capitolo 23

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Mi sveglio a causa del rumore assordante che emette la sveglia, ancora assonnata cerco di afferrarla per spegnerla, ma ho un peso morto sulla mia schiena che non mi lascia tirarmi su in piedi, osservo Patrick che sta ancora dormendo, ha la testa sulla mia schiena e le sue braccia mi circondano la vita:" Patrick svegliati, devo alzarmi dobbiamo andare a scuola" gli dico, ricevo come risposta uno sbuffo nervoso da parte sua:" lasciami stare Alexis voglio dormire non rompere come il tuo solito" mi dice con la voce impastata dal sonno, adesso inizio io ad innervosirmi:" ti do tre secondi per alzarti, se non lo fai  voli dal letto seriamente" gli ordino, ma vedo che non ha proprio intenzione di alzarsi, inizio a contare;" 1,...2,....3... Io ti avevo avvertito" detto questo lo spingo giu dal letto facendolo cadere di culo, tira un urlo assordante, a causa del dolore provocato dalla caduta, si alza massaggiandosi la chiappa, ad un certo punto la porta di camera mia si apre con un toffo e spunta Anastasia con una scopa pronta a colpire:" che succede, chi devo uccidere?" Inizia a dire dopo un po' nota la figura di Patrick in piedi davanti al mio letto, e strabuzza gli occhi, sorpresa, io scoppio a ridere come una matta, la sua faccia è davvero troppo buffa haha, mi si avvicina:" Alexis devi dirmi qualcosa per caso ?" Mi chiede alzando le sopracciglia su e giù con un sorriso perverso io la guardo e le tiro un cuscino in piena faccia:" che ho fatto?" Mi chiede ridendosela io la guardo e scuoto la testa sorridendogli, Patrick ci osserva come se fossimo due pazze:" bhe meglio che vada ci si vede in giro" ci dice e da persona non normale invece di usare le scale ed uscire dalla porta d'ingresso si cala dalla finestra, devo ammettere di esserci rimasta un po' male per come mi ha salutato, ma tanto non siamo nulla quindi, noto Anastasia puntarmi un dito contro:" tu signorina adesso ti prepari ti aspetto giù per fare colazione e devi dirmi tutto" mi dice e senza  darmi il tempo di risponderle si volta e scende le scale canticchiando qualcosa di incomprensibile avviandosi in cucina.  Dopo essermi preparata mi precipito giù dalle scale, ovviamente Anastasia ha mantenuto la sua parola e davanti a me mi trovo un pezzo enorme di torna alla nutella e panna, mentre mangiamo e sorseggiamo il nostro caffe gli racconto tutto ciò che è successo ieri sera e del perché stamattina era in stanza mia, ho tralasciato le parti più piccanti, riferendogli solo dei due baci che ci siamo scambiati:" quindi ti ha chiesto di essere la sua ragazza?" Mi chiede dopo avermi ascoltata per tutto il tempo ed io le rispondo:"no, sinceramente non so neanch'io cosa siamo" abbasso gli occhi, lei mi si avvicina e mi abbraccia ed io la lascio fare:" prova a dargli tempo può essere che oggi te lo chieda, e se non dovesse farlo e ti ha solo usata sta tranquilla che lo castro io anche se so che saprai massacrarlo di botte anche da sola" mi dice ed io le sorrido, sistemo i piatti con le tazze nel lavandino le sciacquo per poi posizionarle al loro posto, saluto con un abbraccio Anastasia ed esco di casa, accendo una sigaretta e inizio a canticchiare le canzoni di Gemitaiz finché non arrivo hai cancelli di scuola, percorro il lungo corridoio, sperando di vederlo già in classe apro la porta dell'aula e quello che vedo mi fa spezzare in due, ho capito che non eravamo una coppia, ma dopo quello che è successo ieri sera pensavo davvero che fosse cambiato e fosse sincero  ma probabilmente mi sono sbagliata di grosso,  Jessica lo sta baciando e lui non cerca neanche di staccarla, so che Jessica si butta su qualsiasi persona, ma sinceramente speravo che lui la allontanasse, appena si staccano noto lui che mi guarda scioccato come se io  fossi nel posto sbagliato al momento sbagliato, si stacca Jessica di dosso per avvicinarsi a me:" non è quello che pensi piccola lasciami spiegare" mi dice, parlando con molta calma come se davanti a lui ci fosse un animale pronto ad azzannarlo, io lo guardo e appena prova ad afferrarmi la mano gli tiro una sberla sul volto:" non hai nulla da spiegare, non provare mai più ad avvicinarti a me Slater mi fai schifo" così detto, lui si porta una mano sulla guancia dove gli ho stampato ben cinque dita in faccia, noto che intanto Jessica ridacchia, ma non gli do la soddisfazione di vedermi a terra tanto meno a lui, neanche i suoi occhi lucidi riescono a farmi cambiare idea, faccio dietro front, esco dai cancelli e torno a casa, apro la porta di casa per poi sbatterla violentemente, vedo Anastasia correre verso di me sorridendomi ma appena vede il mio viso la sua espressione si fa seria, non le do neanche il tempo di parlare che mi precipito addosso a lei, piangendo come non mai, lacrime senza sosta che escono spezzate dal mio cuore e si sciolgono sul mio viso attraverso i miei occhi, lei mi stringe a se cullandomi lasciandomi sfogare, accarezzandomi i capelli ed io mi aggrappo a lei come se fosse la mia ancora di salvezza e a pensarci bene lo è diventata, non ho mai pianto neanche durante il funerale di mio padre, ma Patrick slater è riuscito a spezzarmi per la seconda volta e questa volta distruggendomi definitivamente, l'amore è questo un sentimento che ti fa star bene ti porta a riaprire le ali e appena credi che tutto sarà più semplice e bello porta a ferire una delle due persone, usando come arma la stessa persona che ti dice di volerti per poi ucciderti.

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