Ho solo voglia di sdraiarmi sul mio letto e dormire il più possibile, sperando che domattina, il peso di questa serata sia più lieve.
Matt ha continuato a cenare e conversare con gli altri commensali come se nulla fosse, tranne per il fatto, che si è ben visto dal voltarsi dalla mia parte o scambiare una parola con me.
Mi trascino lungo le scale che portano al primo piano dove si trovano le stanze da letto.
«Fammi capire una cosa. Stai con quello, per caso? Sei fuori di testa o cosa?» sbraita Elliot afferrandomi per il braccio e facendomi trasalire.
Mi fermo a mezza scala, con il fiato fermo in gola. Elliot mi torce il braccio da dietro costringendomi a guardarlo poi, fa un balzo in avanti e me lo ritrovo al gradino sopra il mio. Sempre tenendomi per il braccio, che ora ho davanti a me, in una posizione più naturale, mi trascina in camera sua e chiude la porta dietro di lui.«Elliot. Mi fai male. Lasciami» urlo cercando di liberarmi dalla sua stretta.
«Non ti lascio. Prima devi rispondermi» continua furente.
«NO. Maledizione. NO» urlo più di lui e mi lascia andare come se avessi pronunciato la parola magica.
Lo vedo allontanarsi da me con lo sguardo ancora carico di rabbia.
Io invece lo fisso torva mentre mi massaggio il braccio dolorante.
«Ma che ti prende?» chiedo cercando di calmarmi.
Lo vedo camminarmi davanti ed entrare infine nella sua stanza.
Elliot si siede sul letto e si mette la testa fra le mani. Sembra disperato.
Mi avvicino e mi siedo accanto a lui mettendogli una mano sulla spalla.
«Giorgia mi ha tradito» dice con la voce roca.
Trasalisco.
«Gesù!» rispondo cercando di celare la mia finta meraviglia.
«É stata con lui. Quel tipo è un pervertito credimi. Mi ha raccontato delle cose assurde» afferma guardandomi negli occhi con uno sguardo misto a terrore e ribrezzo.
Cioè. Riepilogando un attimo. Fatemi capire. Ma mio fratello ha il prosciutto sugli occhi o io sono davvero fuori di testa. Caspita si sta preoccupando di ciò che Matt ha fatto con Giorgia e non del fatto che la sua ragazza sia una puttana?
Ok. Devo cercare di respirare a fondo e di guardare le cose nella giusta prospettiva.
«Allora. Elliot. Che ti ha detto Giorgia?» chiedo.
«Si sono conosciuti all'inaugurazione del locale di Tony e lui pare l'abbia irretita. Giorgia si sentiva molto giù e confusa per la mia partenza ed ha ceduto alle sue lusinghe. Insomma si sono visti si e no un paio di volte e poi lei gli ha detto che si sentiva troppo male per ciò che mi stava facendo ed ha rotto con lui» dichiara con voce tremante.
«Ovviamente tu le hai creduto?» chiedo ma dentro di me sono avvilita dal fatto di sapere già la sua risposta.
«Certo. Io è Giorgia ci conosciamo da una vita e so che questo momento è davvero difficile per lei» risponde sicuro.
Scuoto la testa.
«Elliot. Ti voglio un mondo di bene ma... avrebbe potuto anche rigirare la situazione a suo vantaggio, conoscendoti. Ci hai pensato un momento? Come fai a crederle senza un minimo di reticenza?» chiedo.
«Amelia. Non siamo qui per parlare di Giorgia. Io la amo profondamente e questa è una verità incontrovertibile. Ora temo che quel tipo abbia delle mire su di te e tu sei troppo fragile. Non puoi cadere in trappola» vedo i suoi occhi carichi di preoccupazione.
Roteo gli occhi. Ecco. Che ci risiamo. Tutti che si preoccupano di proteggere la piccola e fragile Amelia ma nessuno invece si permette di capirla.
Sbuffo.
«Non c'è niente e nessuno da proteggere dalla grinfie di quel ragazzo. So badare a me stessa e tu non puoi rompermi le scatole in questo modo» mi alzo nervosa e mi avvicino alla porta.
«Fammi un piacere, fratello. Pensa alla tua vita sentimentale, che mi sembra più incasinata della mia» detto questo apro la porta ed esco nel corridoio avviandomi verso la mia stanza.
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[IN REVISIONE] A midsummer night's dream (The Seasons Saga)
Любовные романы"Io mi chiamo Amelia. Amelia Clayton. Ho sedici anni e sto terminando la terza liceo presso la Roosvelt High School di Seattle. Non c'è molto da dire su di me. Davvero. Lo giuro. Allora mi chiederete perché abbia deciso di cimentarmi nella scrittura...