Serena si sentiva triste perché sua figlia la odiava. Non glielo aveva mai detto in faccia, ma percepiva che lei lo pensasse ogni volta che la vedeva. Cominciava veramente a sospettare che lei potesse aver visto qualcosa quella notte. Quella notte in cui aveva ucciso il finto padre di sua figlia. Finto? Era il più vero che mai avrebbe potuto desiderare per la sua bambina. Ma purtroppo la genetica non mentiva. Lei era figlia del suo ex amante: Gennaro Zena.
Esatto, lo stesso che aveva pagato per andare in carcere al posto suo. Lo aveva convinto usando la responsabilità che lui aveva su Iris, che era sua in fin dei conti, ma non l'aveva mai vista. Serena l'aveva sempre tenuta lontana da lui perché non voleva che lei avesse mai a che fare con il suo vero padre.
Ma come era potuto succedere, se Antonio e sua moglie si erano sposati esattamente un anno prima di avere Iris? Beh, per il semplice motivo, che la notte prima delle nozze, la promessa sposa era andata a letto con il testimone di nozze di suo marito, nonché miglior amico dai tempi del liceo, ed era malcapitatamente rimasta incinta. Per fortuna era riuscita a far credere a tutti che la figlia fosse di Antonio, poiché anche con lui aveva avuto un rapporto sessuale, a poca distanza da quello precedente con Gennaro.
Lei sapeva che la figlia era del suo amante, infondo alle vergognose viscere della sua anima, ma si era autoconvinta che in realtà fosse di suo marito, solo per sentirsi meno in colpa.
Lei era una vipera manipolatrice, con tutti gli uomini che aveva avuto. Perché sì, ne aveva avuti tanti, ma quando aveva incontrato Antonio era scattata quella scintilla, che le aveva fatto smettere con amanti e cose varie. Ma evidentemente appena aveva conosciuto Gennaro, non era riuscita a contenere la sua smania di collezionare uomini.
Lo aveva sposato, Antonio, alla fine, e un anno dopo era arrivata la piccola Iris, bellissima già in fasce. Con quei riccioli neri aveva fatto innamorare di sé Antonio, ma guardandola bene, Serena, si era accorta che i suoi occhi, grigi chiarissimi, con quel piccolo riflesso viola, insolitamente particolare, erano proprio quelli di Gennaro. Certo, anche Antonio li aveva grigi, ma non erano della stessa sfumatura di colore e forse era questo l'unico dettaglio per cui ci si poteva accorgere che lei non fosse figlia sua. Ma nessuno lo sapeva, solo Serena.
L'ennesima cosa che teneva nascosta ad Iris: e dopo si chiedeva come mai lei la odiasse?
Ma come avrebbe mai potuto dirle che suo padre non era quello biologico e che era stata lei ad ucciderlo? E ad un tratto, capiva perché lo aveva fatto: Antonio sapeva, ogni cosa e voleva denunciarla perché non gli aveva mai detto che non era figlia sua, Iris, ma del suo migliore amico.Sì, aveva trovato i documenti del test del DNA e aveva scoperto tutto: era per quello che quella notte stavano litigando, più del solito. La piccola bambina di dieci anni, non era riuscita a capire tutti i dettagli di quella faccenda, ma aveva sentito le loro urla, e di certo non promettevano niente di buono.
«E quando avevi intenzione di dirmelo, Serena!? Ti rendi conto di cosa mi hai tenuto nascosto? E poi con Gennaro! Come hai potuto?» urlava Antonio, sciorinando le carte in aria e camminando avanti e in dietro per la cucina. Era infuriato e amareggiato e non sapeva cosa pensare della donna che per tutto quel tempo aveva creduto la più fedele che avesse mai conosciuto.
«E invece tu? Con quella puttana della tua segretaria? L'hai messa incinta forse?» aveva gridato di rimando la moglie, puntandogli il dito contro. Era vero, il loro matrimonio non era basato sulla fedeltà. Ma su tradimenti reciproci.
«Che cosa centra ora questa storia? È successo tre anni fa, e no, non credo che se avessi un figlio con un'altra, lei non me lo avrebbe detto! Al contrario di te! Ma ad Iris non ci hai pensato? A quanto soffrirà, quando saprà di questa storia?» i documenti del test erano ormai un mucchio di cartacce, strette tra le mani di Antonio, adirato e ferito allo stesso tempo.
«Certo che ci ho pensato! Ma lei non lo saprà, perché è ancora troppo piccola per capire. Non glielo dirò finché non sarà abbastanza grande per comprendere.» rispose lei, abbassando un po' il tono.
«Ma per favore! Lei è intelligente! Più rimanderai e più sarà peggio. In ogni caso, se non lo fai tu ora, lo faccio io!» minacciò lui, gettando le carte a terra e dirigendosi a grandi passi verso l'atrio, per prendere le scale.
