11 - Fallo smettere ti prego.

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Quando tornai a casa trovai mia madre seduta sul divano con aria preoccupata.
Era esattamente così che trovai mia madre quando mi disse che papà se ne era andato.

<<Mamma?>>
Chiesi preoccupata e mi sedetti accanto a lei.

<<Tesoro tu non sei più al sicuro qui.>>

<<Che?>>

<<So che tu sai. Tuo nonno era come te, ha fatto parte della terza generazione. Sapevo dall'inizio che saresti diventata come lui.>>
La guardai negli occhi lucidi.

<<Mamma...>>
Sussurrai.

<<Devi andartene. Lui ti sta cercando e non si fermerà Maddie, non si fermerà...>> gli presi le mani e mi accorsi che tremava.

<<Chi non si fermerà mamma?>>
Mia madre scosse il capo.

<<Puoi trasferirti dagli altri? Sai di chi sto parlando.>>

<<Credo di si ma non voglio lasciarti, non in questo stato.>>
L'abbracciai.

<<Io sto bene, starò bene Maddie.
Ma tu devi metterti al sicuro, hai capito? Lí non ti troverà.>>
Si alzò in piedi e la vidi entrare in camera mia. Quando uscì aveva tra le mani una valigia. La guardai un po' delusa. Non sapevo il motivo per cui lo stava facendo e tantomeno me lo avrebbe spiegato.

<<Io devo parlare con James.>>
Dissi con gli occhi lucidi.
Mia madre annuì e tornò in cucina.
Mi sedetti sul divano e chiamai James al cellulare.

<<Ehi Maddie, dovrei ammazzarti per oggi!>>
Rise James al telefono.

<<Va tutto bene?>>
Disse quando non sentì la mia voce.

<<Puoi venire qui?>>
Chiesi tra i singhiozzi.

<<Arrivo.>>

Staccò la chiamata e tirai un sospiro.

In poco tempo James arrivò e si precipitò in casa mia.

<<Che succede?>>
Chiese e io corsi ad abbracciarlo.

<<Va tutto bene.>>
Mi lasciò un bacio tra i capelli e ci sedemmo sul divano ancora abbracciati.

<<Che cazzo succede Maddie? mi stai facendo preoccupare.>>
Mi staccai da lui e lo guardai.

<<Devo andarmene.>>

<<Che? Ti trasferisci? Vengo con te!>>

<<Non proprio James , è molto più complicato di così.>>
James abbassò lo sguardo.

<<Non mi hai mai nascosto niente.>>
Vidi la delusione nei suoi occhi e non riuscì a resistere.

<<Hai ragione James e io non voglio assolutamente separarmi da te, ma prima devo raccontarti una cosa...>>

***

Afferrai la valigia e mi recai a casa di Jay, Ian e Ariel. Sarebbe stato meglio per tutti stare più vicini, anche se per me stava iniziando una nuova vita.
Bussai al campanello e Ian mi aprì la porta.

<<Ehi che ci fai qui?>>
Disse ma si bloccò quando vide la valigia.

<<Oh>>

<<Devo dirvi delle cose, ma prima...>>
Dissi e James sbucò al mio fianco.

<<Ciao! Io sono James e tu sei? Il numero tre o forse il numero quattro? Ah si tu sei quello che legge nel pensiero!>>
Ian mi guardava con gli occhi spalancati e io avrei voluto sotterrarmi.

<<Allora dimmi a cosa sto pensando ora?>> si mise le mani sui fianchi e alzò un sopracciglio.

<<Oh Gesù.>>
Commentò Ian.

<<Salite.>>

James toccava qualsiasi cosa gli capitasse sotto mano e continuava a fare domande.

<<Fallo smettere ti prego.>>
Sussurrò Ian al mio fianco.

Entrammo nella stanza dove trovammo Jay e Ariel mangiare della pizza seduti a un tavolo.

<<Gente abbiamo delle novità.>>
Disse Ian richiamando l'attenzione degli altri.

<<Ciao>>
Sussurrai con lo sguardo puntato sulla valigia.
Gli occhi di Jay mi puntarono e la sua espressione si fece più dura del solito.

<<Non dirmelo...>>
Cominciò Ariel.

<<Quello è il tuo ragazzo!>>
Continuò.
Io e James ci guardammo con uno sguardo disgustato.

<<Bleah!>>
Urlammo insieme.
James si coprì gli occhi.

<<Io lo ammazzo anzi, vi ammazzo.>> Disse Jay alzandosi improvvisamente dal tavolo.

<<Calmati Jay-Jay di che ti preoccupi? Ma l'hai visto?>> commentò Ariel.

<<Ehi!>> urlò James.
Jay ci urtò con la spalla e se ne andò.

Alzai gli occhi al cielo.

<<Come è melodrammatico... mi dispiace ragazzi, ho dovuto dirglielo.
Ma questa non è la cosa più importante adesso.>>

Ci sedemmo al tavolo con Ian e Ariel che mi guardavano attenti.

<<Devo parlarvi di mia madre.>>

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