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Ci raggiunge anche Annabeth in camera, mi siedo nel letto a gambe incrociate, mi viene difficile parlare e spiegare quel che è successo quindi non parlo per un po' fino a quando non trovo il coraggio e apro bocca. «Sono stata fuori tanto, già, ma non avrei voluto» inizio, Ann e Alex si guardano a vicenda, la tensione è nell'aria, Shawn si siede accanto a me e mi prende le mani portandosele sulle gambe, «che è successo? Siamo qui per te, prenditi tutto il tempo che ti serve per raccontarcelo, rilassati, ora sei al sicuro» mi consola, sorrido appena e gli stringo le mani, «ecco...stavo andando al market come sapevate, ho preso la mia solita scorciatoglia» continuo, «quale scorciatoglia?» chiede Shawn, «dio, ti ho detto mille volte di non andarci, è inquietante...Shawn, c'è una strada che porta al market, è stretta e buia a praticamente ogni ora, ti direi "te la faccio vedere" ma meglio di no» gli spiega Ann dopo avermi rimproverata, ha ragione. «già, meglio di no...si emh, ero in quella strada, avevo le cuffiette quindi non sentivo niente» dico ma Alex mi interrompe, «Ariana Grande?» mi chiede, io annuisco ridacchiando, poi continuo a parlare, «comunque, ero lì, stavo camminando tranquilla quando qualcuno mi ha...mi ha afferrata alla vita» le lacrime cominciano a scendere per l'ennesima volta, Shawn piano me le asciuga cercando di confortarmi, focalizza il suo sguardo sui miei occhi, «oddio» sussurrano Alex e Annabeth assieme, «mi ha chiamata "piccola"» rabbrividisco, «è per questo che ho reagito in quel modo...ha iniziato, insomma, ha» scoppio a piangere, «scusate» dico, tutti e tre mi abbracciano, «che ti ha fatto?!» chiede il ragazzo accanto a me con la rabbia negli occhi, «ha...ha iniziato a toccarmi ovunque e...e mi ha tolto i vestiti e poi...» dico a singhiozzi, lui mi abbraccia nuovamente, «tranquilla, credo questo basti, non devi costringerti a rivivere quel che è successo» mi stringe forte a se, «lui...lui ti ha stup-» inizia a dire Alex ma Ann gli tappa la bocca, «no...cioè si...o no...non lo so...m-mi ha, ecco, mi ha tolto il maglione abbassato le calze e si è, si è limitato a...a toccarmi...non credo sia uno stupro ma è... è stato orribile...» gli rispondo con difficoltà, lui annuisce non sapendo che dire, «ora sei qui con noi, è tutto ok» continua a provare a consolarmi Shawn, «DEVI DENUNCIARLO» dice Annabeth, «l'hai visto in faccia? Ricordi qualcosa di lui? Che so, la voce, un particolare, la corporatura, qualsiasi cosa» dice nel panico, «s-si...ricordo la risata e, e la barba, ricordo che era alto ma non quanto Shawn, leggermente più alto di Alex, poi non era nè robusto nè magro, gli occhi non li ho guardati, del viso oltre alla barba non ricordo altro, ho preferito non guardare» dico, «dopo emh, che ti ha fatto quel che ti ha fatto, che è successo? Nessuno vi ha visto?» continua a chiedere, mi ricorda un'agente della polizia, «no, non ci ha visto nessuno, non c'era nessuno, dopo se n'è andando ridendo per la seconda volta, mi ha lasciata seduta mezza nuda nella strada mentre continuavo a piangere, ho gridato aiuto ma nessuno mi ha sentito, scusa se non ho risposto alla tua chiamata ma non ce l'ho fatta...mi ha buttato il maglione accanto al mio corpo, così l'ho rimesso quando se n'è andato, c'era freddo, stava iniziando a nevicare, mi sono tirata su l'intimo e le calze, ho abbassato la gonna e sono andata comunque al market, non volevo farlo sapere a nessuno, sinceramente mi facevo schifo, ho iniziato a fare la spesa in lacrime e singhiozzi