2 parte

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Parcheggio la mia macchina e mi avvio con tutta corsa verso l'azienda multinazionale che si occupa di trasporto alimenti. Non ho nulla con cui coprire il mio corpo , vedo parcheggiata quella macchina  lussuosa davanti il portone principale , deve essere qualcuno dei piani alti con una certa autorevolezza ma non capitava spesso di vederne uno, oggi deve essere un giorno raro. entrai nella grande hall ,cercando di togliere il cappotto ricoperto da schizzi d'acqua , Mario , il portiere di mezza età mi fece  un cenno di saluto , non so da quanto tempo faccia il suo lavoro ma sembra atteggiarsi come se questo posto le appartenesse da tutta la vita << dia a me signorina Collins , penserò io a posare il suo cappotto>> << ah grazie Mario , sono in assoluto ritardo anche oggi, spero che il capo non mi faccia un'altra lavata di testa!>> << beh allora non posso far altro che augurarvi un in bocca al lupo!>> Mi avvio verso gli uffici , quando vi entro mi guardo intorno , i colleghi sono tutti concentrati nel proprio lavoro e nessuno si è accorto della mia presenza , solo Elena sembra vedermi e mi fa un cenno con la mano per avvicinarmi alla sua postazione . Lei è una delle mie migliori amiche, ha quarant'anni, è americana, il suo aspetto perfetto assomigliante a una barbie dai lunghi capelli biondi, gli occhi azzurri come il mare e un corpo da fare invidia a molte donne della sua età, non che io possa lamentarmi ho venticinque anni e mantengo il corpo in forma ,cercando di tenere  sempre gli stessi ritmi augurandomi di avere un aspetto eccezionale alla sua età. Mi guarda con il suo solito sorrisino inquisitore, << allora? Com'è andato il tuo appuntamento ieri sera? >>Mi guardo intorno accertandomi che nessuno ci veda chiacchierare e mi avvicino a lei << ti sembra il momento di chiedermi com'è andata? se mi vede il capo mi uccide! >> dico con voce nervosa e quasi percettibile << sta tranquilla Aurora , il capo è impegnato nel suo ufficio , nessuno si è accorto del tuo ritardo, era alquanto furioso per non so cosa , fino a quando non è entrato un uomo super sexy e si sono chiusi li dentro, pensandoci bene stavo invidiando il capo , non mi sarebbe dispiaciuto scambiare due paroline con quell’uomo>> alzo gli occhi al cielo ,Elena ha sempre il senso dell’umorismo ,tiro fuori un sospiro di sollievo <<beh sono sollevata di averla scampata liscia ma adesso devo proprio andare , ho davvero molto lavoro da fare >> sto per andare via quando Elena mi guarda con un sorriso raggiante e mi lancia uno dei miei cioccolatini al latte preferiti , il mio umore sembra cambiare in  meglio in un baleno << grazie , come farei senza di te!>> Elena ricambia il mio sorriso e comincia a digitare sul suo computer << tesoro , non dimenticare che devi dirmi tutto, nei minimi dettagli !>> alzo gli occhi al cielo e vado al mio posto di lavoro , credo che resterà delusa non appena saprà che il mio appuntamento con Sebastian è stato alquanto orribile. Da parecchio tempo cercava di invitarmi ad un appuntamento ,il mio lavoro non mi permetteva molto tempo libero e quando riuscii a prendermi un giorno libero ecco che uscimmo ,ma la serata non era andata come avrei sperato , era un ragazzo molto carino di bell’aspetto , capelli biondi occhi azzurri con i tratti del suo viso raffinati, aveva un bel corpo ,non molto muscoloso ma apprezzabile al genere femminile, ma ahimè era di poche parole, forse bloccato dall'imbarazzo e ad un certo punto nonostante cercassi di abbattere quella barriera, niente, era irremovibile, capii che gli uomini timidi non facevano per me. I suoi movimenti mentre beveva un bicchiere di vino erano alquanto impacciati, si limitava a rispondere a una delle mie domande, finché dopo qualche minuto finsi di sentirmi poco bene e andai  dritta a casa, sentendomi alleggerire dal peso di quella serata.

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