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Premessa: tutto le informazioni scritte (tra cui il tempo di percorrenza tra un monumento e l'altro) sono reali, ho fatto ricerche, ho studiato e mi sono informata per non scrivere cavolate in quanto io ami davvero davvero tanto questa città (ovviamente motivo per cui l'ho scelta) e tutto quello che la riguardi. Ho costruito l'itinerario basandomi su cose che mi piacerebbe vedere e sulla loro distanza tra loro quindi è un giro abbastanza fattibile anche nella realtà perché ci tenevo ad essere attendibile. Alcune cose potrebbero non sembrare vere come il tempo impiegato da Ground Zero al ponte di Brooklyn, nel caso non lo siano lamentatevi con google maps perché per esserne sicura ho usato anche quello. That's all. Buona lettura.

Ed eccoci qua a Wall Street, mentre camminiamo in direzione della scultura di Arturo Di Modica si guarda attorno ed osserva ogni singola cosa, «quello che vedi davanti a te è il Wall Street Bull o Charging Bull o anche Bowling Green Bull, viene chiamato anche "Bowling Green Bull" perché, come vedi, è situato qua, a bowling green park. È stato realizzato da Arturo Di Modiche, un artista Italiano naturalizzato americano. Pesa circa tre tonnellate, l'ha realizzato a spese sue e l'ha collocato qua davanti alla sede della borsa "illegalmente" , sai? Hanno provato a rimuoverlo una volta ma non ci sono riusciti e ora si trova qua dal 1989, 31 anni. Stava a simboleggiare la forza, il potere e la speranza del popolo americano per il futuro che aveva consentito agli USA di risollevarsi dopo il crack finanziario dell'anno precedente, ora invece è considerata simbolo del capitalismo e di fortuna per chi punta in borsa, dicono che se gli tocchi il naso porti fortuna, se vuoi ti faccio una foto mentre lo fai, come un vero turista» sembra interessato mentre gli parlo, spero non finga solo per cortesia, io amo parlare di tutto quello che mi circonda qua e che mi fa sentire minuscola perché è tutto troppo grande rispetto a me.
Si mette in posa ed inizio a scattare foto fino a quando una signora ci chiede se ne vogliamo una assieme e quindi sotto sua richiesta mi metto in posa anch'io sentendomi una piccola bambina stupida. «Qua davanti c'era un'altra statua messa successivamente, si chiama "the fearless girl", ora l'hanno spostata, è un po' un simbolo femminista, l'avevano posizionata nel 2017 proprio davanti al toro per incoraggiare le aziende ad assumere più donne, infatti era stata messa per la festa della donna ma ora l'hanno sposta-» «shh, K la foto» mi interrompe ridacchiando, mi ricordo che la signora davanti a noi sta aspettando che io finalmente mi zittisca e mi fermo per poterle far scattare questa foto.
Ce ne scatta un po' e poi mi restituisce spazientita il telefono, come se non si fosse proposta lei.
«Mi piace ascoltarti K, sai un sacco di cose, sei interessante, più che un complimento forse questo è un cliché ma sei diversa e dico per davvero, hai quel non so che di diverso che mi incuriosisce ogni volta» mi guarda dritta negli occhi, io non so che rispondere, ogni cosa carina che dice la dice con così tanta sincerità che mi lascia spiazzata esattamente come le sue attenzioni di stamattina.
«Grazie Shawn, sei dolce» improvviso la prima risposta che mi viene in mente, «però il nostro tooour è appena iniziato, ora è il turno di ground zero, are you ready ?» sorrido, «yesss, al 100%», «sei pronto anche a vedermi piangere? Perché mi commuovo sempre là, ti avviso» ci scherzo su anche se è vero, quel posto avrà sempre un posto immenso nel mio cuore, mi tocca nel profondo, «a vederti piangere? No, affatto», ci incamminiamo e dopo 10/15 minuti, dopo essere passati a Broadway, siamo arrivati.
«Eccoci qua, questo è ground zero, quella-» indico l'enorme edificio davanti ai nostri occhi che riflette tutto quello che ha attorno, «-è la Freedom Tower, in realtà si chiama One World Trade Center, è stato realizzato per l'attentato dell'11 settembre, l'hanno terminato nel 2014, relativamente da poco, è il 7° grattacielo più alto del mondo ed il 1° di tutti gli USA.» gli spiego lentamente per riuscire a contenere le emozioni, venire qua mi fa sempre perdere il controllo delle mie lacrime e non voglio che succeda anche oggi, «è bellissimo ma davvero triste» commenta, «già» mi limito a dire guardando il cielo, mi abbraccia forte iniziando a parlare «se non riesci a stare qui non sei obbligata, davvero, possiamo andare via se vuoi» faccio di no con la testa, «no no, tranquillo, ce la faccio, è solo che tutto questo ha un grande impatto su di me ma è tutto ok» accenno un sorriso e così lui fa lo stesso afferrandomi ancora una volta la mano, solo che stavolta me la coccola lentamente con il pollice come per confortarmi e devo ammettere che apprezzo davvero tanto questo suo gesto, come ogni altro. «Allora, tutto questo si chiama Ground Zero ma ormai lo saprai, i World Trade Center erano 7 e 2 di questi 7 stavano qui» indico le Memorial Twin Pools, «penso tu lo sappia ma te lo dico lo stesso perché oggi sei un turista e io sono la tua guida turistica. Qua c'erano le Twin Tower, ora in loro memoria ci sono queste due enormi fontane con i nomi delle vittime incisi sopra, l'11 settembre, ogni anno, proiettano luce, come a formare le twin tower, si vede da tutta la città e se guardi verso il cielo sembrano non avere una fine » ne accarezzo un bordo, «sicura di stare bene?» mi chiede con tono dolce, annuisco, «è bello che tu sia così informata perché queste cose bisogna saperle tutte, non bisogna lasciare tutto nel passato, bisogna ricordare per evitare che si ripeta, ma sei anche stra sensibile e tutto questo è di una delicatezza incredibile, amo la giornata a tutti, sono contento della nostra giornata ma che ne dici di continuare il giro? Voglio vederti felice e questo ovviamente è il contrario di felicità, è il contrario di stare bene. Se vuoi ci torniamo, ogni volta che ne avrai bisogno sarò pronto ad accompagnarti e mi farò ripetere tutto anche milioni di volte ma ora voglio vederti sorridente, sorridente per davvero, con uno di quei sorrisi che illuminano la stanza e migliorano la giornata a tutti, ok?» mi abbraccia forte e come al solito mi sento al sicuro tra le sue braccia.
Decido di dargli ascolto e quindi riprendiamo il nostro giro per New York.
Ora ci troviamo sopra il Brooklyn Bridge che dista circa 10 minuti a piedi da Ground Zero, la vista da qua è mozzafiato.
«È bellissimo, non credi?» gli domando puntando lo sguardo accidentalmente nei suoi occhi e facendo saltare battiti al mio cuore.
«Assolutamente si» dice entusiasta ma cambia subito argomento, «K posso farti una domanda?» dice serio e il sangue mi raggiunge il cervello, cosa dovrà chiedermi di così importante da fargli cambiare completamente espressione e tono e distrarlo dalla vista?! «C-certo, dimmi» dico insicura sperando che non noti come mi trema la voce, «potresti dirmi qualcosa di più su Tom? Non ho capito molto, tu lo descrivi in un modo, Alex in un altro, Annabeth in un altro ancora e in più ne avete parlato pochissimo quindi le uniche informazioni su di lui che ho sono che è amico e compagno di corso di Al e che è uscito con te ma ti ha lasciata sola...credo, no?» ed eccolo qua quel deficiente che torna nella mia vita un'ennesima volta a rovinare quel che ho attorno e la buona energia che mi stava pervadendo. Mi aspettavo tutto ma non questa domanda e non so se esserne sollevata o no.
«mh, inziamo col dire che è un idiota.» a questa mia affermazione gli scappa una risata.
Mi chiedo perché gli interessi sapere di quell'essere.

[Spazio me]
Hii, questa è la seconda parte, amatemi.
C'è anche una terza ed ultima parte che aggiornerò in questi giorni, intanto leggete questi e ditemi che ne pensate :3

Room Mates||Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora