Juntos || Benji&Fede|| Federico Rossi||

Capitolo 39

Dopo il concerto siamo andati a cena tutti insieme,  l'aria era piuttosto tesa , soprattutto fra Federico e Gianluca.
Siamo rientrati da poco nell'albergo dei ragazzi ed io e Fede siamo saliti in camera , non abbiamo ancora avuto modo di chiarire e io sono tremendamente in ansia perché ho bisogno di sapere cos'è realmente successo.
Mi siedo sul letto con le gambe incrociate e lo guardo muoversi per la stanza , scalcia via le scarpe e si siede di fronte a me 《voglio spiegarti tutto , o almeno tutto quello che mi ridordo》sussurra a testa bassa;gli faccio cenno con la testa di andare avanti e lui inspira profondamente.
Si avvicina di poco a me e mi prende la mano posando lo sguardo sulle nostre dita intrecciate 《avevo visto le storie di Gianluca e so che non è una giustificazione , ma sono impazzito,  nella vasca con  te a fare  il viscido.. il solo pensiero che fosse così vicino a qualcosa di mio mi faceva impazzire e  sono uscito a bere》resta zitto un secondo e senza guardarmi in faccia riprende a parlare 《ho incontrato quella ragazza fuori dal locale ,mi ha chiesto di entrare con lei per fare una sorpresa alla sua amica , una volta dentro sono andato a farmi qualche foto con questa sua amica, mi sono allontanato e sono andato al bancone a bere , forse un po' troppo. Volevo chiamarti e capire se fosse tutto ok ma non avevo il coraggio. Quando poi mi sono alzato lei era li , e abbiamo iniziato a parlare , è tornata con me in albergo perché continuavo a sfogarmi , stavo da cani,  non avevo mai avuto così paura , ricordo solo di essermi addormentato mentre guardavo con lei dei video di te e Gianluca sul cellulare , ero troppo ubriaco per dirle di andar via,  ma nemmeno una sbronza così forte poteva far in modo che io ti tradissi.》. Mi asciugo le lacrime e finalmente incrocio il suo sguardo , sul viso perfetto del biondo scorrono silenziose due lacrime , non resisto più e mi butto su di lui scrivendolo forte e sedendomi sulle sue gambe,  sento sfuggirgli un singhiozzo e appoggio la mia fronte sulla sua baciandogli il naso , lui mi stringe di più e lascia un bacio all'angolo della mia bocca 《piccola perdonami ,sono stato un coglione , Non voglio mai più sentirmi così,  Non sono mai stato così male cazzo , io ti voglio con me sempre , non lasciarmi mai ti prego 》 sputa fuori fra i singhiozzi e non mi controllo più,  mi lancio sulle sie labbra e lo bacio , lo bacio forte perché lo desidero come penso di non aver mai fatto.
Mi stende sul letto e si posiziona su di me strappando via gli strati di tessuto che dividono la nostra pelle,  prima di entrare in me mi guarda negli occhi 《ho bisogno di te , resta con me stanotte,  resta con me sempre 》 poso una mano sulla guancia e senza pensarci troppo lascio che la mia bocca dia libero sfogo a ciò che il mio cuore sta gridando 《Ti amo Federico, ti amo da sempre》. Si blocca per un istante e mi fissa poi sorride e con un movimento deciso entra in me 《Ti amo anche io , da quando mi sei inciampata addosso e voglio amarti ora e sempre 》.
Prende a muoversi dentro di me con un ritmo costante e prepotente come il nostro sentimento , sollevandomi piano piano verso un'altra dimensione in cui esistiamo solo io,lui ed i nostri gemiti;  dopo un'infinità di tempo vengo gridando il suo nome è poco dopo lui mi segue gemendo 《Dio quanto ti amo piccola 》 sussurra poi stringendomi a sé.
Restiamo tutta la notte insieme , fra la passione dei nostri corpi e attimi di pura dolcezza.
Non avrei mai pensato che con Federico sarebbe stato tutto così , ogni emozione con lui è spinta al limite che sia  gioia o che sia dolore. Non avrei potuto desiderare niente di meglio,  niente di più perfetto o meno complicato.
Lo guardo steso al mio fianco , con il bacino coperto dal lenzuolo a celare il suo bellissimo corpo ; mentre dorme gli accarezzo dolcemente il viso e mi commuovo al solo pensiero che l'uomo al mio fianco mi ama esattamente nel modo in cui lo amo io , che il nostro bisogno è reciproco e che da ora in poi qualsiasi sfida la vita ci metterà davanti l'affronteremo insieme , mano nella mano.
Porto la mia mano sul suo petto e mi accoccolo meglio mentre lui istintivamente mi stringe a se.
La certezza che si stava facendo largo in me durante il concerto ora è chiara e forte: non potrei mai desiderare nesaun'amore che non sia lui , mai nessuno che non sia il mio Federico. La prima vera felicità.