Iris e il foglio bianco

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Lui aveva scritto Iris, di nero, su quel foglio bianco, senza righe o margini. Ma quello non era un semplice pezzo di carta, quella era l'ultima pagina del libro. Quel libro che aveva scritto su di lei, la ragazza dall'anima nera e dal riflesso viola negli occhi grigi come un cielo nebuloso.

Lo aveva intitolato Il segreto di Iris e dentro di esso aveva racchiuso tutta la ragnatela di misteri che tessevano quel segreto. Era da anni che ci lavorava e finalmente era riuscito a finirlo, proprio quando la vita della ragazza era giunta al termine. Quel romanzo gli era costato tanta fatica, ma lo aveva fatto per lei, par l'amore che provava lo stesso, sapendo bene di non essere ricambiato.

Quando l'aveva vista cadere, in quei pochi attimi, aveva desiderato di essere stato lui al posto suo. Era così disperatamente innamorato di lei che sarebbe morto pur di salvarla da quella terribile fine che le aveva riservato il destino, crudele come al solito.

Non era nemmeno riuscito a salutarla per bene, il giorno del funerale, perché era stato frenato dal dolore e dal vuoto che sentiva dritto al cuore. Come quello che lei aveva provato per buona parte della sua breve vita, da quella notte, fino alla caduta, in un'altra terribile notte che sarebbe pesata a tutti nel petto, da quel momento in avanti.

Però ora aveva concluso il suo romanzo dedicato ad una ragazza coraggiosa e all'apparenza forte, oltre che profondamente amata dallo scrittore di quel racconto. Mentre tracciava su quel foglio le ultime parole, quelle dei ringraziamenti, come previsto da un buon libro, la mano gli tremava e sentiva già una lacrima che correva lungo la sua guancia, consumata nell'ultimo periodo, da quelle gocce d'acqua salata che scendevano dagli occhi. Non aveva mai pianto così tanto in vita sua, ma almeno se lo aveva fatto, c'era stato un motivo e quel motivo aveva pure un nome.

"Iris,
devo ringraziare te come prima ed unica persona. Forse ti chiederai perché, ma il motivo è soltanto uno: avermi dato la possibilità di provare amore verso te. Sembrerà strano, ma anche se tu non mi ricambiavi, il mio sentimento continuava a crescere, ogni volta di più, anche quando guardavi Michele, lo abbracciavi o stavi con lui. Persino quando ho visto quella foto nel giornalino della scuola non ho smesso di amarti. Ho solo odiato me stesso per non esser potuto stato al posto suo, a baciarti. Mi sentivo così sfigato! Guardavo me e poi guardavo lui che era così naturale, così bello, senza nemmeno impegnarsi. È per questo che mi sono tagliato i capelli e ho fatto il piercing, per fare colpo su di te. Ma è stato un tentativo inutile, perché eri troppo travolta dal tuo stesso segreto e capisco perfettamente quello che passavi. Negli ultimi giorni eri così giù, più triste e rabbiosa del solito e io stavo male per te. Solo quando mi hai detto tutto mi sono reso conto dell'enormità della faccenda. In fin dei conti io ne sapevo solo una parte, che era anche quella "truccata" se così si può dire.

Sai, però una cosa te la voglio dire, da amico: il mio nuovo look ha attirato Anna, una della 3C, è bionda, bassina, con degli occhi grigi che mi ricordano tanto i tuoi, ma siamo sinceri, non potranno mai esserne all'altezza. Le ho chiesto di uscire e lei ha accettato tutta felice, ma io sono molto nervoso all'idea di un appuntamento. Riccardo, mi ha già dato alcune dritte su come conquistarla con le parole che alle ragazze piacciono tanto, ma non credo che ascolterò i suoi consigli, voglio essere me stesso. Ma ti sto dicendo tutto questo, non per dirti che ti ho già dimenticata e che ora che non ci sei tu posso provarci con altre ragazze, perché non so assolutamente come si fa, te lo sto dicendo per farti presente che il tuo ricordo rimarrà sempre vivo nel mio cuore, allegato all'amore incondizionato e non ricambiato per te. Sai, ho pianto tanto nell'ultimo periodo e non avevo mai speso così tante lacrime per qualcuno, anche perché è vero che non avevo mai amato qualcuno come ho fatto con te. Perciò ti sono grato per questo. Ora ho finito la pagina e i saluti mi toccherà scriverli schiacciati e magari in piccolo, ma non importa.

Ti ho amato come nessuno mai Iris,
Federico Tirich"

E fu così che concluse. Allineò per bene tutte le pagine in ordine, con cura, accarezzandole una per una e poi prese una scatola di legno, già riservata a quel libro e ripose lì il suo elaborato. Ci mise intorno un nastrino viola che aveva trovato per caso in un cassetto della madre e poi andò nel giardino, scavò una piccola buca e lì vi ripose tutto.

Quello che era da fare era stato fatto, ora non restava altro che andare avanti, senza guardarsi indietro.

FINE
-Alice Stok-

Il segreto di IRIS (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora