando Federico per me era solo il mio idolo e non la causa di ogni mia gioia e dolore. Mentre penso a questo mi viene una malsana idea ,sono pur sempre una loro fan nel loro studio , completamente sola , con a disposizione la pennetta usb che contiene il loro disco. Colta da un attacco acuto di curiosità mi precipito al pc ed inserisco la pendrive. Pochi istanti dopo lo schermo diventa nero e già penso di aver fatto un disastro ma poi compare una frase " Se un poco ti conosco la tua curiosità ti ha portata a leggere questo" mi porto una mano sulla bocca perchè sono sicura di sapere da chi arrivano quelle parole. Sullo schermo compare una lettera e la voce di Federico esce dalle casse leggendola solo per me " Ho pensato a mille modi per farmi perdonare ma mai nulla mi sembrava abbastanza , volevo fare qualcosa di plateale ma poi ho pensato che ho bisogno di chiederti scusa nel modo più intimo e discreto possibile. Da quando sei entrata nella mia vita sei stata un uragano di emozioni, hai messo a posto ogni tassello di un puzzle che sembrava incomprensibile. Mi hai reso completo,tu con i tuoi modi dolci, con la tua risata genuina e anche con la tua rabbia mi hai fatto sentire vivo , come non riuscivo più ad essere da tempo. Sei stata una boccata d'aria fresca per me che mi sentivo ormai soffocare, sei la ragione che motiva ogni mio gesto,la forza che mi spinge e la mia motivazione. Mettiamola così sei la mia piccola coccinella,il mio portafortuna personale. So di aver sbagliato e non ti chiedo di dimenticare, ti chiedo solo di darmi la possibilità di dimostrarti, ogni giorno della mia vita, che sei solo tu la donna che voglio al mio fianco, che solo con te voglio dividere i miei giorni. Non posso permetterti che sarò perfetto e che non sbaglierò mai più, ci saranno giorni in cui sarò insopportabile e inavvicinabile.. ma tu sorridimi e stai con me perché solo al tuo fianco il resto prende senso. Ora se me lo permetti voglio farti un regalo ma prima voglio parlarti nel modo in cui riesco meglio ad esprimermi".
Resto ferma a fissare lo schermo che è tornato ad essere nero , asciugo velocemente con le mani le lacrime e mi prendo la testa fra le mani cercando di elaborare ogni singola parola appena ascoltata.
Poi in un attimo lo sento , mi sembra quasi di sognare 《Anche quando poi saremo stanchi
troveremo il modo per
navigare nel buio
che tanto è facile
abbandonarsi alle onde
che si infrangono su di noi..
Dimmi dove sei
vorrei parlarti
tutte quelle cose che
ho mandato già in fumo
Colpa della solitudine
non l’ho mai detto a nessuno
a nessuno tranne che a te
Questa sera sei bellissima
se sai che non è finita abbracciami》
Federico lentamente si avvicina a me mentre continua a cantare.. resto incantata dal suono della sua voce e dal suo viso meraviglioso pieno di speranza , vorrei alzarmi e correre via , ma come sempre il cuore aveva già deciso tempo fa,mi alzo come se non avessi il controllo delle mie gambe e mi avvicino a lui. Rimaniamo in silenzio per dei minuti che sembrano ore.. poi accorcio le distanze e appoggio la mia testa al suo petto e mi lascio stringere. Alzo il viso per incontrare i suoi occhi e li vedo lucidi, carichi di emozione ,per poco non mi esplode il cuore quando dopo un'infinità di tempo lo vedo sorridere e allora mi lascio andare e avvicino il viso al suo baciandolo di nuovo; lo bacio come se fosse la prima volta e mi sembra di tornare a respirare dopo una vita in apnea. Ci stacchiamo quando ormai non riusciamo piu a respirare 《passerei la vita a baciarti, ma ora vieni con me ho un regalo da consegnarti》. Gli prendo la mano e insieme a lui mi dirigo fuori dallo studio , saliamo in macchina e mentre guida tiene la mia mano nella sua. Mi godo il panorama fuori dal finestrino, il mondo ha finalmente ripreso colore.
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Juntos || Benji&Fede|| Federico Rossi||
FanfictionLa storia di una ragazza come tante: Martina , che si trova da un giorno all'altro catapultata in una realtà che la lascerà senza fiato; tutto grazie ad un "incidente". Perchè si sa : SUCCEDE TUTTO PER UNA RAGIONE.