Lacrima sul tavolo

49 7 3
                                    

Christian era rimasto a guardare sua moglie che piangeva, con la guancia rossa e quel documento vicino a lei. Non aveva capito che cosa fosse successo, ma di certo era grave.
«Serena? Di cosa stava parlando Iris?» chiese inginocchiandosi vicino a lei. Non sapeva che sentimenti provare in quel momento.
«Io... non te lo posso dire. Non sono pronta a perderti.» rispose lei singhiozzando. Lo guardava con dolore negli occhi, ma all'uomo non andava per niente bene che ci fossero dei segreti tra di loro.
«E preferisci mentirmi o non dire niente? Così mi stai perdendo più che se mi dicessi la verità.» disse lui, duro, guardandola negli occhi, di cui si era innamorato anni prima.
«Credimi, scapperesti comunque. Io sono una persona orribile, Christian, è questa la verità. Mi lasceresti subito se sapessi tutto.» sussurrò lei, abbassando gli occhi. Suo marito la guardava e non riusciva ad essere arrabbiato con lei. Era confuso e si sentiva all'oscuro di qualcosa, ma non voleva perdere sua moglie. Pensò che magari lei glielo avrebbe detto una volta fosse stata pronta per farlo.
«Okay. Però me lo dovrai dire prima o poi, lo sai vero? E anche a Iris, perché lei soffre ancora molto. Si vede che non sta bene. E secondo me l'infarto è stato il risultato dello stress che lei ha sulle spalle. Dovresti farti perdonare da lei, almeno, e raccontarle come stanno le cose. Se non vorrai dirlo a me lo rispetterò, ma conto che lo farai, perché io ti amo e non ti lascerei per nulla al mondo. Lo sai vero?» le disse Christian, alzandole il mento con due dita, dolcemente. Lui era troppo innamorato di lei e non voleva rinunciarvi per nessun motivo.
«Io non merito il tuo amore. In passato sono stata troppo cattiva e ora la mia bambina ne paga le conseguenze al posto mio. Io le parlerò, ma non sarà facile. Ti amo tantissimo, Christian.» disse lei, con un filo di voce, baciando suo marito, grata a lui per esser stato così comprensivo. Ma sapeva in realtà di non aver il diritto di approfittare del suo infinito amore: si sentiva ancora peggio di prima, di quando aveva minacciato quel ragazzo, di aver nascosto tutto per sette anni, aver mentito alla polizia e al giudice, di aver pagato Zena per andare in carcere al suo posto, ma soprattutto per ave ucciso Antonio. Quello non se lo sarebbe mai perdonata e nemmeno Iris l'avrebbe fatto se avesse saputo la verità.

La ragazza in questione infatti era arrabbiata, confusa e devastata da tutta la bomba atomica che le era esplosa nel cuore non appena aveva letto le parole Gennaro Zena e padre di Iris Zena, tutte insieme, intrecciate a formare la tela di un altro segreto.

Non era nulla in confronto, quello che nascondeva lei. Ma dipendeva dal punto di vista. Ora sapeva la verità su quello che suo padre le aveva detto quando le era apparso, eppure avrebbe preferito farne a meno.

Doveva anche vedere in faccia suo padre biologico, oltre che pensare ad un modo per rovinare la vita di sua madre e allontanare il povero Christian da quella vipera.

Così si alzò da per terra dove era seduta e iniziò a camminare, diretta al carcere, dove sapeva era rinchiuso Gennaro. Sentiva il suo fragile cuore, battere forte, ma tutt'altro che affaticato, anzi, pieno d'adrenalina.

Quando finalmente arrivò al penitenziario, chiese dell'uomo con cui voleva parlare e le fu concesso un colloquio con lui.

Se lo ritrovò davanti e per un attimo fu colta alla sprovvista delle emozioni: quell'uomo l'aveva già visto! Quella volta che per strada lo aveva incrociato insieme a sua madre e lei aveva fatto finta di non vederlo, mentre lui la salutava. Era rimasta confusa da quel gesto, ma del resto aveva cinque anni e non poteva comprendere ancora i comportamenti degli adulti.

Negli occhi di Gennaro vedeva i suoi e per lui era lo stesso. Sentì una lacrima scendere lungo la sua guancia, non appena realizzo chi fosse la ragazza di fronte a lui.
«Iris?» chiese, con voce tremante. L'aveva riconosciuta solo guardando i suoi occhi, proprio come aveva fatto lei.
«Sì... sono io... papà.» pronunciare quella parola per te fu come inghiottire un pezzo di vetro. Raschiante sulla gola come un coltello, che lasciava in bocca quel gusto di sangue inquietante.
«M-ma come fai a... Serena te l'ha detto? Come...» disse lui balbettante, mentre mille emozioni facevano la guerra nel suo cuore.
«No, l'ho scoperto da sola. Ho trovato il test del DNA e le ho chiesto spiegazioni. Ma lei non me le ha date. Non sa che sono qui ora. Ma ho bisogno del tuo aiuto.» disse lei, controllando le sue emozioni come solo lei sapeva fare.
«L-lei... il test? Hai scoperto tutto? Ma... ma come posso aiutarti se sono qui dentro?» disse lui, più sorpreso che mai.
«Io so una cosa che lei non sa e penso nemmeno tu.» disse lei con tono fermo, fissandolo negli occhi, impassibile. L'armatura nera si era fatta ancora più rigida e grossa, per non lasciar trasparire i sentimenti.
«Riguardo a cosa?» chiese lui, un po' inquietato dalla sua fermezza.
«Quella notte. Ho visto mia madre uccidere mio padre. Non meriti di stare qui dentro per colpa sua.» quella volta una lacrima solitaria scese sulla sua guancia e cadde sul tavolo. Rimasero entrambi a guardarla, senza sapere cosa dire.

Buon venerdì! Finalmente arriva il weekend! Hahah vabbeh passiamo alle cose serie: cosa succede ora? Perché la nostra cara Iris ha detto tutto a Gennaro? Cosa avrà mai in mente? Non ve lo dirò nemmeno sotto tortura! Muahahaha!😈
Bene, ora le letture consigliate:
- "Fortuna Maris" di eis__blume
- "Come una conchiglia" di MartiSangii
- "Trapped" di Margaretbegemoth

Grazie mille a tutti come al solito, vi amo da morire!💜💜💜
Alice❤

Il segreto di IRIS (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora