Dopo essere usciti dal castello, i nostri accompagnatori ci hanno portato in una specie di biblioteca circolare, dove gli scaffali sono più che altro delle rientranze del legno stesso. Per essere una biblioteca elfica è piuttosto anonima. Non so ma mi aspettavo qualcosa di più...maestoso. Siamo seduti insieme ad un elfo di nome Nimar, che è il mastro della biblioteca. Anche qui inaspettatamente appena Nimar ha scoperto che non parlavo la sua lingua si è votato alla mia. Gli abbiamo spiegato che stiamo cercando il libro dei sette pugnali e ovviamente anche lui ha voluto sapere perché.
- E' possibile che io conosca il libro che state cercando – annuncia infine.
Sì!
Il mio entusiasmo è palpabile nell'aria così come quello di Marij. Quello di Ian è più pacato ma per chi lo conosce si nota. Nimar si alza e noi facciamo altrettanto, speranzosi.
- Tornate domani e lo troverete – il mio entusiasmo svanisce così come è arrivato. Quindi dobbiamo aspettare un altro giorno. Nel frattempo cosa facciamo? Mi viene in mente un'idea.
- Sa qualcosa di questi pugnali? Può parlarcene? – chiedo, desiderando di poter avere più informazioni possibili. Purtroppo non va secondo i miei piani. Narin sorride e con la sua voce musicale mi risponde che c'è tempo per le spiegazioni. Domani. Quando capiremo con quale pugnale abbiamo a che fare.
- Nel frattempo - continua – il re e la regina hanno concesso la loro ospitalità. Fatevi un giro, potete posare le vostre cose in casa mia, qui affianco. Ho sempre camere libere per gli ospiti. – Non so se riesco a comprendere come funziona da queste parti. Se ci mostrasse subito il libro potremmo andarcene stasera stessa. Invece no. Ci spostiamo nella casa perfettamente in linea con il resto del villaggio. L'elfo ci fa salire delle scale che seguono il muro circolare e ci indica tre stanze vuote. Sono abbastanza semplici, con un letto, un piccolo armadio, un comodino e una sedia. Piccole ma funzionali. Sistemo la mia roba semplicemente buttando la borsa sul letto, poi la seguo. Il letto seppur semplice sembra essere soffice e comodo. Faccio un lento respiro e cerco qualcosa da fare. Mi salva Ian, che bussa lentamente nonostante la porta sia aperta.
- Ehi – gli sorrido, continuando a stare sdraiata sul letto. Gli faccio segno di entrare mentre mi metto seduta. Lui sorride e viene a sedersi di fianco a me.
- Allora, come ti sembra tutto questo? – mi chiede.
- Da come vi comportavate avevo pensato fosse molto peggio. – Lui mi guarda male e io alzo le sopracciglia.
- Ehi, è così! – continuo, ridacchiando. Ian mi punta un dito contro.
- Aspetta fino alla fine! E' un miracolo che non ci hai fatti uccidere tutti – ribatte. Io gli do un pugno scherzoso sulla spalla, anche se so che in fondo ha ragione lui.
- Vuoi vedere una cosa? – mi chiede di getto. Si alza e mi tende una mano.
- Non so se possiamo... - inizio a borbottare nonostante gli prendo la mano e mi alzo con lui.
- Ci hanno detto di poter visitare, no? – così dicendo mi trascina fuori dalla casa, non prima di aver salutato il nostro ospite, e ci avviamo verso un piccolo sentiero tra alberi altissimi e secolari. Ian continua a tenermi per mano e io non faccio niente per cambiare questa situazione.
- Quando ero più piccolo, mio padre mi portava in giro per il mondo magico dicendomi che la cosa più bella che ci possa essere è viaggiare e conoscere il più possibile. Mi ha portato anche qui. – Sono rapita dalle sue parole. Ormai è il crepuscolo e noto le ombre e i contrasti rossastri determinati dal tramonto. È qualcosa di indescrivibilmente bello. Alcuni fiori iniziano a chiudersi mentre altri, probabilmente quelli notturni, sbocciano al nostro passaggio, lasciando un gradevolissimo odore.
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BLUE ESSENCE
FantasyEmma è una ragazza di diciassette anni alle prese con i tipici problemi adolescenziali. La sua vita tranquilla è sconvolta da incubi ricorrenti che ormai non la fanno più dormire e la assillano anche di giorno. Sono tutti accomunati da qualcosa, o f...