Sconvolti

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«Che cosa?? T-tu l'hai... insomma sul serio? Ma come...» Gennaro stava balbettando, incapace di smettere. Era sconvolto e lo sguardo perso di sua figlia non lo aiutava di certo a capirci qualcosa.
«Li ho sentiti urlare quella notte. Sono uscita dalla mia stanza per vedere cosa stesse succedendo. E l'ho vista. Ho sempre saputo che era colpa sua, ma non l'avevo mai detto a nessuno, prima di te.» disse lei, calma, asciugando velocemente la sua lacrima dalla guancia e dal tavolo.
«Dio... non ne avevo idea. Deve essere stato terribile tenere dentro questo segreto per tutti questi anni.» disse lui avvicinando la sua mano a quella di Iris. Lui non la conosceva, quindi si sorprese, quando lei scostò nervosamente la sua, sistemandosi per finta una ciocca dietro l'orecchio.
«Non voglio la tua compassione. Voglio solo che mi aiuti a vendicarmi di lei.» disse freddamente, puntando i suoi occhi grigi nel suo rispettivo riflesso.
«Okay. Posso aiutarti, ma preferisco restare qui.» disse lui, abbassando lo sguardo.
«Perché? Non è giusto...»
«Io Serena, l'amavo. E pensavo che per lei fosse lo stesso. Mi ha usato e poi ha sposato comunque Antonio. Per lei è stata una notte e via, invece per me era amore. Lo è sempre stato.
Quindi se non potrò averla mai, allora voglio scontare i suoi anni di carcere. Almeno avrò qualcos'altro a cui pensare.» sospirò tristezza direttamente dal suo cuore spezzato. Iris invece era confusamente sbalordita.
«No, non puoi farlo. Deve essere fatta giustizia. È lei che deve stare dietro quelle cazzo di sbarre per il resto della sua merda di vita.» disse lei con rabbia e disprezzo, sbattendo una mano sul tavolo, non troppo forte. Era talmente furiosa che aveva voglia di spaccare qualcosa o prendere a pugni qualcuno, ma quello non era il posto adatto.
«Non è così facile. Però... se io dovessi uscire di qui... tu mi vorresti con te? Sono tuo...»
«Non sarai mai completamente mio padre. Non ci provare. Ma non ti lascerò in mezzo alla strada. Chiederò a Christian di trovarti un posto in cui stare. Devo ancora capire se posso e voglio fidarmi di te.» lo interruppe bruscamente, senza pesare le parole. Tutto quello che lei scacciava via da sé con l'armatura, veniva sbattuto direttamente sulle persone intorno a lei, ma con la forza elevata al quadrato.
«Giusto. Rispetto la tua opinione. Ma come posso aiutarti io che sono qui?» rispose lui, ignorando la fitta al cuore che proprio sua figlia gli aveva causato.
«Dovrai chiedere un permesso per uscire di qui. Basterà un giorno, non di più. Vedrai che non tornerai ancora dietro le sbarre. Ci sarà lei al posto tuo.» disse, con tono quasi malefico e bramoso di vendetta, che fece gelare il sangue nelle vene di Zena.

Lui annuì, e poi, congedatasi, Iris tornò sui suoi passi, iniziando già ad architettare la sua vendetta.
Le serviva la pistola. Doveva avere la prova, o meglio, il DNA di sua madre sull'arma. Poi doveva dirlo a Christian e allontanarlo il più possibile da lei.

Quando sollevò lo sguardo dal marciapiede su cui stava camminando, immersa nei suoi pensieri vendicativi, era davanti alla sua vecchia casa. Ancora. Lo sapeva perché i suoi piedi l'avevano portata lì: doveva finire quello che aveva iniziato la volta scorsa.
L'unico problema era che in casa c'era Federico che studiava, quindi anche se sembrava ci fosse silenzio, in realtà stava per essere scoperta da quel ficcanaso.

Girò piano la chiave nella serratura e sgattaiolò dentro. Guardò solo davanti a sé, diretta verso le scale, per evitare che i ricordi prendessero il sopravvento su di lei, e le salì, gradino per gradino, mentre i suoi battiti aumentavano.
Entrò nella sua vecchia camera quasi come un automa e nemmeno vide il ragazzo che si girò casualmente per raccogliere una matita da per terra.
Bastò quel rumore per bloccare la ragazza.
«Iris? Che ci fai qui?» chiese lui, sorpreso nel vederla, non avendola nemmeno sentita entrare. Aveva forse scassinato la serratura?
Lei si girò, non riusciva a dire nulla.
«Stai bene?» le domandò ancora, alzandosi e facendo qualche passo verso di lei.
«No... io... non sarei dovuta venire.» sussurrò, con sguardo fisso ed inespressivo. Poi se ne andò, velocemente, quasi correndo giù per le scale. Ma le andò male e inciampò sull'ultimo gradino.
Cadde in ginocchio per terra, riuscendo a salvarsi la faccia, mettendo le mani avanti. I polsi le facevano male, e anche le ginocchia, e le venne da piangere.

Come non aveva mai avuto bisogno, cercava qualcuno che la potesse consolare. Federico arrivò immediatamente a soccorrerla e le mise una mano sulla spalla, mentre lei si accasciava per terra.
«Iris! Ti sei fatta male?» le chiese, cercando un contatto visivo con lei.
Non rispose neanche quella volta, ma la cosa più sconvolgente, fu che si spinse verso di lui e lo abbracciò, lasciandosi a scroscianti singhiozzi disperati.

Lui ne rimase sbalordito. Ma in modo molto positivo. Le accarezzò la schiena, piano mentre lei singhiozzava sul suo petto. Il cuore di Federico stava facendo talmente tante capriole che quasi gli girava la testa.

Non se lo aspettava, ma gli aveva fatto più che piacere. Era passato dal desiderare ardentemente che lei lo degnasse di uno sguardo, a trovarsela piangente tra le braccia.

E oltre a quello fu ancora più contento perché in quel momento c'era proprio lui e non quel fighetto di Michele, per consolare Iris.

«Dovevo morire. Quella era la mia ora.» biascicò lei, con la voce ovattata dal petto di Federico.
«Che stai dicendo?» chiese lui confuso, sgranando gli occhi.
«Avrei almeno finito di soffrire.» continuò lei, stringendo la schiena del ragazzo.
«Ma di che parli?» pensava stesse delirando.
«Lei lo ha ucciso. E io ero lì a guardare. Ho visto tutto: è questo che nascondo da sette fottuti anni.» disse lei, alzando un po' la voce, ma risultando troppo forte per le orecchie di Federico.

In quel momento il dolore era passato a lui come per osmosi e lo sentiva tutto, come quando aveva ricevuto il pugno in faccia.

Diretto e secco al cuore, come una freccia.

Buongiorno! Miei cari, come state? Spero bene! Che ve ne pare? Cosa pensate dei personaggi di questa storia? Chi odiate di più? Chi amate? Rispondete a tutto nei commenti!
Vi voglio tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto... bene!❤❤
Vostra,
Alice❤

Il segreto di IRIS (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora