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Mentre facciamo la fila cerco i soldi nello zainetto in pelle semivuoto, «che cerchi?» mi chiede il ragazzo accanto a me, «il portafoglio, così faccio i biglietti» faccio spallucce, «non se ne parla, no no» scuote la testa, «cosa?» rido per l'espressione che ha in faccia, «che paghi tu, stai già facendo abbastanza, i biglietti li prendo io» «no, grazie ma no, stai già pagando l'affitto, oggi sei mio ospite, andiamo, sono solo 12$ a testa, che vuoi che sia?!» sorrido, me lo aspettavo ma allo stesso tempo speravo non dicesse nulla, a volte diventano davvero imbarazzanti situazioni del genere, «bene, allora dividiamo» fa un cenno deciso con la testa, «non se ne parla» dico, ora tocca a noi, credo abbia capito che non voglio che paghi perché non ha replicato con niente, «due per l'Ellis Island Ferry, grazie» il cassiere annuisce e mi da i nostri biglietti, il tempo di prenderli che Shawn mette i soldi sul bancone, 24$, ora capisco perché non aveva replicato, si stava preparando, scuoto la testa, «eeei, così non vale, uff» faccio il broncio, «ma smettila, é il minimo dato tutto quello che stai facendo e poi come hai detto tu, sono solo 12$, eh» fa spallucce, «il minimo? Hai pagato un affitto e non hai ancora una camera tutta per te! Ormai ci sei già quasi un mese e nessuno ha ancora levato quei cavolo di scatoloni!» dico tra lo sconvolto e il divertito, «pf, sono dettagli, in tanto sto dormendo e sto con persone fantastiche, eh!» «persone fantastiche? Ah si?» alzo un sopracciglio, «mhmh» «questo perché ancora nessuno ti ha svegliato a suon di padelle, è chiaro» iniziamo a ridere all'unisono mentre ci imbarchiamo, «comunque mi sono dimenticata di dirti qualcosa su Battery Park quindi: sai perché si chiama così?» incrocio le braccia e lo osservo, scuote la testa, «per la batteria di cannoni che difendeva il porto della città durante la colonizzazione Britannica e Olandese» spiego, «continuo a chiedermi come fai a ricordarti tutte queste cose» ridacchia, «guarda, là c'è un posto, vai a sederti, ti raggiungo» indico un posto libero che si affaccia sul mare, è raro trovarne uno, fa come gli dico ma ci si piazza davanti senza sedersi, «perché non ti siedi?» chiedo, «è solo uno, tu dove ti metti?!» ed ecco nuovamente il suo animo canadese che sbuca fuori da tutti i pori, «pf, io ci sono abituata, figurati, siediti pure, non preoccuparti» sorrido, allora lui si siede, «va bene, però tu vieni qua» dice prendendomi alla vita e facendomi sedere sulle sue gambe, «chi ha detto che in un posto solo non ci si possa mettere in due?!» dice ovvio, «nessuno credo» ridacchio, le persone attorno a noi ci osservano e so già cosa stanno pensando, ognuno di loro si sta immaginando una storia diversa sulla nostra relazione che in realtà non esiste, come a riportarli indietro nel tempo a quando erano loro in queste situazioni.
«Mentre andiamo se ti va posso raccontarti qualcosa dei luoghi che visiteremo oggi» cerco l'unico argomento possibile in questo momento, «stavo per chiedertelo» ridacchia, «davvero? Però se ti annoio dimmelo perché quando inizio a parlare non riesco più a smettere», «ma non mi annoi, sono interessanti le cose che dici, davvero, altrimenti te lo direi, ma non avrebbe senso osservare senza sapere» «ok, hai ragione, allora: ci troviamo nel fiume Hudson ed è proprio qui che si trova la statua della libertà. È alta 93 metri, nella mano destra regge una fiaccola che è simbolo del "fuoco eterno della libertà, in quella sinistra invece tiene una tavola con su incisa la data dell'indipendenza americana, ai piedi ci sono delle catene spezzate che simboleggiano la liberazione dal potere del sovrano, la corona invece per ogni punta rappresenta un mare e un continente, infatti le punte sono sette. Poi, vediamo, su Liberty Island ci abita soltanto il guardiano con sua moglie» dico, «solo loro?!» chiede stupito, «eh si, però non penso si sentano molto soli, immagina tutti i turisti che vedono tutti i giorni» commento, «giá, hai ragione, solo che a volte ci si sente soli anche in mezzo a tante persone» stavolta ha ragione lui, «però in fondo si tengono compagnia a vicenda, l'amore riesce a fare grandi cose» accenno un sorriso, «si, è vero, comunque scusa, ti ho interrotta, stavi dicendo?» «non preoccuparti, interrompono ogni volta che vuoi, altrimenti diventa un monologo e annoia» dico prima di continuare, «mh, vediamo, ora Ellis Island, è un'isola artificiale, è stata realizzata con i detriti derivanti dagli scavi della metropolitana, ha accolto più di 12 milioni di immigranti, prima di farli entrare definitivamente nel nostro paese li sottoponevano a un sacco di controlli avevano qualche malattia o infermità mentale venivano rimandati indietro e così via, ora c'è solo un museo, l'ufficio dell'immigrazione è stato spostato a Manhattan, questo è tutto credo» concludo, «grazie mille» sorride, «ma di niente, mi fa piacere» mi stringe a se, seguono minuti di silenzio.
