Ok, lo ammetto. Ora inizia a farsi sentire un po' d'ansia. Il fatto che ci sia una calma quasi inquietante non aiuta. Le nostre piccole barche viaggiano lungo il lago per un bel tratto. Ian mi sfiora un braccio, al cui movimento mi spavento. Sono tesa come una corda di violino.
- Stai, calma. Non c'è motivo di essere così tesi. – So che omette di dire per il momento. Capisco che lo fa per calmarmi, ma adesso odio questo suo tono.
Forse.
Quando finalmente scorgiamo la riva, noto due figure ad attenderci. Siamo arrivati. Tocco lo zaino per controllare che ci sia ancora il piccolo bonsai, poi lo metto sulle spalle facendomi un po' di spazio. Quando ci avviciniamo, riesco a scorgere meglio i due elfi. Non capisco a prima vista se siano maschi o femmine, sembrano essere androgine. Quando arriviamo, però, mi rendo conto che ho di fronte due maschi, di una bellezza allucinante. Sono entrambi biondi e il colorito della loro pelle sembra porcellana. Non hanno una minima imperfezione, sono snelli e longilinei. Il viso allungato non ha un filo di barba ed è evidenziato dai capelli lunghi. La prima cosa cui penso è dove abbiano lasciato i peli, non si scorgono nemmeno dal petto semivisibile dalla camicia, di lino e con un bello scollo a V lunga fino a metà coscia. Sembra una specie di casacca cui si abbina un pantalone bianco attillato. I piedi solo scalzi. Gli occhi di entrambi sono dello stesso verde della foresta ch ci circonda. Non riesco a dire se siano fratelli. Ian mi pizzica leggermente un braccio per destarmi dal sogno e ricordarmi cosa mi hanno detto. Distolgo lo sguardo dai due elfi e lo concentro su ciò che gli circonda. Stiamo arrivando su un molo simile a quello che abbiamo lasciato. Dietro di loro, mi pare di scorgere un sentiero tra gli alberi maestosi e verdissimi. In questo periodo dell'anno non dovrebbero avere foglie, eppure tutto qui sembra nuovo, come se fossimo in piena primavera. La nostra barca si ferma, facendo approdare prima quella di Marij, la quale agilmente scende in terra e fa un lieve inchino ai due elfi. Anche noi facciamo lo stesso. Ian mi ha spiegato che avremmo incontrato delle guardie. Mostriamo loro i nostri inviti. Non posso far a meno di notare le loro mani, sembrano quelle dei musicisti. Solo dopo aver letto, l'elfo a destra parla.
Mi sconvolge sentirlo parlare, è come se sentissi musica nelle mie orecchie. Non capisco nulla di quello che dice, ma risponde una voce più gutturale che mi entra dentro. Rabbrividisco prima di volgere il capo e capire che proviene da Ian. Vorrei tapparmi le orecchie. È quasi troppo. Ian e Marij mi hanno detto che non sanno benissimo l'elfico, ma a quanto vedo non se la cavano male.
Dopo uno scambio di battute, i due elfi si voltano verso il sentiero perfettamente coordinati. Solo in questo frangente riesco a scorgere le loro orecchie prima nascoste dai capelli. Non sono particolarmente grandi, ma sono davvero a punta.Non capisco bene chi dei due seguire quando si dividono prendendo due sentieri diversi. Marij mi prende per mano e mi guida con lei a seguire l'elfo di sinistra. Ian invece si ferma. A questo punto mi blocco e mi volto verso di lui.
- Cosa succede? – chiedo, non capendo perché i due vogliono fare due cose diverse.
- Ci dobbiamo separare momentaneamente. – Una lieve sensazione di gelo mi scende nel corpo. Nessuno mi aveva avvisata di questa parte.
- Ma...tu hai.. – inizio a balbettare. A questo punto lui mi prende delicatamente la mano libera con la sua, facendo dei lievi cerchi col pollice. Mi guarda intensamente negli occhi.
- Puoi stare tranquilla. c'è Marij con te. Non lo sapevamo neanche noi, ma dobbiamo dividerci – sussurra lievemente, poi si gira velocemente per notare se l'elfo che accompagna lui sia ancora lì. Dopo un'ultima stretta va verso di lui, mentre io e Marij continuiamo dalla parte opposta . So che Marij vale quanto Ian, ma non posso fare a meno di sentirmi non esattamente sicura al momento.
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BLUE ESSENCE
FantasyEmma è una ragazza di diciassette anni alle prese con i tipici problemi adolescenziali. La sua vita tranquilla è sconvolta da incubi ricorrenti che ormai non la fanno più dormire e la assillano anche di giorno. Sono tutti accomunati da qualcosa, o f...