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Per mia fortuna si limita a mettermi il mascara e farmi la piastra, mi sento sollevata, non avevo proprio voglia di farmi truccare di tutto punto per restare a casa, non avrebbe avuto senso.
«Ecco qua, guardati, sei bellissima» mi dice spostandosi dallo specchio lasciandomi la visuale. Sto per dire qualcosa quando sento bussare alla porta, è arrivato. «Vado iooo» dico con più entusiasmo del dovuto, «NO! Va Alex!» dice bloccandomi per i polsi, la guardo confusa, «perché? Mi hai fatto mettere una gonna, mi ha truccata e fatto la piastra per stare qua dentro?!» le dico, «ma no, solo che ti deve vedere arrivare, entrata di scena, capisci?» ma cosa cavolo dice?! «no, non capisco. Non ha senso», «ha senso, credimi, comunque non importa, fai come ti dico» dice mollando la presa, sbuffo e aspetto che mi dia il permesso di uscire, sento la porta aprirsi, «Hey, benvenuto nuovo coinquilino» sento dire da Alex, «finalmente un altro ragazzo in questa casa» continua, sento Shawn ridacchiare, sono sicura che è lui perchè conosco bene la risata di Alex, è rumorosa, mentre lui ha una risata davvero emh...dolce...si credo sia così. «Bene, ora puoi uscire, non parlare a macchinetta, sorridi e fermati a metà distanza, salutalo da lontano con un "hey" e un gesto della mano accompagnato da un altro sorriso smagliante» mi dice Ann sistemandomi la gonna e dandomi una piccola spinta di incoraggiamento verso la porta ormai aperta della mia stanza, «so come comportarmi Ann, non sono un barbaro» le dico ridendo, esco e faccio come mi dice. Corridoio, curvo l'angolo, ok, sono nel salotto, dio, è bellissimo. Tre passi in avanti e sono arrivata, sono a metà distanza, insomma, non sono nè troppo lontana nè troppo vicina, vorrà dire questo? Non lo so ma meglio non perdersi in mille pensieri. Alzo la mano, sorrido, «hey» gli dico agitando leggermente la mano attirando la sua attenzione, mi guarda e sorride a sua volta, ha un bel sorriso. «H-ey» mi dice con difficoltà...oddio, ho fatto qualcosa di sbagliato, vero? Altrimenti perché avrebbe fatto così? «Benvenuto» interviene Annabeth, «grazie» dice lui ancora sorridente, «dove sono i tuoi bagagli?»gli chiede notando che ha solo la chitarra con se, «sono ancora in macchina, non volevo riempire casa vostra subito, insomma, non volevo ingombrare, porterò tutto piano, scarico le cose indispensabili e poi quando siete sistemati porto il resto» risponde, «è anche tua» dico timidamente e subito me ne pento, Ann mi incenerisce con lo sguardo non capendo che ho detto, «Cosa?» mi chiede Shawn guardandomi dritta negli occhi, «no, dico, emh... ora è, è anche casa tua» dico. Ma ora non riesco nemmeno più a parlare?mi è andato in pappa il cervello? Non so perché ho parlato in quel modo ma l'ho fatto sorridere ancora e mi va bene. «Bene, ti faccio vedere la tua stanza» gli dice Ann, «Alex, hai tolto gli scatoloni che dovevi buttare, vero?» gli chiede con sguardo minaccioso, «emh...potrei essermene dimenticato...» le risponde con voce angelica, e ora dove dormirà Shawn? Il divano è troppo piccolo, ci stiamo si e no noi tre seduti, insomma, nessuno aveva calcolato che quel mentecatto si dimenticasse un'altra volta, doveva farlo quattro giorni fa! «Sei un cretino» gli dice lei mettendosi la mano in faccia. «Mmmh, vai in camera di Kal, puoi mettere la tua roba lì per ora, dovrebbe avere dello spazio nell'armadio» la guardo sconvolta, «nella mia stan-» mi interrompe «sicure