«No!» aveva urlato la donna e mentre lui stava per prendere le scale, gli sbarrò la strada, puntandogli la pistola contro. La teneva per i ladri, nascosta in un cassetto della cucina, in alto.
«Che cosa fai con quella? Dove l'hai trovata?» aveva chiesto l'uomo, immobile all'istante. Serena aveva le lacrime agli occhi e la rabbia che scorreva nelle sue vene al posto del sangue. Non rispose a quella domanda e sparò.Un colpo e Antonio stramazzò a terra. Respirava a fatica mentre perdeva sangue e si avvicinava alla morte. Non riuscì a dire nulla, il fiato gli si strozzò in gola e spirò, senza pensare a niente. Era contento solo per il fatto che si era preparato in anticipo alla morte: aveva scritto una lettera, poche righe, in cui pregava a chi l'avesse mai letta, di dire ad Iris che gli dispiaceva per tutto e che le voleva bene. Come aveva fatto a prevederlo? Si chiama sesto senso e funziona solo quando è davvero questione di vita o di morte. In quel caso si trattava della seconda opzione.
Era ovvio che non era un veggente e che non aveva affatto immaginato che proprio sua moglie avrebbe potuto ucciderlo con le sue mani, ma in un certo senso sapeva che sarebbe finita. Per loro, per il matrimonio o solo per lui.
Quello era decisamente il peggior modo possibile, ma Serena era stata accecata dalla rabbia e non era riuscita a contrastarla con la razionalità.
E così, dopo essersi trasferita insieme alla figlia temporaneamente in un hotel, poiché quella casa dava ad entrambe solo brutti ricordi, aver celebrato il funerale, aver testimoniato in tribunale contro Gennaro Zena, come unica a conoscenza dei fatti, e aver archiviato quella faccenda come passato da dimenticare, aveva conosciuto Christian. Alloggiava nel loro stesso posto e a quanto pareva, si era innamorato a prima vista di quella donna dalla doppia personalità.
Un anno dopo circa, lui le aveva chiesto di sposarlo e lei aveva accettato. Era ricco e promettente e sarebbe riuscito sicuramente a dare una situazione economica più stabile e agiata di quella che Antonio avrebbe mai potuto dar loro.
Poi, dopo essersi sistemata e trasferita ufficialmente a casa di Christian, diventando la signora Foster, perché sì, lui era anche di origine americana oltre che tutti gli altri pregi, Serena aveva deciso di darsi alla giurisprudenza.
Perché? Prima cosa, il lavoro di avvocato era molto prestigioso e seconda cosa, avrebbe potuto difendersi in ogni caso, se mai il suo caso fosse saltato fuori e rianalizzato.
Ma in tutto questo, quello che contava era che Iris non era stata considerata per niente da sua madre. Certo, le aveva spiegato tutto e la bimba aveva assistito a tutti i processi, ma tutto quello che era venuto dopo era stato solo un lunghissimo periodo di sofferenza e odio.
Iris non riusciva a guardarla, ogni volta che lo faceva vedeva suo padre morto. Non riusciva a parlarle perché se lo avesse fatto avrebbe urlato a squarciagola quello che aveva visto. Si era chiusa in sé stessa, aveva lasciato tutti i suoi amici, non frequentava più nessun gruppetto di scuola, a danza non ci andava più e nemmeno a pianoforte.
Quelli erano tutti elementi che costituivano la sua armatura nera che si era scelta.Serena, era un po' preoccupata (o forse si sentiva in colpa) per la sua bambina, che aveva perso il suo solito allegro sorriso che esprimeva felicità anche dagli occhi. L'aveva portata da svariati psicologi e tutti le avevano detto la stessa cosa: "Signora, è evidente che non ha superato bene la perdita del padre. Le passerà."
Ma era proprio quello il punto: a lei non sarebbe più passata. Si teneva dentro il rancore da tempo e le cose non sarebbero cambiate a meno che non avesse finalmente visto sua madre dietro le sbarre.
Dove doveva essere già da sette anni e mezzo.
Buongiorno! Siete ancora lì dopo questo capitolo di rivelazioni, oppure siete andati ad uccidere Serena? In ogni caso avreste fatto solo che bene! 😈
Ora seriamente: che cosa ne pesate ora di lei? È ancora peggio di come ve la immaginavate vero? Beh, io vi avevo avvertito che questi non sarebbero stati capitoli facili, quindi raccogliete le forze e ci vediamo martedì, con il prossimo aggiornamento!Consigli libristici:
- "Anima nera" di sarcasticgiirl (leggetelo merita!)
- "Di mute parole" di salis1987
- "Borderland" di Lolita_Von_LullabyVi amo,
Alice❤
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Il segreto di IRIS (COMPLETATA)
General FictionSe solo quella notte non fosse mai venuta, Iris avrebbe ancora il sorriso sulle labbra. Era così, una bellissima bambina di soli dieci anni, con quell'enorme segreto che gravava sulle sue spalle innocenti. Serena, ecco chi aveva contribuito a tutto...