Occhi azzurri al risveglio

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Quando Iris aprì gli occhi, vide due pozze azzurre dritte davanti a lei e alcuni ciuffi biondi che facevano da contorno al viso più bello che potesse immaginare.
«Michele?» mormorò lei, con una voce che non sembrava nemmeno la sua.
«Sì, Iris, sono io. Come stai?» le chiese lui, allontanandosi un po' per lasciarle spazio e tempo di riprendersi.
«Sto bene, nulla di grave. Ma hai bevuto? Puzzi di alcol...» disse lei corrugando la fronte. Gli stava mentendo e allo stesso tempo se ne pentiva. Si ricordava cosa lui le aveva detto, sul fatto di alzare le barriere, eppure lei continuava a farlo.
«Avanti, non ti credo. Se non fossi grave non saresti qui in ospedale.» disse lui, maledicendosi subito dopo, per non aver frenato la lingua prima di parlare.
«Non mi hai risposto: hai bevuto?» chiese lei, imperterrita. Voleva sapere e contemporaneamente non voleva che lui sapesse. La sua armatura nera stava rinforzandosi.
«Dio, sì! Contenta? Fino a poche ore fa ero ubriaco fradicio. Per te. Stavo anche venendo a scusarmi, ma ho per caso incontrato i tuoi genitori e mi hanno detto che eri qui. Ah, un altra cosa: qual è il tuo cognome? Perché non esiste nessuna Iris Foster sul database dell'ospedale.» sbottò lui. Stava cercando di controllarsi e moderare le parole, ma la rabbia della sbornia stava emergendo proprio in quel momento. Voleva sapere più di quello che lei le avrebbe detto.
«Per me? Spero tu stia scherzando. Eri arrabbiato con me? O eri dispiaciuto? Comunque se sei venuto qui per litigare, non è né il momento né il posto adatto!» esclamò lei, aggirando ancora una volta la questione scomoda che le era stata posta.
«Ignori ancora la mia domanda! Santo cielo Iris! Tu sai che con me puoi aprirti, puoi dirmi tutto e io in cambio lo farò con te. Ma se ogni volta che provò a superare il muro ti chiudi in te stessa, non ne usciremo mai! E non sono qui per litigare, voglio solo chiarire con te.» esclamò lui esasperato o forse ferito dalla lancia puntata dritta al suo cuore. Il tono della sua voce si era alzato, ma aveva cercato inutilmente di contenerlo. Di lì a poco avrebbe iniziato ad urlare.       «Ho avuto un infarto. Ero quasi morta quando mi hanno trovato. Mi hanno salvato per miracolo. Mi chiamo Iris Maccadino e Christian è il mio patrigno. Ora sei contento?» sputò lei, con acidità di sfida. Vide gli occhi azzurri e profondi di Michele, sgranarsi e il terrore che passava nel suo sguardo.

A quel punto, lui, non poteva che far ricadere interamente la colpa su di sé. Era tutto a causa sua se lei si era sentita male, se aveva avuto l'infarto e se era quasi morta. Ora capiva perché gli aveva sussurrato e implorato di andarsene: non aveva la forza di urlarlo. E se lui non l'avesse ascoltata, magari avrebbe potuto salvarla e chiamare i soccorsi. Ma come al solito l'era stata a sentire e non aveva potuto aiutarla. Però lo poteva sapere? Sicuramente no. Non aveva di certo sentito la lama che aveva trapassato il cuore di Iris. Il dolore e il senso di vuoto che aveva provato, l'immenso silenzio intorno a lei e quelle parole che risuonavano nella sua testa, come l'eco di un canyon.

Stronza senza cuore, rimbombava questa frase nella sua testa.

«È stata tutta colpa mia. Avrei potuto aiutarti e invece me ne sono andato, come mi hai chiesto tu e...»
«Smettila di colpevolizzarti. Non centri niente tu. Hai fatto bene a fare quello che ti avevo detto. Sarebbe stato peggio se non l'avessi fatto.» lo interruppe lei, mentre lui rimaneva esterrefatto.
«Ma... ma che cavolo stai dicendo! Non capisci che se qualcuno non ti avesse trovato saresti morta a quest'ora? Potevo esserci io lì! Tu pensi di non avere bisogno di nessuno, ma la verità è che soffri e vuoi tenere tutto il dolore dentro, ma non è così che devi fare: lo devi esternare, altrimenti ti ucciderà, lentamente.» insistette ancora, pensando che lei stese chiaramente sparando delle cazzate. Non poteva essere così irrazionale, anche parlando della sua vita, che stava per scivolarle via, tra le bianche dita sottili.
«Beh, magari non avresti fatto nulla comunque. Saresti stato preso dal panico e saresti corso via. Quello che intendo dire è che non avevo bisogno di te in quel momento e tu hai fatto bene a esaudirmi.» disse lei in tono calmo. Non aveva intenzione di urlare e sapeva bene che mantenere la fermezza era fondamentale se si voleva creare un effetto ancora più forte sull'interlocutore.
«Quello che dici non ha senso. Io non ti avrei mai lasciato lì da sola, a morire per giunta. Non so se hai capito, ma mi piaci più di quanto mai potrei dirti. Speravo che le mie attenzioni per te stessero andando nella direzione giusta, ovvero al tuo cuore, ma la tua barriera mia ha bloccato. Avanti, non potresti mai essere così pazza da lasciarti morire, pur di non farti aiutare da me. La ragazza che ho conosciuto in questo poco tempo, non è così. Tu sai essere molto meglio di come ti mostri al mondo, ma hai paura di esternare i tuoi sentimenti e...»
«Basta. Ne ho abbastanza delle ragioni per cui mi chiudo in me stessa. Le conosco alla perfezione, non serve che me le spieghi. Ora vattene. Via.» disse lei, con tono glaciale e tagliente, senza lasciarlo finire. Il suo cuore era di nuovo avvolto dal ghiaccio, per il freddo che c'era all'interno del suo petto.

In quel momento non provava niente. Nemmeno quando vide gli occhi di Michele, riempirsi di lacrime. Perché stava per piangere? Non era stato abbastanza per lui averle rinfacciato tutti i suoi innumerevoli difetti?

Quel ragazzo biondo se ne dovette andare per la seconda volta. Non voleva piangere davanti a lei. Il fatto era che lei era riuscita a trafiggerlo con la sua lancia e ora sanguinava.

Doveva curarsi e in quel caso avrebbe dovuto trovare un rimedio più efficace dell'ubriacarsi.

Buon sabato a tutti, miei cari lettori e lettrici! Che ne pensate di questo capitolo? Michele? Iris? Da che parte state? Mi raccomando commentate in tantissimi perché mi fa sempre piacere sapere i vostri pareri e le correzioni, in caso ne abbiate da fare.
Vi voglio bene e vi ringrazio tantissimo per tutto come al solito! Vi voglio tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto... bene!❤

Ora i consigli di letture:
- "Mai stato meglio di così" di Peytos
- "Sognando Felton" di Greengirl89
- "Alla deriva" di markvans

Grazie belli e belle!
Alice❤

Il segreto di IRIS (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora