«Che ne dici, tesoro, ti andrebbe di uscire a prendere un gelato?» mi chiede mia madre mentre mi accarezza dolcemente i capelli.
Alzo lo sguardo dal libro che sto leggendo e le sorrido in cenno di assenso. Subito la vedo scattare in piedi e dirigersi all'interno della villa.
Finalmente si esce. La mia prigionia è finita e magari potrei incontrare anche Matt. A quell'idea il cuore mi parte a mille.
Poggio il mio libro sulla sdraio e mi alzo avvolgendomi in un pareo dai colori dell'arcobaleno, infilo le infradito fuxia e raggiungo mia madre.
Non ho mai capito il senso di questa clausura forzata, dopotutto, non è che stessi a letto malata ma, pare che anche Paul fosse d'accordo in tal senso.
Faccio spallucce anche perché pare che sia pronta a fare il mio ritorno alla vita normale.
Corro in camera mia ed apro l'armadio dove trovo diversi vestiti nuovi di zecca appesi dentro.
Ne afferro uno color panna e noto che è un tubino con un scollo sulla schiena molto pronunciato ed una piccola farfalla dorata su di un fianco che raccoglie la stoffa in un leggero drappeggio.
Non credo sia il caso per un gelato di pomeriggio così lo rimetto a posto e ne prendo un altro verde smeraldo che assomiglia più ad un copricostume un po' più lungo, decido di optare per questo.
Sono supereccitata così mi fiondo in bagno e mi faccio una doccia veloce, poi mi passo un po' di terra sul viso e metto il mascara. Infilo da ultimo il vestito ed i sandali dorati ed esco dalla mia camera.
Mentre scendo le scale odo delle voci sommesse provenienti dalla sala da pranzo. Tendo l'orecchio per sentire meglio e capisco che si tratta di mia madre e mia nonna che stanno dicendo qualcosa che ancora non riesco a decifrare. Scendo ancora uno scalino avendo cura di non farmi notare e distinguo perfettamente la voce di mia madre.
«Elliot è stato chiaro. Non deve vederlo assolutamente. È pericoloso per lei. Deve ancora somatizzare ciò che le è successo con James e non credo sia pronta ad affrontare un tipo del genere. Elliot mi ha detto che è un tipo sinistro con dei gusti discutibili, a cui piace irretire le ragazzine fragili come la nostra Amelia. Non permetterò che abbia ancora a che fare con lei» dice risoluta mia madre.
«Ma la povera Amelia, chiede continuamente di lui, non sa che...» vedo mia nonna scuotere la testa frustrata.
«Non so se sia giusto ma, quel ragazzo non mi sembra così pericoloso come dice Elliot» continua la nonna.
«Amelia, io non lo conosco nemmeno, mi attengo a ciò che ci ha raccontato Elliot. Non possiamo rischiare è troppo pericoloso. Anche il Dottor Ross la pensa allo stesso modo. Dobbiamo solo aspettare che sia più forte ma, al momento, dobbiamo proteggerla in tutti i modi possibili» ribatte mia madre.
«Non mi va di mentirle. Le voglio troppo bene» proferisce in ultimo mia nonna.
«Amelia. È solo per il suo bene. Dovrebbe bastarti come giustificazione a non farti sentire tanto avvilita» dice mia madre mentre abbraccia mia nonna.
Vorrei entrare in quella stanza e chiedere spiegazioni ma ho in mente altri piani e loro devono sentirsi sicure che io sia ancora all'oscuro di tutto.
Non ho idea di come intendano proteggermi da Matt ma è strano che mia madre abbia deciso di rischiare tanto facendomi uscire. In fin dei conti, lui abita a soli due isolati da noi.
La cosa mi puzza. Devo trovare il modo per riappropriarmi del mio cellulare così potrò parlare finalmente con Matt.
Nel frattempo devono fidarsi di me per cui smetterò di chiedere di lui e farò finta che non mi interessi più, solo così potrò capire i loro piani.
Parto in missione.
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[IN REVISIONE] A midsummer night's dream (The Seasons Saga)
Romance"Io mi chiamo Amelia. Amelia Clayton. Ho sedici anni e sto terminando la terza liceo presso la Roosvelt High School di Seattle. Non c'è molto da dire su di me. Davvero. Lo giuro. Allora mi chiederete perché abbia deciso di cimentarmi nella scrittura...