La vista dell'accademia è sempre emozionante. Non credo mi abituerò mai. Mi attendono nell'ufficio del preside. Benissimo. Appena arrivo alla porta afferro la maglia di Ian e lo trattengo per un attimo.
- Non mi lasci sola, vero? – lui mi sorride e nega con la testa, mi da un'impercettibile stretta alla mano e mi invita ad entrare prima di lui. Busso piano e la porta si apre davanti a me.
- Signorina Luce, la stavo aspettando. – entro e faccio un inchino.
- E' un piacere rivederla – il preside Grandville sorride e fa cenno di sedermi. Ian non fa lo stesso, resta in piedi dietro di me.
- Anche per me. Speravo di avere più tempo per questa conversazione, per farla ambientare. Per farmi conoscere meglio. Ma il suo custode è stato alquanto...persuasivo. – prima che continui, la porta si apre nuovamente facendo comparire Liam Core. Non mi aspettavo ci fosse anche lui, significa che la faccenda è abbastanza importante.
- Ah, Liam. Aspettavo te per iniziare – Liam mi saluta con uno dei suoi sorrisi gentili e si siede accanto a me, non prima di avermi stretto una spalla con assoluta benevolenza.
- Scusatemi se vi ho fatto aspettare. –
In tutto questo io ancora sono totalmente incapace di comprendere cosa stia accadendo.
- Cosa devo sapere? – chiedo allora, superando i convenevoli che fanno attardare le mie risposte. Il preside mi guarda affascinato.
- Ah, capisco da dove venga la pressione di Ian. Bene, purtroppo non c'è una via rapida o facile per quello che stiamo per dirti. Dobbiamo partire dall'inizio. Spero tu sia pronta. – questa ultima frase la dice quasi sottovoce. Se stanno un altro po', la mia ansia sale alle stelle e gli faccio vedere io quanto sia pronta. Faccio un lungo sospiro e aspetto con calma che il preside inizi a raccontare.
- Dobbiamo partire dagli albori della storia della magia. Tutto nacque migliaia di anni fa. Il nostro popolo non è tra quelli più antichi, la magia già esisteva sotto altre forme. Quella più riconosciuta era nota come conoscenza sulla natura, sfruttata dagli elfi e portava loro la capacità di governarla e di sfruttarne tutte le proprietà. Un tempo gli elfi erano molti di più e vivevano nei boschi vicini ai vari villaggi degli umani, senza comunque avere dei contatti. Gli umani erano abbastanza invidiosi di quelle creature che riuscivano ad avere tutto quel potere e longevità, mentre loro erano destinati ai tempi di abbondanza sì, ma cui si alternavano tempi di carestia, malattie e morte. Gli elfi si mostravano del tutto indifferenti e tra loro governava la legge di non interferire con la vita degli altri popoli. Molti immaginavano che se lo avessero fatto, pian piano gli umani avrebbero preso e preteso sempre più, fino a portarli alla guerra. Ma non tutti gli elfi erano così, c'era chi tra loro vedeva il buono nelle persone.
Questa coesistenza tra elfi e umani durò per molto tempo, fino a quando un'epidemia non colpì duramente un villaggio che vide decimare famiglie. Due giovani decisero che non avrebbero più continuato a vedere i propri cari morire, così presero coraggio e cercarono nella foresta quel grande popolo longevo che erano gli elfi. Si diceva infatti che nei dintorni vivesse una dea, di magnifica bellezza e di enorme potere, che avesse a cuore il destino di molte creature. I due giovani camminarono per tre giorni e due notti, al sorgere della luna della terza notte arrivarono in una foresta di immane splendore. Gli alberi sembravano emanare luce propria e un odore particolare impregnava l'aria. Il fragrante scrosciare di una cascata attirò i due giovani verso lo strapiombo che dava su un lago luminescente. Non ebbero modo di capire oltre perché una bellissima donna si manifestò loro. Aveva gli occhi d'ambra e una pelle diafana. Due orecchie a punta sbucavano dai capelli argentei come la luna. –
Capisco che la donna cui si sta riferendo è la stessa che è scolpita dappertutto nel mondo magico. Deve avere grande importanza per noi.
- La prima cosa che chiese fu i loro nomi. Lena e Amil riposero loro. Dunque raccontarono il perché fossero andati alla sua ricerca e come avessero bisogno del suo aiuto per fermare quella tragedia. L'elfa capì che erano in buona fede e così promise loro di aiutarli, ma ad una condizione. Uno dei due doveva sacrificarsi volontariamente e buttarsi dalla cascata. Quella sarebbe stata la prova della loro purezza. Lena e Amil erano però innamorati, di un amore così profondo che non riuscivano a pensare ad un mondo in assenza dell'altro. Iniziarono a discutere tra di loro su chi dovesse sacrificarsi, seppur entrambi erano talmente pii che non pensarono neppure una volta di rifiutare la proposta. Lena fu più veloce e si buttò, ma David la abbracciò e cadde insieme a lei nel lago. –
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BLUE ESSENCE
FantasyEmma è una ragazza di diciassette anni alle prese con i tipici problemi adolescenziali. La sua vita tranquilla è sconvolta da incubi ricorrenti che ormai non la fanno più dormire e la assillano anche di giorno. Sono tutti accomunati da qualcosa, o f...