ma nessuno si è preoccupato, nemmeno Susy, la commessa simpatica che ci saluta sempre, nessuno ha detto niente, sembrava quasi normale vedermi piangere in quel modo, ho cercato di ignorare ma mi sentivo sporca, mi facevo ribrezzo quindi ho passato ore in doccia quando sono tornata, non avete idea di quanto forte ho strofinato la spugna, la mia pelle stava diventando rossa ma poi l'acqua calda è finita e avevo preso abbastanza freddo grazie alla neve sul mio corpo quasi nudo quindi sono uscita, mi sono asciugata, mi sono messa il pigiama, quello che tu tanto odi Ann, quello largo e caldo con i pois perché mi faceva sentire protetta, non mi sono asciugata i capelli, sono corsa in camera provando a non piangere ancora. Sai Shawn? Ti ho aspettato per tanto, mi sono addormentata alle 6 circa, mi c'è voluto tanto prima di capire che non saresti venuto ma avevo bisogno di conforto, mi sarebbe piaciuto svegliarmi con te al mio fianco che mi stringi a te stamattina, ne avevo bisogno perché mi sentivo malissimo ma non è colpa tua, te lo sto solo raccontando, non potevi saperlo e al posto tuo anche io avrei dormito nel divano dopo i nostri due quasi baci. Alex volevo tanto una delle tue stupide frasi o battute anche se a dire il vero non avevo proprio intenzione di parlare, infatti non volevo raccontare niente a nessuno, avrei voluto tenerlo segreto ma poi ho aggredito in quel modo Shawn, mi dispiace, non avrei dovuto, ho rovinato tutto tra di noi perchè non so tenermi niente dentro e in più l'ho trattato male, CAZZO. È stato tutto orribile. Perché mi ha chiamata piccola?» dico tutto in fretta senza una logica, come per svuotarmi, come se nella mia testa ci fossero stati tanti, tantissimi pensieri che aspettavano un'occasione per uscire. «Non lo so piccina, non so perché ti ha chiamato così» dice Shawn capendo subito che stavo parlando di quello schifoso e non di lui, «comunque non hai rovinato niente tra di noi, è tutto ok, non sono venuto da te solo perché avevo paura di non farti sentire a tuo agio, mi dispiace, starei abbracciato a te per ore, non ti preoccupare» bisbiglia al mio orecchio, sorrido, «allora abbracciami» sussurro a mio volta e così fa, «AWWWWWWW» dicono i miei due amici all'unisono, noi ridiamo ma non separiamo il contatto, non questa volta.
«So che non è il momento ma io vi shippo» dice Alex, arrossiamo ma stiamo zitti, «anche io, tantissimo quindi decidetevi a finire quel benedetto bacio e mettetevi assieme, su su» dice Annabeth, tra di noi ancora silenzio, smettiamo di abbracciarci, ci scambiamo qualche sguardo ma niente parole, «beeeeeneee, noi andiamo a cucinare» dice il mio amico prendendo la mano alla ragazza, «si, comunque Kal devi denunciarlo, so che è difficile, non immagino nemmeno quanto, però ce la devi fare. E devi andare da uno psicologo, almeno una volta, hai bisogno di parlarne con qualcuno e per quanto noi teniamo a te purtroppo in questo caso non possiamo aiutarti più di tanto... saremo dovuti venire con te ma non l'abbiamo fatto e ora non possiamo fare niente tranne che cercare di consolarti e dimostrati il nostro amore più del solito» dice lei, «non è colpa vostra» mi limito a dire, annuisce ed assieme escono dalla stanza.

[Spazio me]
Eccomi qua con un'altro capitolo, ditemi che ne pensate nei commenti

Come state? Vi è successo qualcosa di nuovo?

Ariola so che stai leggendo, PARLA CON PETER. (Su, da bravi, ditele pure voi di parlarci)

E Meg, pure tu, RITROVA FAKE SHAWN E PARLACI, VI SHIPPO. (Pt.2)

Love u all

Room Mates||Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora