Quando tornai a casa trovai mia madre seduta sul divano con aria preoccupata.
Era esattamente così che trovai mia madre quando mi disse che papà se ne era andato.<<Mamma?>>
Chiesi preoccupata e mi sedetti accanto a lei.<<Tesoro tu non sei più al sicuro qui.>>
<<Che?>>
<<So che tu sai. Tuo nonno era come te, ha fatto parte della terza generazione. Sapevo dall'inizio che saresti diventata come lui.>>
La guardai negli occhi lucidi.<<Mamma...>>
Sussurrai.<<Devi andartene. Lui ti sta cercando e non si fermerà Maddie, non si fermerà...>> gli presi le mani e mi accorsi che tremava.
<<Chi non si fermerà mamma?>>
Mia madre scosse il capo.<<Puoi trasferirti dagli altri? Sai di chi sto parlando.>>
<<Credo di si ma non voglio lasciarti, non in questo stato.>>
L'abbracciai.<<Io sto bene, starò bene Maddie.
Ma tu devi metterti al sicuro, hai capito? Lí non ti troverà.>>
Si alzò in piedi e la vidi entrare in camera mia. Quando uscì aveva tra le mani una valigia. La guardai un po' delusa. Non sapevo il motivo per cui lo stava facendo e tantomeno me lo avrebbe spiegato.<<Io devo parlare con James.>>
Dissi con gli occhi lucidi.
Mia madre annuì e tornò in cucina.
Mi sedetti sul divano e chiamai James al cellulare.<<Ehi Maddie, dovrei ammazzarti per oggi!>>
Rise James al telefono.<<Va tutto bene?>>
Disse quando non sentì la mia voce.<<Puoi venire qui?>>
Chiesi tra i singhiozzi.<<Arrivo.>>
Staccò la chiamata e tirai un sospiro.
In poco tempo James arrivò e si precipitò in casa mia.
<<Che succede?>>
Chiese e io corsi ad abbracciarlo.<<Va tutto bene.>>
Mi lasciò un bacio tra i capelli e ci sedemmo sul divano ancora abbracciati.<<Che cazzo succede Maddie? mi stai facendo preoccupare.>>
Mi staccai da lui e lo guardai.<<Devo andarmene.>>
<<Che? Ti trasferisci? Vengo con te!>>
<<Non proprio James , è molto più complicato di così.>>
James abbassò lo sguardo.<<Non mi hai mai nascosto niente.>>
Vidi la delusione nei suoi occhi e non riuscì a resistere.<<Hai ragione James e io non voglio assolutamente separarmi da te, ma prima devo raccontarti una cosa...>>
***
Afferrai la valigia e mi recai a casa di Jay, Ian e Ariel. Sarebbe stato meglio per tutti stare più vicini, anche se per me stava iniziando una nuova vita.
Bussai al campanello e Ian mi aprì la porta.<<Ehi che ci fai qui?>>
Disse ma si bloccò quando vide la valigia.<<Oh>>
<<Devo dirvi delle cose, ma prima...>>
Dissi e James sbucò al mio fianco.<<Ciao! Io sono James e tu sei? Il numero tre o forse il numero quattro? Ah si tu sei quello che legge nel pensiero!>>
Ian mi guardava con gli occhi spalancati e io avrei voluto sotterrarmi.<<Allora dimmi a cosa sto pensando ora?>> si mise le mani sui fianchi e alzò un sopracciglio.
<<Oh Gesù.>>
Commentò Ian.<<Salite.>>
James toccava qualsiasi cosa gli capitasse sotto mano e continuava a fare domande.
<<Fallo smettere ti prego.>>
Sussurrò Ian al mio fianco.Entrammo nella stanza dove trovammo Jay e Ariel mangiare della pizza seduti a un tavolo.
<<Gente abbiamo delle novità.>>
Disse Ian richiamando l'attenzione degli altri.<<Ciao>>
Sussurrai con lo sguardo puntato sulla valigia.
Gli occhi di Jay mi puntarono e la sua espressione si fece più dura del solito.<<Non dirmelo...>>
Cominciò Ariel.<<Quello è il tuo ragazzo!>>
Continuò.
Io e James ci guardammo con uno sguardo disgustato.<<Bleah!>>
Urlammo insieme.
James si coprì gli occhi.<<Io lo ammazzo anzi, vi ammazzo.>> Disse Jay alzandosi improvvisamente dal tavolo.
<<Calmati Jay-Jay di che ti preoccupi? Ma l'hai visto?>> commentò Ariel.
<<Ehi!>> urlò James.
Jay ci urtò con la spalla e se ne andò.Alzai gli occhi al cielo.
<<Come è melodrammatico... mi dispiace ragazzi, ho dovuto dirglielo.
Ma questa non è la cosa più importante adesso.>>Ci sedemmo al tavolo con Ian e Ariel che mi guardavano attenti.
<<Devo parlarvi di mia madre.>>
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EVERMORE
Dla nastolatkówMadison Evans credeva di essere come tutti gli altri. Ma la sua vita apparentemente normale, gli viene portata via da tre persone che dicono di essere esattamente come lei: Ian, simpatico e gentile, Ariel, sfacciata e sicura di se, e Jay, un ragazzo...