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Passa un sacco di tempo senza che nessuno dei due si muova. Ian mi posa le labbra sulla fronte e si scosta di poco, per riuscire a vedermi negli occhi. Lo guardo sorridendo, prendendomi tutto il tempo per notare i suoi particolari. Le labbra carnose sono aperte in un minimo sorriso e le ombre degli alberi si riflettono sui suoi zigomi. Solo quando ho passato in rassegna quel viso angelico mi perdo nell'oceano che mi guarda e da cui sono perennemente attratta. Se guardo i suoi occhi mi perdo, come sempre. Mi acciglio di poco, per la prima volta in vita mia sto mettendo in discussione il mio primo istinto. Ian si è dimostrato diverso da come lo avevo etichettato: è così empatico, dolce e sensibile nei miei confronti. Anche in questo momento, al mio piccolo cipiglio segue un suo sguardo apprensivo, a cui rispondo negando con la testa e sorridendo. Ancora una volta resto stupita quando avvicino le mie labbra alle sue per un bacio casto e lui non mi ferma. Mi stringe di poco i fianchi.

- C'è una condizione..- inizia a dire lui senza staccare le mani. A quelle parole tutti i miei sogni appena coronati si sgretolano.

- Ti pareva – ribatto alzandomi a sedere, sciogliendomi dal suo abbraccio. Ian ridacchia e si alza con me, arrivando con le labbra alla nuca. Il suo alito dietro l'orecchio mi manda un piccolo brivido. Lo sento sorridere.

- Non è quello che pensi. – Mi giro per ritrovarmi le sue labbra vicinissime alle mie, ancora vivide dal ricordo di qualche attimo fa.

- No? – sussurro, nuovamente in balia del desiderio di posare le mie labbra sulle sue. Ormai i  miei ormoni hanno preso il sopravvento. Non sono più razionale. Lui scuote la testa, sempre sorridendo.

- Dobbiamo tenerlo nascosto, o almeno fino a quando non sappiamo come fare. – Le sue parole mi riportano alla realtà. Ovviamente lui si è già ripreso, mentre io ancora sto pensando a come potrei buttarmi nuovamente sull'erba trascinandolo con me. Ormai non penserò più ad altro. E questo non è affatto una buona cosa. Mi giro per riprendere un po' d'aria e annuisco.

- Capisco cosa intendi, anche se non mi va a genio – rispondo io. La profezia è una palla gigante che mi devo portare dietro per non so quanto tempo. E ovviamente Ian non dovrebbe distrarmi dal trovare la mia anima gemella. Ma la vita a volte è strana, perché non riesco proprio a capire come qualcun altro possa prendermi più di questo ragazzo. Ian si alza e mi porge la mano.

- Lo so, ma non possiamo fare altrimenti. – Guardo per un attimo quel ragazzo che finalmente si è lasciato andare. Gli prendo una mano e mi alzo, arrivandogli vicinissima.

- Ad una condizione. Non farti prendere dal dovere. – Gli punto un dito contro, prima che mi volti per tornare indietro.

- Mi fai impazzire con quel vestito – sussurra. Sorrido tra me e me, ma non mi giro nonostante mi senta lusingata da quella mezza confessione.

Per far capire quanto possa impegnarmi una volta che so tutto, quando arriviamo alla biblioteca faccio una faccia contrita e amareggiata. Ian non ha un attimo di esitazione ed è il solito imperscrutabile.

- L'ho trovata – ribatte soltanto, a braccia conserte. Marij mi butta un occhiata supplicante di perdono, cui in questo momento decido di non corrispondere. Olir, dal canto suo, continua a sghignazzarsela. Viene verso di me  e mi passa le dita tra una ciocca di capelli.

- Vi concedo il libro per un mese, ci metteremo d'accordo per la restituzione. Magari vengo io, sono curioso di vedere questo vostro fantomatico mondo. – Io sorrido di cortesia e ringrazio, anche se devo trattenermi quando vedo Ian irrigidirsi più del dovuto. Lo nota anche Olir però, che si rivolge a lui.

- Hai fatto una mossa astuta prima, ma poco intelligente. – Ian alza un sopracciglio. Dal canto mio non capisco esattamente cosa intende ma evito di chiederlo.  

BLUE ESSENCEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora