29 - Morirei se ti succedesse qualcosa.

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Il giorno dopo mi sentivo già meglio per fortuna, solo la nausea non era del tutto sparita. Quella mattina a colazione, Jay fece un annuncio importante. Il giorno dopo, saremmo partiti. Avremmo iniziato il nostro viaggio. Ci saremmo messi alla ricerca di quel mostro, per mettere fine, una volta e per tutte, a quella storia iniziata molti anni fa. Non so perché Jay avesse già deciso di partire, sperai solo che non fosse una decisone affettata.
Infondo, per quanto mi avevano detto, avevamo tutta la vita per poter uccidere quel mostro. Ma le parole di Jay furono chiare: <<Questa notte ho immaginato la mia vita tra vent'anni, e ho pensato: e se arrivassi a passare tutta la vita a cercare l'ultimo angelo nero? Non è quello che voglio, sprecherei ancora di più la mia vita. Tutti noi, abbiamo già perso troppo tempo dietro a questa storia. Faremo il nostro dovere e dopo ci riprenderemo le nostre vite per ricominciare da capo.>>
Ero d'accordo con lui, anche se non potevo lamentarmi come gli altri. Io avevo vissuto la mia vita, e in poco tempo l'avrei anche riavuta. Non sapevo molto sulla loro vita, sapevo solo che in realtà non ne avevano mai avuta una. Quel pomeriggio quindi uscì di casa per poter andare a salutare mia madre. Mentre James sarebbe passato a casa nostra quella sera. Quando entrai nella mia vecchia casa quasi non mi misi a piangere. Non volevo addii troppo lunghi, perciò cercai di farla breve.

<<Tesoro.>>
Mia madre mi abbracciò con gli occhi lucidi.

<<Domani partiamo.>>
Dissi solamente e lei annuì.
Ero ancora un po' arrabbiata con lei, infondo mi aveva mentito praticamente su tutto.

<<Riuscirete a sconfiggerlo, ne sono sicura. E dopo torneremo alla nostra vita, te lo prometto.>> annuì.

<<Mamma... tu sapevi tutto di papà?>> lei distolse lo sguardo e annuì.

<<Tuo padre non se n'è andato di casa, l'ho cacciato via io quando ho scoperto ciò che stava facendo. Ero a conoscenza di tutta la storia, ti ho già detto che tuo nonno infatti, faceva parte della terza generazione. Le cose sono degenerate tesoro, non ti ho mai raccontato nulla perché ho sempre sperato che tu non avresti dovuto avere nulla a che fare con questa storia. Ma sapevo che era tutto inutile, l'ho sempre saputo che eri speciale.>> I miei occhi diventarono lucidi.

<<Va bene così mamma, staremo bene.>>
Dissi e l'abbracciai un'ultima volta.
La salutai e tornai a casa mia.

La sera come promesso, James venne a salutarmi. Mi fece tremila raccomandazioni e per qualche minuto si mise a piangere.

<<Starò bene, te lo prometto. Dopo questa storia torneremo alla nostra vita noiosa.>> ridacchiai e lui annuì.
Lo abbracciai un'ultima volta e poi salutò anche gli altri. Anche se poi Ian non lo lasciò andare, e lo portò in camera sua. Decisi di andare a dormire presto, ma prima passai per camera di Jay. Avevo bisogno di vederlo.
Entrai dopo aver bussato e chiusi la porta alle mie spalle.

<<Volevo solo chiederti se domani mattina passeremo prima da Logan e Beatrix.>> dissi velocemente e lui mi guardò in modo strano.

<<Si dobbiamo andarci, forse hanno delle indicazioni da darci.>>
Annuì e restai ferma vicino alla porta.
Lui mi guardò, come se già sapesse ciò che volevo dire.

<<Andrà tutto bene Madison, te lo prometto. Starai bene, ti proteggerò tutto il tempo.>> lo guardai e mi morsi un labbro.

<<Non ho bisogno di essere protetta.>>
Farfugliai e lui alzò un sopracciglio.

<<Buonanotte Madison.>>
Io annuì e lo salutai con un cenno della mano.

Ian
<<Mi dispiacerà non venire più a trovarvi.>>
Il ragazzo era seduto sul mio letto mentre io versavo dello champagne in due bicchieri di vetro.
Mi voltai verso di lui con un sorriso e gli porsi il suo bicchiere sedendomi accanto a lui.

<<Cin-Cin.>>
Facemmo scontrare i nostri bicchieri e bevemmo tutto d'un sorso.

<<Mi mancherà anche inventare scuse per poterti vedere.>>
Ridacchiò, poi sgranò gli occhi e arrossì.

<<Scusa, sto farfugliando.>>
Si diede un piccolo colpo alla testa e mi morsi un labbro. Gli accarezzai una guancia e lui seguì la mano con lo sguardo.

<<Non devi più inventare scuse per vedermi, James. Puoi venire ogni volta che vuoi, a me di certo non dispiace.>>
Sorrisi e lui ricambiò con imbarazzo.
Mi fissò le labbra per un po'.

<<Mi dispiace per l'altro giorno Ian, tu avevi ragione. Non dovrei avere paura di essere me stesso.>> gli sorrisi.

<<Tranquillo James, è tutto apposto.
Sono molto felice che tu la pensi così.>>
James diventò pensieroso.

<<Promettimi che starai attento, ti prego. Credo che morirei se ti succedesse qualcosa.>>
Mi guardò dritto negli occhi.
<<Anche se so che sei in gamba, voglio dire io->>
Afferrai il colletto della sua maglia e lo attirai a me per incastrarlo in un bacio.
Rimase sorpreso inizialmente ma dopo si lasciò andare, mise una tra i miei capelli e approfondì il bacio. Mi staccai di poco e sospirai sulle sue labbra.

<<Non sai mai quando stare zitto, Lucas James Pocket .>>

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