☙9❧

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Penso siamo ad un centinaio di metri da terra e da qui riesco a vedere l'accademia per intero. È enorme, sembra una piccola cittadina di circa 10'000 abitanti. Le strutture che la compongono sono apparentemente messe a caso, con edifici di tutte le misure e dalle tonalità sgargianti. Quelli vicini tra loro, di uguale colore, appaiono ammassati l'uno sull'altro; mentre enormi spazi vuoti separano quelli dirimpetto, di una nuance diversa. Osservando meglio mi rendo conto che tutta l'accademia ha una struttura ben definita, formata da cerchi concentrici. Andando verso l'esterno le strutture sono sempre più grandi e ogni cerchio rappresenta un colore dell'arcobaleno.

Al centro di questo arcobaleno svetta un castello, che sembra non aver nulla in comune con gli edifici che lo circondano. È di un bianco etereo con leggeri tocchi di azzurro; un colore brillante e puro che sembra quasi non possa esistere. Da qui riesco a vedere tre guglie, delle quali quella al centro è la più alta e scintillante.

- Gli edifici dei primi tre cerchi sono gli alloggi per gli studenti, ciascuno per anno accademico. Voi del primo anno starete in quello più interno, il viola, più vicino al castello. A seguire si trovano le aule, sempre per anno accademico, quindi tutte le lezioni del tuo anno si terranno nel cerchio verde. Questi edifici più esterni, i più grandi, sono le palestre. Il castello è sede delle assemblee e di tutti gli incontri; è ancora più bello all'interno - mi spiega Ian indicando ogni struttura. - E' di vetro? - chiedo, continuando ad abbracciare tutto con lo sguardo.

- Si...e no. È stato trattato con la magia -.

Sono sbalordita da ogni cosa e resto in religioso silenzio ad apprezzare la vista. Fino ad una settimana fa, non avrei mai immaginato tutto questo.

- Il tour di oggi comprende solo una visita generale; per il resto 50 euro - Scoppiamo a ridere come due idioti. Ci ricomponiamo subito.

- A parte gli scherzi, potrai vedere l'interno quando verremo per i tuoi test d'inquadramento -.

Test? Quali test? Non sapevo di nessun test.

Mi prende l'ansia solo a sentire quella parola; evidentemente ce l'ho scritto in faccia perché Ian mi spiega subito che servono a determinare quali corsi dovrò seguire.

Gridolini e risate riempiono l'aria, mi giro e noto solo adesso altri ragazzi che come me ammirano il panorama; alcuni parlano tra loro, altri sorridono meravigliati con la stessa espressione che probabilmente avevo io fino a due minuti fa e tutti sono accompagnati da adulti che immagino siano i loro custodi. Mi chiedo se tutti gli studenti ne abbiano uno.

Ian sembra leggermi nella mente. - la maggior parte degli studenti oggi è in giro per le città, per cui ci sono per lo più ragazzi che ancora non hanno iniziato -.

Una ragazza si gira e inizia a fissarci, poi si volta nuovamente a parlare con il suo custode, ossia una donna che potrebbe essere la madre. Altre, più in là, chiacchierano tra loro mentre ogni tanto buttano un'occhiata verso di noi. Ian poggia una mano sulla mia schiena e mi guida in avanti delicatamente, facendomi segno di andare.

Mentre camminiamo lungo il grande corridoio mi sento osservata e un po' a disagio, molti ci studiano. In realtà mi rendo conto che non guardano me, ma chi cammina al mio fianco.

- Allora non fai colpo solo sulle comuni mortali - dico a mo' di battuta.

- Cosa? - Ian non se ne accorge nemmeno o finge abilmente.

- Ci stanno guardando tutti. Anzi, ti stanno guardando tutti - gli spiego, alzando gli occhi al cielo. Questa cosa è snervante.

- Molto probabilmente perché non capiscono come un ragazzo così giovane possa essere custode - risponde lui, senza darci troppo peso. Io invece mi fermo d'improvviso tanto che Ian fa qualche passo in più prima di rendersene conto.

- Tu sei l'unico? - chiedo. Lui alza un sopracciglio.

- E questo importa? Molti ragazzi bramerebbero qualcuno più giovane come loro custode -.

Alzo gli occhi al cielo, peccato che l'unica che non lo voleva ce l'ha.

- Farei volentieri a cambio - ribadisco.

- Credimi, anch'io - controbatte Ian, con un'occhiataccia. Riprendiamo a camminare, incontrando due ragazze più grandi di me (me ne accorgo perché non vedo nessun custode). Una di esse, tutta boccoli biondi e occhi da cerbiatta, lancia un'occhiata maliziosa verso Ian. Lui per canto suo le fa l'occhiolino.

- Ma dai! Ora dimmi che anche lei ti ha guardato perché sei un custode! - lo rimbecco, spazientita. Lui ridacchia, poi si fa pensoso.

- Cosa intendi per aver fatto colpo sulle mortali? - mi chiede, quasi serio. Io scoppio a ridere.

- Come se non lo sapessi. Non vedi a scuola come tutte le ragazze sono super carine per l'ora di educazione fisica? - continuo a ridere scuotendo la testa. Proprio non riesco a capirle; pantaloncini, magliette aderenti ma soprattutto rossetto e una gran quantità di mascara per andare a correre. Tutto questo scalpore per Ian mi fa venire l'orticaria. Un po' di contegno da parte delle care studentesse del liceo classico Carducci non sarebbe male; peccato che io sia la sola a rendermene conto. O meglio, sospetto che il suo fascino non colpisca solo gli adolescenti, dato che nessuno muove un dito per la situazione. Persino quella vecchia mummia di francese, che ha da ridire ance se un sasso è fuori posto, non ha ancora sollevato la questione e, anzi, al passaggio di Ian sembra uscire dal suo sarcofago.

- Non ci ho mai fatto caso - risponde sinceramente. Mi fermo a guardarlo, seria.

- Devi stare più attento, allora. Così ferirai quei poveri rossetti che muoiono ogni volta che si deve andare in palestra - Ian scoppia a ridere. Sorrido anche io a quel suono. Mette la mano sinistra sul cuore mentre alza la destra, a mo' di giuramento.

- Non farò più questo sbaglio, promesso -.

Lentamente la sua risata si dissolve e per un attimo i nostri sguardi complici si intrecciano. Stende il braccio e si appoggia al muro lanciandomi una rapida occhiata.

- Tu però non ti trucchi per venire in palestra - sottolinea furbescamente. La sua affermazione mi coglie impreparata. Prendo un breve respiro ed evito di far trasparire ciò che sento. Avevo per un attimo abbassato le difese e non ero pronta a questa sua sfrontatezza. Ha ammesso, anche se credo non di proposito, che fa caso a me. Ok, forse è suo dovere sorvegliarmi; ma non pensavo che il notare questi minimi dettagli potesse lusingarmi così.

In mia difesa di certo non mi trucco a scuola, nemmeno se venisse Sam Heughan in persona. D'altra parte, non ho mai pensato di rendermi più attraente per lui, data la sua stronzaggine.

- Ti sopporto già abbastanza, per i miei gusti- rispondo sperando di risultare sarcastica. Ian alza le sopracciglia e dal sorriso malizioso che sfoggia mi rendo conto di essere poco credibile.


NOTA DELL'AUTORE

In origine l'8 e il 9 erano un unico capitolo, ma abbiamo deciso di dividerli essendo abbastanza lunghi. Questi capitoli sono stati molto descrittivi per una ragione ben precisa. Avevamo bisogno di introdurre un po' la storia per entrare nel vivo dell'azione! Speriamo vi siano piaciuti, fatecelo sapere.

Le vostre care

F & L

BLUE ESSENCEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora