- Senti un po', quante cose mi stai nascondendo? – chiedo ad Ian una volta arrivati a casa; non gli ho dato il tempo nemmeno di togliersi il giubbino. Lui mi guarda per un secondo, poi lo appende nell'atrio con estrema calma. Come sempre mi fa innervosire, ma aspetto pazientemente una sua risposta. Incrocio le braccia e inizio a tamburellare con le dita.
- Nessuna – risponde dopo un secolo. A chi vorrebbe darla a bere; non ho mica scritto stupida in fronte. Lo guardo accigliata e Ian in risposta mi fa un sorrisetto dei suoi mentre si avvia verso la camera degli ospiti, che ormai è diventata la sua. Lo inseguo, mi deve una spiegazione volente o nolente.
- Ah, si? E dimmi, anche evitare di spiegarmi cosa è realmente una guardia fa parte del nulla? – gli mando contro. Di solito Ian ha sempre la risposta pronta, ma non questa volta. Deve pensarci un attimo prima di parlare e questo non fa altro che insospettirmi ancora di più. Si sfila le scarpe e le pone meticolosamente all'angolo facendo finta che io non ci sia. Apro la bocca per ribadire il concetto che ho appena espresso non accettando un silenzio come risposta.
- No, per questo ho sbagliato – dice infine, senza farmi fiatare. Resto basita, un'ammissione di colpa non è proprio nel suo stile. Un attimo prima si crede l'incarnazione della perfezione e io-non-sbaglio-mai, un attimo dopo ammette l'errore invece.
- Oh – non mi aspettavo questa risposta. Poggia la schiena alla finestra ed incrocia le gambe aspettando. Cosa non so. Piega il capo da un lato e solleva il sopracciglio mentre un sorrisetto inizia a trapelare dalle sue labbra. Socchiudo gli occhi.
- Vuoi dirmi altro o per te questo è tutto? - sento l'irritazione risalire dal mio profondo, ma cerco di restare calma ugualmente.
- Non ho altro da aggiungere. Ora, se permetti, vorrei andare a dormire – risponde tranquillamente. Il suo sguardo però nasconde un mare di segreti, lo so per certo. Se non conosco bene lui, conosco certamente i suoi occhi quanto le mie tasche. Voglio quei segreti.
- Cosa mi nascondi? – gli chiedo seccamente per l'ennesima volta. Incateno i miei occhi nei suoi e noto la sfumatura più scura con cui si stanno colorando.
- Niente –
- Non ti credo – rimane a fissarmi ma non disapprova il mio commento, né lo conferma d'altronde.
- Tu non nascondi nulla? – dice a quel punto, iniziando a sorridere. Alzo il mento in segno di sfida.
- No –
- Non ti credo – ribatte.
- Io dico la verità – il suo sorrisetto si fa più marcato. Si stacca dalla finestra e in un istante si sfila la maglia, dandomi una visione ben dettagliata dei suoi pettorali. Sgrano gli occhi facendo un passo indietro, ma non distolgo lo sguardo da quella vista.
- Che fai? – quasi urlo.
- Mi preparo per andare a dormire. Tu cosa fai ancora qui? Ti vuoi unire a me? –
- Sei davvero incredibile. Mi devi delle risposte! – serro i pugni da una parte in segno d'indignazione e dall'altra per cercare di tenere a bada l'imbarazzo; non voglio dargliela vinta. Lui si avvicina, fa un piccolo sospiro. È così vicino che a separarci ora è la distanza di uno spillo. Deglutisco sforzandomi di orientare il mio sguardo sul suo volto.
- Tutti abbiamo i nostri segreti Emma. Anche tu hai tuoi ed io non pretendo che tu me li dica –
- Io non ho segreti – continuo imperterrita.
- Nemmeno il fatto che io ti piaccia? – butta lì, d'un tratto. Sgrano gli occhi, e spero vivamente che il mio rossore sia rimasto in fondo alla fossa, dove piano piano vado a sotterrarmi. Lui invece è la sfrontatezza fatta in persona.
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BLUE ESSENCE
FantasyEmma è una ragazza di diciassette anni alle prese con i tipici problemi adolescenziali. La sua vita tranquilla è sconvolta da incubi ricorrenti che ormai non la fanno più dormire e la assillano anche di giorno. Sono tutti accomunati da qualcosa, o f...