Capitolo 2

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La mattinata passò velocemente, stranamente anche l'ora di geografia che fin da bambina mi aveva sempre annoiata. Mi sono sempre chiesta a cosa serva. Insomma è per questo che esiste Google maps o le previsione del meteo.

I miei pensieri furono interrotto da Samantha,che iniziò I suoi lunghi discorsi su ragazzi e feste a cui io ovviamente, non ero mai andata. Non la ascoltai molto, non perché non volessi, anzi tutto il contrario, ma faceva caldo ed io aveva assolutamente bisogno di zuccheri.
-Oddio-esclamò tra un misto di omg non ci posso credere o da un okay, forse è meglio andarcene
-cosa c'è- chiesi seriamente preoccupata dalla sua cera che era sbiancata
-il tuo vicino di armadietto è Josh-disse tutta contenta. Mi voltai e notai Travis, il montato dell'ora di letteratura con l'amico montato, letteralmente buttati sul mio e sottolineo mio armadietto
-wow... Questa notizia mi cambierà radicalmente la vita-dissi scherzando. Ma lo avrebbe fatto, avevo letto abbastanza libri  da sapere che i ragazzi come loro, non portavano a nulla di buono
-sisisi, vedremo-disse lei. E per la prima volta ebbi una strana sensazione. Forse perché il ragazzo dagli occhi di un colore non ancora ben definito si spostarono per una frazione di secondi su i miei, o forse semplicemente perché dovevo prendere i soldi per il pranzo che ovviamente erano nel mio armadietto e per farlo avrei dovuto far spostare quei due pezzi di manzo e i loro amici. Ma ovviamente dovevo fare la sostenuta, per lo meno davanti a Sam per i primi tempi, quindi , per dimostrarle che la sua presenza non mi turbava affatto mi incamminai verso il mio armadietto dove c'erano appoggiati i tipi.

Mi pentí subito della mia scelta. Appena entrai nel campo visivo di Tavis questo mi venne in contro mettendomi una braccio sulla spalle e gridando il mio nome ad alta voce. Con dietro di noi la faccia scioccata di Sam.
-Hayley-disse. E dire che alla fine ero stata scortese con, lui e che quindi avrebbe dovuto odiarmi ed evitarmi.
-Josh, lei è la ragazza che ti ha definito solo carino- mi maledí mentale te per avergli dato tutta questa confidenza. Lui fissò me ed io fissai lui. Peccato che fosse una stronzo patentato e che ebbe la prontezza di rispondermi con una farse ovviamente da uno che sa di essere bello e che usa la sua bellezza a suo favore.
-che c'è, voi un'autografo? - disse lui, scoppiarono a ridere tutti. Non ci vidi più. Questo pezzo di uomo, pieno muscoli senza cervello mia aveva umiliato davanti a tutti.
-no, in realtà vorrei prendere i miei libri nel mio armadietto-risposi facendo smettere tutti di ridere. Spostai con forza gli amici di lui e con tutta la calma del mondo sistemai i libri che non mi servivano, prendendo i libri per la lezione di letteratura e i soldi per il pranzo. Fatto tutto ciò sempre con molta lentezza chiusi l'armadietto, feci un falso sorriso a tutti, specialmente a Josh e prendendo Sam per il braccio mi diressi verso la mensa.

-sei stata un mito - mi disse lei tutta orgogliosa.
-lo so, ho un talento naturale-
-si,e sei anche modesta-
-ti ripeto, talento naturale! -

Arrivate in mensa mi sedetti con il mio vassoio di cibo e iniziai a mangiare.
-allora... - chiese Sam.
-allora cosa! - chiesi a mia volta
-insomma, non ci parliamo da una vita, e fino ad adesso ho parlato solo io, quindi... raccontami qualcosa di te-
-in realtà non è successo niente di spettacolare nella mia vita, quello che devi sapere già lo sai, invece tu... Com'è andata a finire con quel ragazzo Mike? - Mike era il ragazzo che le piaceva alle medie.
-guarda lasciamo stare, ci sono uscita due volte e in entrambe non poteva andate peggio-mi rispose.
-ummm...non si direbbe dato che è da quando siamo arrivate che non ti toglie gli occhi di dosso! - ovviamente lei si girò,per rigirarsi rossa in viso.
-oddio, e se è ancora interessato!-
-beh...penso lo scopriremo presto? -
-casa intendi dire scusa?-
-beh... È in classe con me a letteratura, e lo sai che il prof fa un sacco di lavori di gruppo potei indagare sui suoi sentimenti per te.- okay, la sua espressione divenne mitica, da felice a scioccata da arrabbiata ad imbarazzata!
-sta entrando Josh! -
-e allora... - chiesi
-come è allora, ci sono ragazze che darebbero la vita per avere l'armadietto vicino al ragazzo più popolare della scuola!- alzai gli occhi al cielo. Tutti a guardare le cose superficiali. Ma nessuna che guardava la testa.
-beh... Pensa un po' che fortuna, io non sono tra quelle ragazze! -
Tutto d'un tratto Sam sgranò gli occhi,  ma non ebbi il tempo di chiedere cosa le prendesse che una voce arrogante intervenne.
-smammate- disse ovviamente Josh.
-scusa? - chiesi
-smammate-ripeté lui. Mi alzai in piedi, era più alto di me di un bel po' di centimetri, ma non mi feci intimorire.
-chi ti credi di essere per dirci cosa Fare? - chiesi
-senti ragazzina, smamma e basta! -
-altrimenti? - chiesi sfidandolo.
-altrimenti ti farò passare le pene dell'inferno!-
-bene, allora... - dissi dando loro falsa speranza - rimaniamo-detto ciò mi risedetti e tirai giù per un braccio anche Sam che nel frattempo si era alzata. Dopo mi rivolsi alla ragazza di fianco a Josh:
-e tu, ricordati di mandarmi la lastra che mi hai fatto-mi guardò ovviamente male
-chi ti credi di essere ragazzina-
-me stessa-dissi. Mi stavano irritano.
Il mio occhio cadde su un tavolo un po' più in là, dove mio fratello mi stava fissandomi come metà scuola. Grazie a dio dopo un po se ne andarono e io tutta felice , mi alzai e andai a sparecchiare sotto tutti gli occhi attenti della scuola. Ovviamente feci in modo che anche Josh e i suoi amici mi notassero.
-lo sai che ti stimo vero? - disse Sam.
-ti ripeto, il mio è talento naturale-detto ciò scoppiammo tutte e due a ridere.

Quando la campanella suonò entrammo nella classe di letteratura , materia che avremmo avuto le ultime ore del mercoledì.

Quando il professore entrò in classe ci alziamo in piedi tutti in segno di saluto.
-Buon giorno ragazzi, passate bene le vacanze- ci chiese una volta che tutti fummo seduti. Il professor Brown era un signore sulla cinquantina, alto, con un po' di pancetta e con il pizzetto e i baffi. Era un uomo molto simpatico, insomma il nonno che tutti vorremmo. Gli faceva piacere quando noi alunni ci rivolgevamo a lui per risolvere i nostri problemi, o anche solo per un chiarimento. A dirla tutta era al mio professore preferito, uno di quelli che ti fa quasi piacere la scuola, non uno di quelli che te la fa odiare ancora di più.
-Quest'anno, stavo pensando di farvi fare un lavoro a coppie da consegnare entro la fine dell'anno, il progetto consiste nel creare una presentazione, una ricerca, un modellino, insomma sbizzarritevi, su un tema a vostro piacere - rimase un attimo in silenzio come suo solito per osservarci.
-allora le coppie saranno queste... - iniziai a pregare che io fossi in coppia con Sam, ma ovviamente non fu così.
-...e Hayley sarà con Josh- o mio dio, tra tutte le persone al mondo proprio con lui doveva ritrovarmi in coppia! Mi giro verso di lui e quando incrociò il mio sguardo fece un ghigno,  di tutta risposta gli feci una smorfia.

Le due ore di letteratura passavano abbastanza velocemente. Stavo per uscire dalla classe quando il prof richiamò sia me che Josh.
-ragazzi, ho deciso di mettervi in coppia insieme per svariati motivi, uno di questi è quello che a me ed ai miei colleghi piacerebbe che voi vi aiutante. Vedi Hayley tu potresti aiutarlo nelle materie di studio e lui in tecnologia e in matematica, sarei molto grado che voi lo faceste, siete entrambi due studenti molto bravi è un peccato rovinarvi le medie solo per quelle due o tre materie in cui non riuscite a dare il massimo di voi stessi-detto questo ci lasciò andare. Non potevo crederci, ora anche l'aiuto con lo studio. Okay, ora ne sono più che sicura, il destino ce l'ha con me!

Una volta arrivata a casa mi buttai sul mio letto, quando tutto d'un tratto mi squillò il cellulare. Era stata una giornata stancante,faticosa e piena zeppa di cambiamenti. E la mia voglia di rispondere al. Messaggio che mi era appena arrivato ara apri a zero. Ma comunque lo feci.

Sam
Tra mezz'ora al campo da basket

A mala voglia mi alza dal letto e scesi le scale
-io esco-dissi lasciando di stucco mia madre,e per un seconde temetti di averle causato un infarto...

UN SOGNO PER DUE (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora