capitolo 32

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Dopo un mese..

È passato un mese ormai, la mia routine non è poi così cambiata, solo che adesso ho due diamanti al mio fianco, Anastasia ed io viviamo insieme, a casa mia, e non accettavo il fatto che prima o poi sarebbe dovuta andarsene quindi, gli ho fatto la geniale proposta di vivere con me, ed essere la mia ancora di salvezza, la mia migliore amica, la mia musa ispiratrice, la mia sorellina, e lei ovviamente non poteva rifiutare. E adesso è da un mese che vive sotto il mio tetto, e lo farà per sempre, pensavo che ci sarebbe stato un cambiamento in me, invece sono sempre me stessa solo migliore, non riesco a pensare a ciò che sono riusciti a fare quei due matti, mi hanno stravolto la vita da un disastro ad una meraviglia, sorrido sempre, i miei occhi di ghiaccio si sono sciolti per dar vita a questa scintilla che ora vedo sempre nei miei occhi riflessi nei suoi, è passato ormai un mese da quella notte, in cui ci siamo donati e abbiamo fatto l'amore, senza più fermarci, avvolte lui viene a dormire da me ed io da lui, una coppia normale e felice.
Pensavo che Patrick e Anastasia non sarebbero mai andati d'accordo, ma invece anche se bisticciano sempre, sotto sotto so che si vogliono bene siamo un trio ormai come i tre moschettieri, ci rialziamo insieme e sorridiamo alla vita mano nella mano senza lasciare che uno dei tre cadi toccando il fondo, ed io so bene cosa significa toccare il fondo, prima di conoscerli l'unica cosa che portavo dentro era odio verso tutti e rancore per la mia vita, avevo questa rabbia che si impossessava di me, e pensandoci bene non ne andavo fiera, ma tutto cambia, quando trovi persone che ti amano veramente e cercano di non cambiarti, e loro non mi hanno cambiata mi hanno solo dato piccoli tasselli per costruire la mia cima e migliorare giorno dopo giorno.

Sono distesa sul letto a pensare a tutto ciò, finché non mi vedo una chioma rossa saltarmi addosso:" allora signorina stasera passiamo la serata insieme? Visto che Patrick non c'è ?" Mi chiede la mia piccola, eh sì Patrick è dovuto tornare nella sua vecchia città per un paio di giorni, mi manca, e non vedo l'ora che torni:" certo andiamo a bere qualcosa al solito bar?" Le chiedo e lei annuisce:" Alexis mi sono dimenticata di dirti che oggi quando sono andata a fare la spesa mi ha fermato Jessica, mi ha fatto molte domande su di te ma non se n'era andata?" Mi dice, io alzo le spalla lasciando divagare il discorso, non m'interessa di quella dove sia andata e del perché si sia ritirata da scuola insieme alle sue amichette del cuore, so solo che da quando non c'è lei nei paraggi si sta molto meglio, però mi sorge un dubbio perché chiedere proprio di me? Da quando in qua vuole sapere qualcosa di me? Inizio a pensarci su ma poi capisco che non ne vale la pena, mi volto verso Anastasia e le sorrido:" allora andiamo Piccoletta ?" Lei si mette le scarpe e ci avviamo, verso le scale, entrambe ci siamo vestite con semplicità un paio di jeans io neri lei grigi con sopra io una maglietta bianca mentre lei una nera, scendiamo le scale prendo le chiavi di casa afferro la mano di Anastasia, chiudo la porta d'ingresso alle nostre spalle e ci avviamo, verso il bar, è ancora presto il sole sta tramontando saranno le 19:00 di sera di sicuro, è così tutto bello, da quando mi hanno insegnato ad aprire gli occhi e guardare il mondo con mille sfumature, entriamo nel bar, e ci sediamo, ordiniamo due spriz Aperol , noto che il nuovo barista che sostituisce Cristian mi scruta attentamente per poi guardare dietro di sé, mi volto senza farmi notare è vedo una ragazza incappucciata che annuisce verso il barista, mi volto avendo una strana sensazione, Anastasia mi sta parlando, quindi cerco di cacciare dalla mia mente questa sensazione e la scena che ho appena visto adesso, sarà la sua ragazza, e a me forse starà per venire il ciclo, quindi cerco di tranquillizzarmi, e focalizzarmi su Anastasia, nota che c'è qualcosa che mi turba:" che succede angelo mio ? Qualcosa non va?" Mi chiede, io scuoto la testa sorridendogli:" ma nulla penso che mi stiano per arrivare tutto qui" gli dico tranquillamente, dopo svariati minuti arriva il nostro drink lo sorseggiò piano piano, mentre noto Anastasia muovere le gambe stringendole:" Alexis mi scappa la pipì, vado un attimo al bagno vuoi venire con me?" Io inizio a ridere:" no tranquilla ti aspetto qui fai con calma" gli dico è in un batter d'occhio si precipita in bagno quasi correndo, e non posso non ridere, inizia a girarmi un po la testa, forse sarà un calo di zuccheri, le mani mi tremano non capendo il motivo, ho sempre bevuto perché mai dovrei avere qualcosa che non va proprio oggi? la vista mi si annebbia, sento la testa pesante, qualcuno nel frattempo si è avvicinato a me neanche il tempo di girarmi che la mia bocca viene tappata da una mano, facendomi cadere dalla sedia,io inizio a dimenarmi non capendo cosa diavolo stia succedendo, altri due uomini si avvicinano a me uno dei tre apre una porta, e quello che mi tiene mi trascina dentro, non riesco a muovermi, la mia testa inizia a girare di più e di più, cerco di scappare ma il mio corpo è come se avesse perso il movimento, mi distendono a terra, cerco di urlare ma dalla mia bocca esce un urlo smorzato, sento uno dei tre togliermi i jeans, abbassandoli con cattiveria:" no no no cosa state facendo vi prego lasciatemi stare.." riesco a dire, mi arriva un pugno Sulla faccia, e altri nello stomaco non riesco a respirare, sento qualcuno avvicinarsi non vedo nulla a causa, dei pugni ricevuti:" povera Alexis, credevi di esserti liberata di me, tu non meriti di vivere una vita felice, e adesso vedrai cosa ti succederà..." Mi dice una voce femminile che non riesco a riconoscere, sento dei bottoni sbottonarsi, io inizio a piangere, vi prego non questo, non questo, non riesco a fare nulla prima che si calino su di me, mi picchiano lasciandomi certe ferite che sanguinano ma, questo dolore non è nulla a differenza di ciò che stanno, per fare, Cerco di capire i loro volti ma non riesco a capirli bene, so di averli osservati ma adesso la mia testa non ragiona, ad uno ad uno si calano su di me ed io piango mentre loro, si approfittano dello stato in cui sono per violentarmi , uno ad uno, più di una volta, senza sosta, facendomi morire dentro... Non so quanto tempo è passato, il mio pensiero è bloccato, il mio cuore sta battendo molto lentamente mi sento trascinare cerco di aprire gli occhi ma li richiudo a causa del dolore, prima di lasciarmi in un posto a terra sanguinante mi tirano altri calci, ma non sento nulla il male che ho è dentro di me, non riesco più a restare sveglia, chiudo gli occhi e il buio cala su di me.

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