«Shawn» inizio a parlare dal nulla, «si?» mi guarda, «vorrei sentire un'altra delle tue canzoni o comunque vorrei risentirti cantare qualcosa» faccio spallucce e mentre parlo gli prendo il viso con le mani, non so esattamente perché però non è un dettaglio importante dal momento in cui appena l'ho fatto ha mostrato uno dei suoi soliti sorrisi raggianti,«va bene, allora se non torniamo troppo tardi ti faccio sentire qualcosa, mi fa piacere che ti piaccia davvero la mia voce, temevo lo dicessi solo per cortesia» «per cortesia? Scherzi?! Hai una voce pazzesca, ti giuro, non ne ho mai sentita una così!» gesticolo e poi torno con le mani sulle sue guance, «comunque hai detto stasera, giusto?», «beh, si» «no no, canta ora, non riesco ad aspettaaare» ride per il mio entusiasmo, «ma siamo su un traghetto» «chi se ne importa» alzo le sopracciglia, «magari c'è chi vuole rilassarsi, godersi il panorama e non vuole sentire qualcuno cantare» ha ragione ma a me non interessa quindi continuo ad insistere come fanno i bambini di 6 anni quando vogliono il gelato a gennaio e la mamma non glielo compra perché è troppo freddo, «daaaai, ti pregoo, volevi un pubblico, no? Inizi dai traghetti e arrivi agli stadi, semplice» alza gli occhi al cielo sorridente e scuote la testa, «per piaceeere. Non devi vergognarti, hai una voce stupenda, non disturberai nessuno, anzi, ti chiederanno il bis, ne sono certa! Ti prego caaaaaanta» avvicino sempre di più il mio viso al suo e durante l'ultima frase poggio la fronte sulla sua guardandolo dritto negli occhi, perfino i nostri nasi si sfiorano, alle labbra manca poco per toccarsi e questo mi fa impazzire, non so se fregarmene di tutto, delle persone che ci guardano, delle paranoie, dei tentativi andati male, della paura di essere respinta, sopratutto davanti a così tante persone, e baciarlo definitivamente o aspettare che inizi a cantare, sempre se sono riuscita a convincerlo ovviamente.
Rimane in silenzio per attimi che sembrano interminabili, sento gli occhi di tutti puntati addosso, «e va bene, mi hai convinto» sorride ancora, mi alzo in piedi di scatto ma mi afferra la mano, «puoi rimanere seduta, non mi disturbi» e così mi siedo nuovamente in grembo ancora una volta piena di pensieri e sempre più confusa, «credo che canterò una canzone di Ed Sheeran, ti piace?» ha ancora la mano che tiene la mia delicatamente, «ADORO Ed Sheeran!» esclamo, «beh, è il mio idolo, a te Ariana Grande e a me Ed Sheeran» «sarebbe fantastica una loro collaborazione, non credi? La canzone perfetta, passerei intere giornate ad ascoltarla» «concordo al 100%» sarebbe una fantastica hit, ne sono sicura, «bene, allora inizio, la canzone si chiama "thinking out loud"» annuisco sorridente, è bellissima, una delle mie canzoni preferite in assoluto, mi chiedo come mai l'abbia scelta, «when your legs don't work like they used to before and I can't sweep you off of your feet will your mouth still remember the taste of my love? Will your eyes still smile from your cheeks? And darling I will be loving you 'til we're 70, and baby my heart could still fall as hard at 23. And I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways, maybe just the touch of a hand, oh me I fall in love with you every single day and I just wanna tell you I am, so honey now, take me into your loving arms, kiss me under the light of a thousand stars, place your head on my beating heart, I'm thinking out loud, maybe we found love right where we are. When my hair's all but gone and my memory fades and the crowds don't remember my name, when my hands don't play the strings the same way, I know you will still love me the same. 'Cause honey your soul can never grow old, it's evergreen, baby your smile's forever in my mind and memory» più lo guardo e ascolto la sua voce, più realizzo che Shawn è il ragazzo dei miei sogni, è stato creato per farmene innamorare, non c'è altra spiegazione, è perfetto sotto ogni aspetto, è come la mia fervida immaginazione mi aveva portata a credere che la mia "dolce metà" debba essere, beh, dolce di sicuro, metà lo spero tanto. «I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways, maybe it's all part of a plan, I'll just keep on making the same mistakes hoping that you'll understand, but baby now take me into your loving arms, kiss me under the light of a thousand stars, place your head on my beating heart, I'm thinking out loud that maybe we found love right where we are, so baby now take me into your loving arms, kiss me under the light of a thousand stars, oh darling, place your head on my beating heart, I'm thinking out loud that maybe we found love right where we are, oh maybe we found love right where we are and we found love right where we are» finisce di cantare e parte un applauso generale che ovviamente comprende anche me, «vedi? Che ti avevo detto?!» «ok ok, avevi ragione tu» alza le braccia in segno di arresa ridacchiando, «oh, lo so, eccome se lo so» ridacchio anch'io e arriviamo sulla terra ferma, eccoci qua sulla Liberty Island.

[Spazio me]
Heeey, alla fine ce l'ho fatta,
what do ya think about this?

Room Mates||Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora