☙17❧

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- Dici che mi sta bene? – Elena si guarda allo specchio poggiato vicino alla finestra della sua camera, con un vestito cortissimo addosso. Io la ammiro dal letto matrimoniale su cui sono comodamente sdraiata a pancia in giù.

- A te sta bene tutto. Ma non credi sia un po' troppo corto? – le chiedo, vedendo che le nasconde si e no il sedere. Lei si guarda ancora un altro po', poi annuisce.

- Hai ragione. Maledetta altezza! Lo do a te – risponde. Io la guardo male.

- Che disgrazia infatti! Meglio essere come me– rispondo, spostandomi i capelli dietro le spalle. Lei ride e si siede accanto.

- Allora, cosa stai combinando ultimamente? So che stai facendo qualcosa, non capisco solo perché tu non me lo dica. – mi chiede. Io abbasso gli occhi; ha ragione, mi sto comportando da pessima amica. Ma se le dicessi qualcosa prima di tutto mi crederebbe pazza, secondariamente non so fino a che punto sia veramente pericoloso tutto questo, e non voglio coinvolgere anche altre persone. Già è stressante per me. Dopo che ho sentito nuovamente la voce della mia testa io ed Ian ci siamo allarmati parecchio, perciò lui ha deciso di intensificare la guardia già troppo opprimente per me.

- Ma nulla – rispondo, svogliata.

- Si come no. E io sono la regina di Inghilterra. C'è un ragazzo? – chiede, mettendomi la mano sulle braccia.

- Certo che no! – rispondo io, quasi urlando. – ma come puoi pensare una cosa del genere? Saresti la prima a saperlo, e lo sai – lei mi sorride. Alza le mani al cielo.

- Ci mancherebbe! Però ti vedo un po' persa, e allora ho pensato che magari c'era qualcuno tra i tuoi pensieri – mi guarda con fare cospiratorio. Allora mi alzo dal letto, non sa quanto può essere lontana dalla verità. L'unico ragazzo che sta per la mia testa è quello che mi tiene rinchiusa a casa praticamente sempre e che mi segue ad ogni passo che faccio. Anche ora è da qualche parte nei dintorni a tenere sottocontrollo la casa. Ma ormai non sono sicura che lo pensi solo per questo.

- Fidati, non c'è nessuno – rispondo, andando verso la finestra e scostando le tende. Quello che tengo per me, però, è che in realtà c'è qualcosa che sta cercando di fuoriuscire dal mio cuore; ma non voglio dargli una possibilità. Una ragazza che mi pare di aver già visto cammina lentamente per il marciapiede. Lei si guarda intorno, ma non alza lo sguardo verso di me e prima che possa farlo torno di nuovo da Elena. Ha cambiato vestito, stavolta è più lungo. È di un verde acceso, riflessi grigi metallizzati, che richiama i suoi capelli biondi. È a giromanica e le arriva al ginocchio. Le cade liscio e perfetto sul corpo e mette in evidenza il suo seno portandosi fino al collo. Semplice ma bellissimo.

- Wow – le dico, esprimendo il mio parere.

- Vero? – dice lei, ammirandosi sorridendo. Poi si gira verso di me.

- Ora tocca a te! – urla battendo le mani. Io alzo gli occhi al cielo, non posso dire di no.

- Dove sono i miei? – chiedo. Lei afferra un vestito da uno scatolo e me lo passa.

- inizia da questo – alza e abbassa le sopracciglia per invogliarmi. Date un modello da poter vestire e truccare ad Elena, e sarà la ragazza più felice della terra.

- Ma è rosa! – rispondo io prendendolo in mano. Lei mi invita con le mani ad indossarlo. Inizio lentamente a metterlo, poi mi guardo allo specchio. Una risata esce spontanea.

- Ma cos'è? – chiedo continuando a guardarmi. Mi arriva appena sotto le ginocchia, la gonna scende larga a campana. Scollo a barca et voilà, una bella bambola di porcellana.

BLUE ESSENCEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora