Il ticchettio dell'orologio mi fa innervosire. Vorrei solo capire perché da quando ho conosciuto questo mondo devo stare tesa come una corda di violino. E non capisco nemmeno il motivo perché Ian si ostini a farmi andare a scuola quando invece posso utilizzare il mio tempo in maniera molto diversa e più utile. Tanto da gennaio dovrò trasferirmi. Nonostante la mia continua pressione su Ian per cosa dovessi sapere , non mi ha voluto dire nulla ed è stato categorico a riguardo. Prima che potessimo iniziare a discutere, mi ha spiegato che dobbiamo andare in accademia perché non è suo compito rivelarmi questo. Ovviamente da ieri sera ho un'ansia tremenda, oltre che un casino in testa. Perché lanciare quella bomba per poi non dire nulla? Sembra quando qualcuno ti dice "dopo ti devo dire una cosa": dopo quando? e perché me lo hai detto se non avevi intenzione di dirmela ora? Che senso ha?per farmi stare col pensiero per tutto il tempo?
Ecco, più o meno è così che mi sento, solo quattro volte peggio.
A questo si somma che me lo ha detto dopo il nostro bacio. Quindi devo presumere che ha a che fare con quello che Ian mi ripete in continuazione, cioè che non possiamo stare insieme? Non che lui abbia mai detto che vorrebbe stare insieme a me, né tantomeno ci ho pensato io, ma ieri mi ha fatto capire più del solito che non gli sono indifferente. Altrimenti non avrebbe ricambiato il bacio, no? Va bene per una volta, ma la seconda accade perché lo vuoi. Vorrei urlare per la frustrazione.- C'è qualcosa che non va? – una voce sbeffeggiante mi distrae dai miei pensieri. Alzo il capo e butto un'occhiataccia a Chiara.
- Cosa te ne importerebbe? – cerco un elastico per raccogliere i capelli in vista dell'ora di educazione fisica, ne dovrei avere uno nel borsellino. Inizio a togliere tutte le penne non funzionanti che potrei benissimo buttare ma che già so di non fare mai, fin quando il borsellino si chiude. Chiara è l'ultima persona che voglio vedere in questo momento, figuriamoci parlarci. Lei a quanto pare ha deciso il contrario, perché si siede sul mio banco dandomi una bella visuale della sua coscia.
- Oh, di te nulla. Ma mi importa di Ian, mi dispiace per lui – smetto di cercare l'elastico e mi raddrizzo sulla sedia, incrociando le dita sulle gambe, capendo che non se ne sarebbe andata. Faccio un lento sospiro e alzo la testa.
- Cosa vuoi, Chiara? – lei fa per parlare, poi si porta un dito alle labbra per pensare.
- Mi stavo chiedendo, perché una persona del rango di Ian deve badare ad una come te? È irrispettoso nei suoi confronti. E poi, mi dispiace che gli sia capitata proprio tu, tra tutte! È normale che poi venga da me, essendo nello stesso paese. – Quel discorso, stranamente, non sorbisce l'effetto desiderato da Chiara, anzi. Mi rallegro non poco, perché significa che Ian non ha tenuto un segreto solo a me ma è vero quello che mi ha sempre detto. Chiara pensa che le risponda per le rime, ma non lo faccio. È invidiosa che non le sia capitato a lei.
- Oh, perché non lo chiedi a lui, siccome siete così intimi? – rispondo invece, con un lieve sorrisetto e incrociando le braccia. Lei fa un guizzo nervoso, poi si sporge verso di me arrivandomi davanti al viso.
- Ma guardati, sei così sicura di te stessa. Ti stai forse illudendo che una come te possa piacere ad uno come lui? Sappi che appena arriverai all'accademia, Ian finalmente tirerà un sospiro di sollievo. Al momento sta facendo solo il suo lavoro – mima un bacetto e si alza, andando verso il suo banco. Io resto impassibile, muovo le dita a mo' di saluto e la seguo con lo sguardo. So che ha ragione, e questo un po' fa male. Ho sempre saputo che Ian è troppo per me e ancora non mi capacito di come abbia suscitato qualcosa in lui. Mi chiedo se per lui sia solo il fascino del proibito. Vorrei uccidermi, perché io ho finalmente accettato che lui mi piace sul serio. Sbuffo sonoramente, mentre mi rimetto a cercare l'elastico. Con la coda dell'occhio vedo Elena avvicinarsi mandando prima un'occhiata a Chiara.
- Che voleva quella? –
- Secondo te Ian mi ha baciata per il fascino del proibito? – butto lì invece io. Lei aggrotta la fronte, prima di sedersi al suo banco accanto al mio.
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BLUE ESSENCE
FantasyEmma è una ragazza di diciassette anni alle prese con i tipici problemi adolescenziali. La sua vita tranquilla è sconvolta da incubi ricorrenti che ormai non la fanno più dormire e la assillano anche di giorno. Sono tutti accomunati da qualcosa, o f...