capitolo 4

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Finalmente questo schifo è finito, esco dalla classe senza salutare nessuno, dirigendomi fuori da questo schifo, almeno adesso potrò andare a bere. Mi avvio per la solita stradina che mi porta al bar "zinago" non molto distante ne da casa mia ne dalla scuola, una vera e propria via di mezzo dal dolore e dal disgusto. Arrivata apro la porta e mi accomodo al mio solito sgabello Cristian il barman senza chiedermi nulla mi porta il mio drink, essendo una loro cliente attuale sanno già cosa voglio senza che io glielo chieda. Mentre bevo il mio caro whisky ghiacciato ascolto ciò che mi circonda, ascolto le discussioni dei nonnetti che litigano per una partita persa a poker, il tavolo delle efusioni amorose, quello delle liti giornaliere ed infine il bancone per chi vuole stare per i fatti suoi e ti lasciano stare, ecco perché amo questo bar. Dopo il decimo bicchiere decido di andarmene pago il barman e mi avvio verso casa, durante il tragitto verso casa inizio a pensare a tutto quello che è successo in questo tempo a come sono diventata un pezzo di ghiaccio a causa di mio padre, non ho mai avuto un bel rapporto con quel l'uomo, ogni volta arrivava a casa stra fatto ed iniziava a prendersela con mia madre e ci picchiava dicendo che eravamo la sua rovina... Bhe chi fa se lo aspetti, non sento la sua mancanza per nulla ed ora che è morto l'unica cosa di cui mi pento è che non sono mai riuscita ad ucciderlo con le parole che avrei voluto pronunciare come file di lame addosso a lui... Ma alla fine se doveva andare così ci sarà stato un motivo. Mentre sto tra i miei pensieri noto un ragazzo che mi sta venendo incontro, ed è proprio lui il ragazzo nuovo, Patrick slater, mi sorride e si avvicina:" hey ciao Alexis, non sapevo che vivessi da queste parti," gli risposi con un semplice:" adesso lo sai" arrossisce in modo abbastanza evidente il mio riflesso invece non ha nessuna espressione,
Voglio solo tornarmene a casa cazzo..
Patrick continua:" ti va se qualche volta usciamo per conoscerci meglio sai non conosco nessuno da queste parti." Io lo fulmino con uno sguardo mi avvicino a lui e gli dico:" cosa non ti è chiaro che non voglio nessuno tra i piedi ?" Lui ci rimane di sasso:" bhe volevo solo conoscerti ho notato che stai molto per conto tuo pensavo che sarebbe stata una cosa carina" lo afferrò per la camicia e gli sputo in faccia queste semplici parole:" io odio le persone ed essendo nuovo questo non significa che con te dovrei avere un atteggiamento diverso" detto ciò me ne vado senza degnarlo di un saluto. Tornata a casa so già che mia madre non ci sarà, essendo sempre via per lavoro, salgo le scale prendo l'intimo con il mio pigiama lo porto in bagno, mi lavo, mi asciugo, mi metto ciò che devo mettere e vado a letto aspettando che Morfeo mi porti nel mondo dei sogni o meglio dire all'inferno nei miei incubi.

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