non ci sia nessun problema? Se volete torno domani» dice preoccupato, «no no, nessun problema, dai Kal, accompagnalo» mi dice, la guardo male e gli faccio cenno di seguirmi. «Ecco qua, questa è la mia stanza, puoi mettere i tuoi vestiti tranquillamente qui» dico aprendo due cassetti e un'anta dell'armadio, «e la chitarra, mmmh, non so, fai tu, dove vuoi, tanto non ingombra» continuo, «oh, ok, grazie ancora, mi dispiace occupare la tua stanza» dice poggiando la chitarra al muro, «non preoccuparti, non mi da fastidio» gli dico sorridente,«come mai continui a guardarti attorno?» chiedo, «non so, mi aspettavo una stanza tutta rosa con tante foto, che so, con i tuoi amici o il tuo ragazzo» mi dice scrutando ogni angolo e centimetro della camera, «nah, la camera tutta rosa è quella di Annabeth e le foto le tengo tutte qui» dico prendendo un album da un cassetto, «anche se quelle con il 'mio ragazzo' non ci sono» dico mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, «oh, e perché? Hai un altro album?»chiede confuso, «no, non ho un ragazzo» ridacchio distogliendo lo sguardo, «emh, mi dispiace, non volevo essere invadente e emh, scusami» gesticola, «no no, tranquillo, sto solo, ecco, sto solo aspettando il vero amore» gli rispondo tranquillizzandolo, anche se sembra più che io stia tranquillizzando me stessa, «me lo aspettavo» mi dice , «cosa?» si aspettava che non fossi fidanzata? Ah, ma che carino, davvero, molto gentile. «Mi aspettavo fossi così romantica» «Ah si? E come mai?» gli chiedo confusa, «non so, avevi l'aspetto di una romanticona, no, aspetta, non in senso negativo, è una cosa dolce, ceh, va bene, ok, è meglio se ora sto zitto» dice imbarazzato, «aw, comunque non sono una romanticona» gli dico sedendomi nel letto, si siede accanto a me, «sto solo aspettando la mia metà» gli dico mettendogli una mano sulla spalla, me ne rendo conto e la tolgo subito, «emh, scusa, non volevo» gli dico imbarazzata, «emh, non c'è nessun problema, è solo una spalla» mi dice ridacchiando e prendendomi la mano,«etciù» «Shhhh,stai zitto» si sente da dietro la porta, «ANN? ALEX?CHE CAVOLO CI FATE FUORI DALLA PORTA? SE VOLEVATE ENTRARE POTEVATE, SIETE PASSATI DA SVEGLIARMI A SUON DI PADELLE A NON ENTRARE IN CAMERA? SIETE SERI?!» gli grido contro, «suon di padelle?» chiede Shawn ridendo stranito, «è una lunga storia, dopo forse te la racconterò» gli dico guardando male Ann e Alex mentre entrano con aria colpevole, si avvicinano e si siedono dall'altra parte del mio letto matrimoniale, «scusate, emh, ecco, non volevamo disturbare» si scusano, «ma disturbare cosa? Stavamo solo parlando» dico, «cofcof* non si sa mai cofcof*» la incenerisco con lo sguardo, «bene, noi usciamo, andiamo a fare la spesa, a dopo» dice Alex trascinando Annabeth fuori dalla stanza con una velocità strabiliante.
Shawn si alza dal letto e si dirige verso la porta della camera, «vai anche tu con loro?» gli chiedo un po' dispiaciuta, lui ingnora la mia domanda, o magari non mi sente, non so, apre la custodia della sua chitarra, la tira fuori e si siede nuovamente accanto a me, suona qualche nota, la accorda, mi guarda negli occhi e inizia a parlare, «volevi imparare a suonare la chitarra, no?» annuisco, «bene, iniziamo» dice per poi mettermi in grembo lo strumento, mi prende le mani, le posiziona al posto giusto e inizia a spiegarmi le prime cose.  Solo ora noto che ha dei tatuaggi.

Continua...

Room Mates||Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora