Mi trovo all'ombra di un cancello enorme ed altissimo, affiancato da colonne imponenti, nel bel mezzo del nulla; sembra uno di quelli che si aprono su ville bellissime ed antiche. Al di là la strada a lastroni è incorniciata da pini, i cui rami si intrecciano non lasciando trapelare alcuna visuale anche se, in fondo, si scorge una struttura che sembra abbandonata.
Stamattina mi sono preparata in cinque minuti e ho dovuto sorbirmi tutta la lentezza di Ian, che mi ha fatto innervosire. Non ho osato dirgli niente, però. Dopo quella che sembrava la quiete prima della tempesta ieri sera, non ho idea di come reagirebbe stamane. Ho atteso il suo fatidico "discorsetto" per tutta la cena, ma lui ha fatto finta di nulla ed è andato a scuola appena aver finito, come da lui previsto. Ho anche cercato di aspettarlo sveglia, ma dopo un'ora non ce l'ho fatta più e sono andata a dormire.
Nonostante tutto, ora che mi ritrovo qui sono troppo eccitata per ascoltare quello che sta dicendo; per cui quando lui mi guarda in cerca di una risposta, non so cosa replicare.
-Emma, mi stai ascoltando? - chiede, irritato. Lo guardo mordendomi il labbro inferiore, non potendo controbattere. Non so nemmeno di cosa stavamo parlando. Lui alza gli occhi al cielo, poi riprende a parlare anche se in modo brusco.
- Stavo dicendo che questo è uno dei cancelli che porta al regno magico. Ce ne sono in tutto il mondo e possono essere aperti solo da noi maghi -.
- Cioè, mi stai dicendo che il mondo magico è una casa abbandonata? - mi scappa una risata, ma Ian mi fulmina con lo sguardo e la reprimo immediatamente.
- Sei incredibile. No che non lo è; quella è soltanto un'illusione. E lo sapresti se solo mi avessi ascoltato per almeno cinque secondi stamattina - risponde snervato.
- Si, lo so, scusami. Ma non sto più nella pelle! - rispondo, con le mani giunte a mo' di scusa. Cerco di assumere un'aria da piccola cucciola indifesa, mentre mi dondolo lentamente per enfatizzare l'idea. Evidentemente la mia euforia riesce a fare breccia nel suo cuore glaciale, perché anche lui trattiene un sorriso. Incrocia le braccia in un'aria dignitosa, ma non mi sfugge il fatto che si morde l'interno delle guance per sembrare più serio.
- Comunque, ti stavo chiedendo se sei pronta ad entrare -.
Sulla mia faccia si allarga un sorriso a trentadue denti, e questo basta come risposta. Ian mi fa cenno con le mani di avanzare. Appoggio le mie sul cancello e titubante lo spingo, chiedendomi se riuscirò mai ad aprirne uno così grande. Il mio amuleto si riscalda e inizia a risplendere; pian piano a livello della serratura il metallo inizia a cambiare, sembra fondersi e prende la forma del mio amuleto. La mezza luna metallica gira di 90 gradi e la serratura scatta. Sento l'energia che attraversa il mio corpo e il cancello dopo una leggera spinta si apre da solo, riconoscendomi come maga. Guardo Ian dietro di me, che mi sorride per incoraggiarmi, e poi varco lentamente il cancello. Una volta entrata, davanti a me non c'è più la stradina che vedevo da fuori ma un via vai di gente. È una strada affollatissima e io resto colpita da tutto il caos che mi circonda; non riesco a fare nemmeno un passo. Sento una mano sulla schiena e mi volto di scatto, ma è solo Ian che mi sta spingendo in avanti. Mentre camminiamo mi guardo intorno; sembra di essere in una normale metropoli, con palazzi e grattacieli sebbene di tanto in tanto scorgo delle casupole completamente fuori luogo. Mi sorprende vedere le macchine sfrecciarmi accanto ad una velocità incredibile; pensavo che nel regno magico ci fossero solo scope volanti o roba del genere. Ian mi guarda con fare interrogativo.
- Mi sembra tutto molto normale, qui - rispondo timidamente, per spiegare. Lui ride e si avvicina ancora di più a me, per farsi sentire oltre tutto quel vociare.
- Cosa ti aspettavi? - mi fa quel suo sorriso meraviglioso - Non fermarti alle apparenze - continua e mi indica più avanti dove c'è un incrocio. In quel punto una macchina scompare, così come tutte le altre dietro di essa. Qualcuna ricompare poi dopo il bivio, ma sono molte di meno rispetto a quelle che sono sparite. Guardo Ian a bocca aperta, e lui continua a sorridere.
STAI LEGGENDO
BLUE ESSENCE
FantasyEmma è una ragazza di diciassette anni alle prese con i tipici problemi adolescenziali. La sua vita tranquilla è sconvolta da incubi ricorrenti che ormai non la fanno più dormire e la assillano anche di giorno. Sono tutti accomunati da qualcosa, o f...