capitolo 8

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Mi sento annegare nelle mie stesse lacrime nella mia stessa strafottenza. Decido di tornare indietro ma non per tornare a scuola, no neanche per sogno, ma per andare al bar, appena Cristian mi vede mi mette davanti un intera bottiglia di whisky, io lo pago e lui mi da da bere è così che deve essere, senza conversazioni, meglio di così non si può. Inizio a bere senza sosta, non mi importa se è mattina presto, se fa male, il dolore che sto provando in questo momento non ha parole quindi, invece di combatterlo sapendo che sarebbe una battaglia non vinta, mi ci alleo e gli do una mano a bruciarmi dentro, continuo, continuo e continuo, fino a sentire le mie labbra intorpidite, fino a sentire la testa pesante ed il corpo che non riesce a tenersi in equilibrio su una sedia, finirò per cascare a terra ma in questo momento non m'interessa. Non so quante ore siano passate non so quanto ho bevuto so solo che adesso sto fissando un punto davanti a me è non riesco a smettere di ridere vedendolo doppio, finché non sento una voce:" Alexis,cazzo, mi fai seriamente imbestialire quando fai così adesso ti ci porto di peso a casa." Pensavo fosse la mia coscienza a parlare ma appena mi sento sollevare in aria da due mani robuste capisco che è Patrick cavolo, ma cos'è un abitudine adesso averlo sempre nelle vicinanze? Non lo sopporto più uff...
Per tutto il tragitto fino a casa mia sulle sue spalle non ho fatto altro che urlare come una pazza e tirargli pugni sulla schiena, ma la sua presa non si è ammollata neanche di poco. Nel momento in cui mi mette giù mi rendo conto che sono davanti a casa mia, inizio a tirargli pugni sul petto senza sosta:" sei un pezzo di merda Patrick, non intrometterti nella mia vita sei solo un ragazzino che si è appena trasferito nella nostra città e mi stai con il fiato sul collo ! Cosa vuoi da me?!"mi guarda con gli occhi di una belva feroce pronta ad azzannare la sua preda:" perché la devi smettere di nasconderti cazzo, non sarò quel cattivo ragazzo dai mille tatuaggi e tutto che fa impazzire le donne e tutto quelle stronzate , ma come puoi vedere sono diverso da loro, ti sto dando una cazzo di mano perché me l'hai chiesto tu e non mi sto tirando indietro !" Dopo aver detto questa cosa gli urlò contro con quel poco di fiato che mi è rimasto:" io non ti ho mai chiesto di darmi una mano Patrick!!" Ma lui non mi da neanche il tempo di finire che mi contraddice:" a parole no ma con lo sguardo si!" Non riesco a ribattere quello che ha detto l'unica cosa che esce dalla mia bocca sono queste parole:" vattene Patrick " dopo questo lui mi guarda, scuote la testa , mi volta le spalle e se ne va mentre io cerco di riprendere aria per quello che è successo, non ho neanche le forze di entrare in casa tanto che resto lì seduta, a cercare di ricompormi, quei fottutissimi occhi hanno superato le mie barriere e mi hanno spogliata l'anima per ammirare le mie ferite più infette.

cuore di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora