Capitolo 51

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Mi bacia come se riuscisse a trarre ossigeno da quel gesto , si muove dolcemente su di me e maledico per un momento quel poco tessuto che ci divide. Benjamin allontana la sua bocca dalla mia per riprendere fiato ma rimane immobile sopra di me , i suoi occhi , come i miei sono due pozze verdi colme di desiderio 《 Ti giuro sto una merda Marti ,ma ti voglio da quella notte a Milano, quando in pigiama e indifesa sei corsa fra le mie braccia, voglio posso e devo proteggerti》 e senza darmi tempo so rispondere si tuffa di nuovo sulle mie labbra , con le mani accarezza le mie cosce che gli cingono il bacino , risale accarezzandomi un fianco e porta su con sé anche la canotta che indossavo lasciandomi coperta solo dalle mutandine. La sua bocca tormenta ogni angolo del mio corpo passando dal collo al seno e poi alla pancia. Sfila il mio e il suo intimo che ormai ci dividono e poi torna a distendersi su di me; mi fissa negli occhi come a chiedermi il permesso. Tremo sotto di lui e per quanto la mia testa dica no e si ribelli il mio corpo è indipendente , porto una mano dietro il collo del moro e lo attiro a me baciandolo. Con movimenti lenti e strazianti si fa spazio fra le mie gambe ed entra in me. È un mix di sensazioni che non mi sarei mai aspettata di vivere , mi sento in colpa al pensiero di ciò che sto facendo ma è una passione talmente travolgente da non lasciarmi scampo. Ad ogni spinta sento Ben ansimare e ripete quanto mi desiderasse , continua a baciarmi e a tenere i suoi occhi fissi nei miei mentre fa l'amore con me.

Apro lentamente gli occhi e vedo un braccio che mi cinge i fianchi, riconosceri quella mano tatuata fra mille. Siamo ancora nudi nel letto degli ospiti , Benjamin dorme beatamente con le labbra socchiuse e in questo momento sembra un angelo. Mi alzo lentamente dal letto per non svegliarlo , indosso la sua canotta nera perchè mi sentirei una merda ora a rimettere addosso quella di Federico. Scendo in cucina e mentre aspetto che il caffè sia pronto mi appoggio al bancone della cucina e tengo la testa fra le mani,che diavolo ho fatto?. A riportarmi alla realtà è la suoneria del mio cellulare, rispondo in fretta sapendo già di.chi sarà l'altra voce 《 Buongiorno piccola》 inspiro forte e cerco di sembrare il più normale possibile 《buongiorno Ico》 mentre chiacchieriamo del più e del meno però una sua frase mi distrugge il cuore 《stanotte non ho chiuso occhio,non riuscivo a dormire senza te appoggiata sul mio petto , non vedo l'ora di tornare a casa nostra》. Chiudo poco dopo la chiamata e mi verso il caffè nella tazzina , due mani si posano su i miei fianchi e sento un brivido percorrermi la schiena quando Benjamin mi lascia un bacio sul collo. Mi volto verso di lui e provo ad allontanarmi 《ti sembra saggio scappare da me ora ? So che mi vuoi quanto io voglio te》 sussurra avvicinandosi lentamente a me come un leone farebbe con la sua preda. Pochi istanti dopo mi ritrovo con la schiena contro il frigorifero e il moro a pochi passi. Posa le mani ai lati della mia testa e facendo una piccola flessione deposita un bacio sulle mie labbra 《ora vai a vestirti voglio portarti in un posto》.

Stiamo passeggiando per le vie di Modena quando Ben inizia a scattarmi foto , ci troviamo in piazza XX Settembre, mi racconta poi che qui si trova la sua vecchia scuola , che per anni ha sognato ad occhi aperto guardando questa piazza dalla finestra della sua aula ,poi come fosse la cosa più normale mi bacia con estrema dolcezza accarezzandomi il viso 《 scusa ma ho sempre sognato di farlo in pubblico come fossimo una coppia nornale》.
I giorni passano in fretta ed io e il moro non ci siamo mai separati ,stasera però Federico tornerà a casa così Ben decide di andare via prima del suo ritorno《 non ho intenzione di guardarvi mentre vi baciate , mi fa male il cuore al solo pensiero》;mi siedo sulle sue gambe e copro tutto il suo viso di baci 《 abbiamo fatto una stronzata Ben.. ma ora è tardi per tornare indietro e qualcosa fra di noi c'è ed è reale..》.
Sono stesa nel letto e sono ormai il 23 ,fra poco il biondo tornerà a casa , la casa che ci ha visti nel giorno della nostra rinascita.. la stessa che è testimone del mio più grande errore ,penso sorridenso amaramente che se i mobili potessero mi prenderebbero a schiaffi. Mentre sono assorta nei miei pensieri un messaggio mi riporta alla realtà.. È un audio di Ben 《Sai.. io non so parlare quindi tutto quello che volevo dirti l'ho messo in una canzone : "E ti rivedo in piedi alla finestra
dietro i murales della vecchia scuola chissà se ci pensi ancora,
quando bevi un po’ la sera..
questi anni che passano in fretta
quando piove e la città è deserta
chiudo gli occhi, tu ti spogli
in slow motion dentro ai miei ricordi..

Non posso più fingere di stare bene, se non ci sei Niente è per sempre..

tu sei il mio niente , se in futuro non ci sarai ti aspetterò sempre al XX Settembre. Niente è per sempre se mi cerchi e non lo sai
ti aspetterò sempre al XX Settembre.
C

ostretto a vivere dentro a un flashback..
con la mente in cerca di un perché
perché ci siamo persi?
cosa ho fatto per allontanarti.
Non posso più fingere
di stare bene, se stiamo insieme
come ci viene
non posso più fingere
di stare bene, nemmeno un po’..

Niente è per sempre
tu sei il mio niente
se in futuro non ci sarai
ti aspetterò sempre al XX Settembre
niente è per sempre
se mi cerchi e non lo sai
ti aspetterò sempre al XX Settembre

XX Settembre

Niente è per sempre
tu sei il mio niente
se in futuro non ci sarai
ti aspetterò sempre al XX Settembre" Buonanotte amore.》
Mentre ascolto la vocedi Benjamin le lacrime mi scendono incessanti sulle guance e cullata da quella meravigliosa canzone mi addormento con il telefono sul cuscino.

La luce dell'alba filtra dalla finestra,mi muovo sul letto in cerca di Federico ma non c'è, i miei occhi pero si incatenano alla figura seduta sulla poltrona vicino all'armadio.  Il biondo tiene un bicchiere con un liquido rosso in mano e sulle gambe ha il mio telefono che riproduce la voce di Ben. Federico è seduto e mi guarda con le lacrime sul viso ,l'aria ferita e una faccia schifata , ha la camicia aperta sul petto e i capelli scombinati dalle troppe volte in cui deve averci passato le mani 《 L'avete fatto davvero ? In casa nostra ? Tu e il mio migliore amico, quello che reputavo mio fratello.. come hai potuto?》. Il biondo è alterato dell'alcool ma le sue parole mi arrivano come uno schiaffo in pieno viso.


Juntos || Benji&Fede|| Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora