Parte 46

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Matt

Sono nel salone di villa Clayton, sotto lo sguardo indagatore di Elliot, il fratello di Amelia che mi scruta come un boia, in attesa di staccarmi la testa. Mi fermo davanti ad un enorme ritratto, che campeggia sul camino. Lo osservo attentamente sperando di distrarmi dai propositi bellicosi che sto maturando nei confronti di quell'individuo col quale condivido la dolce Amelia. Mi rendo conto, quasi subito, nonostante la mia totale incapacità ad esprimere un giudizio critico nei confronti di un'opera d'arte, che deve trattarsi di Mrs Clayton, la nonna di Amelia.

Sembrano due gocce d'acqua, se non sapessi dell'esistenza di Mrs Clayton, direi che in questo quadro è ritratta la piccola Amelia. Seguo ogni linea che ne definisce il profilo del viso, i colori ad olio si mescolano in maniera armoniosa riprendendo perfettamente tutte le sfumature della pelle della giovane donna. Anche la profondità dello sguardo è esaltata e ne rende giustizia. Potrei innamorarmi persino di questo ritratto poiché mi ricorda colei che ha strappato il velo sulla mia anima ed ha riacceso il mio cuore.

Non immaginavo che quella ragazza potesse avere tanto potere su di me. Vederla nuda, stringerla tra le mie braccia, toccare la sua pelle bagnata consapevole dell'evidente effetto che avevo su di lei, ha scatenato in me una tempesta di emozioni difficili da sottovalutare.

Quando sono rimasto chiuso nel bagno per permetterle di vestirsi, quasi mi mancava l'aria, soffocato dall'umidità del vapore ancora denso, avvertivo un dolore pungente proveniente dalla patta dei miei jeans. Gesù, quanto avrei voluto liberarmi da quella tortura e, sì, se non avesse bussato alla porta per dirmi che potevo uscire da quel dannato posto, probabilmente il mio istinto di conservazione mi avrebbe indotto a procurarmi da solo sollievo. Sono un essere umano mica un pezzo di legno, in fin dei conti. Non è che sia facile mantenere l'autocontrollo davanti a certe situazioni.

Uscito dal bagno, ecco un ulteriore colpo al mio contegno. Non è che ambissi alla santità e tanto meno al martirio ma vedere Amelia con quella t-shirt bagnata dalla quale intravedevo le punte rosee dei suoi capezzoli, li stessi che avevo ammirato poco prima, ha annientato completamente la mia volontà. Quel seno, quel corpo, quelle labbra, tutto di lei costituisce una calamita per me.

In quegli occhi non c'era traccia della fragilità della sera della cena.

Caccio via il ricordo di lei china su quel gabinetto mentre vomitava. Non voglio che le succeda mai più, non finché sarò al suo fianco. Ma lei non vuole essere protetta. E quel pensiero mi tortura la mente, stringe il mio stomaco in una morsa.

Piccola, dolce Amelia. Tu non sei fragile, il tuo animo ha scorto la profondità della disperazione, dilaniato dall'oppressione della schiavitù alla quale ti hanno asservita. Non so se riuscirò a darti tutto quello di cui hai bisogno ma voglio almeno provarci. Sento dentro di me la necessità vitale di averti al mio fianco e non so se sia semplice bramosia per qualcosa di inarrivabile, o se davvero quest'uomo ha ritrovato la strada per una felicità che non sia semplicemente effimera. Ma sono certo, ora più che mai, che avere Amalia Clayton nella mia vita è essenziale come la luce di un faro nella nebbia.

Sento ancora pesante su di me lo sguardo di quel figlio di puttana di Elliot come un avvoltoio in attesa solo di un mio fallo per farmi fuori in un solo boccone.

Oh. Non gli darò questa soddisfazione. Lui è ormai fuori. Fuori dalla scuola, dalla squadra e dalla vita di Amelia. Dovrò solo aspettare ancora qualche altra settimana e poi di lui rimarrà solo il ricordo.

«Giorgia mi ha raccontato tutto» esordisce rompendo quel silenzio imbarazzante in cui si poteva udire solo lo stridore dei suoi denti digrignati.

Oh. Beh. La puttanella ha parlato. Benone chissà quali salti mortali avrà dovuto compiere per ritornare nelle grazie di questo bamboccio.

«Davvero? Non è avevo il minimo dubbio» rispondo sarcastico.

«Fai schifo. Nemmeno ti vergogni a farti vedere in giro e soprattutto a molestare mia sorella? Amelia ha detto che sei il suo ragazzo. È vero?» chiede infuriato.

«Se lo ha detto lei che è tua sorella dovresti crederci. Vista la tua inclinazione a credere a tutte le stronzate che ti può raccontare la tua fidanzata, non vedo perché non dovresti credere proprio a quelle che ti riferisce tua sorella» lo pungolo e faccio centro.

Lo vedo caricare nuovamente contro di me ma questa volta sono pronto ad affrontarlo.

Il suo pugno è a pochi centimetri dal mio viso quando dei passi ci sorprendono facendoci voltare entrambi.

«Ancora?!» urla Amelia dalle scale facendoci sobbalzare.

«Amelia. Non ti intromettere. Non esiste che tu possa stare con un tipo del genere» ringhia Elliot e poi si volta nuovamente a guardarmi truce.

«Ti da fastidio che abbia solo svelato la vera natura delle storie che ti racconta la tua Giorgia o che io stia con tua sorella?» chiedo incurante del pericolo.

Lui si ferma un istante a soppesarmi e poi sferra il suo pugno colpendomi allo zigomo.

Rispondo colpendolo a mia volta nel fianco.

Vedo Amelia lanciarsi tra di noi per separarci e questo gesto mi blocca perché vedo il suo sguardo e quegli occhi che mi comunicano tutta la sua rabbia.

Ha un tampone nella narice e sotto l'occhio destro si sta formando una macchia violacea che si estende fin sopra il naso. S'è cambiata ed indossa un vestitino giallo a fiori, che tiene legato dietro la nuca e che le arriva fino alle ginocchia, ed un paio di infradito bianche. I capelli sono legati in una lunga treccia dorata che scende lungo la spalla sinistra.

Mio Dio. Come fa ad essere così bella anche con il volto deturpato. Ritorno in me per un attimo e mi allontano.

«Non toccherai mia sorella! Te lo posso assicurare, De Luca!» mi urla Elliot.

«Ma che sta succedendo da questa parte? Ero in giardino ed ho sentito Amelia gridare come una selvaggia» esordisce Mrs Clayton facendo il suo ingresso in salotto.

Indossa un grembiule plastificato verde, un cappellino con visiera ed inforca un enorme paio di forbici da giardinaggio.

Restiamo tutti e tre senza parole mentre ci voltiamo contemporaneamente verso di lei.

«Oh. Santo Cielo. Amelia! Ma che ti è successo tesoro mio?» chiede mollando le cesoie sul tavolino accanto alla porta finestra e raggiungendoci velocemente.

Prende il viso di Amelia tra le mani e l'accarezza facendo scappare un gemito strozzato dalla bocca della mia ragazza.

Gesù. Non ci credo. L'ho detto davvero. Insomma, lo so che non dovrebbe farmi tutto questo effetto ma, ho detto che Amelia è la "mia ragazza". Mi scappa una risolino da idiota che ovviamente attira l'attenzione di tutti.

«Che accidenti c'è da ridere Mattew?» mi rimbrotta Mrs Clayton rivolgendosi a me mentre tiene fra le mani il viso di Amelia.

Trasalisco e smetto immediatamente.

«Ora. Mia cara. Vuoi spiegarmi cosa ti è successo?»chiede ma il suo sembra più un ordine che una richiesta di spiegazioni.

Vedo lo sguardo allarmato di Amelia e prendo coraggio rispondendo al posto suo.

«È colpa mia Mrs Clayton. Stavamo facendo una partita con Twister ed involontariamente le ho tirato una gomitata in faccia» sostengo meravigliandomi di come sia diventato ormai un maestro del raggiro e della menzogna.

Vedo lo sguardo raggelato sia di Elliot che di Amelia e mi sorprendo rendendomi conto che hanno davvero la medesima espressione.

Mrs Clayton fissa me e poi passa guardare Amelia.

«È davvero andata in questo modo?» chiede poco convinta.

Amelia annuisce con il capo.

«Allora. Elliot. Cosa fai li impalato? Porta tua sorella al pronto soccorso non vedi in che condizioni si trova? Mi dispiace tanto tesoro mio. Spero solo che non sia rotto» dice Mrs Clayton dando un bacio sulla fronte della dolce ragazza.

In un attimo vedo Elliot correre ad afferrare le chiavi della macchina trascinandosi dietro Amelia ancora sbigottita.

Li vedo allontanarsi e rimango li ancora qualche istante. Credo sia bene che facciano da soli anche se vorrei tanto andare con loro per sincerarmi che Amelia stia davvero bene. Spero solo che suo fratello abbia pietà di lei e non le faccia il lavaggio del cervello.

[IN REVISIONE] A midsummer night's dream (The Seasons Saga)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora