20 - Tu non hai paura di niente.

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Dopo aver salutato James a scuola, io e gli altri ci recammo da Beatrix e Logan.
Quel giorno, avrebbero analizzato le nostre paure e, se possibile, ci avrebbero aiutato ad affrontarle.
Ci portarono in una stanza mai vista prima. C'erano delle poltrone bianche, attaccate a delle macchine strane con dei proiettori accanto. Avremmo dovuto sederci lì uno alla volta. Quella mattina, tutti avremmo scoperto le paure degli altri.

<<Quello che stiamo per fare non è da sottovalutare.>>
Disse Logan alzando l'indice.

<<Riconoscere le proprie paure vi da forza, e quella forza, vi aiuterà ad affrontare le paure.>>

<<Chi vuole iniziare?>>
Disse Beatrix sorridendo.
Ci guardò tutti ma nessuno parlò.

<<Decido io.>>
mise la mani sui fianchi e ci scrutò.

<<Maya, vieni.>>
La ragazza deglutì e si andò a sedere.

<<Ricorda che noi vedremo nella tua testa attraverso questo schermo. Devi concentrarti e pensare il più possibile alla cosa che più ti fa paura.>>
Disse Beatrix. Maya annuì e Logan gli attaccò dei cavi alle tempie.

<<Come facciamo a sapere che ciò che pensa è la verità?>>
Chiese Ian.

<<Perché le abbiamo iniettato un siero della verità, ma non ve ne siete accorti.>>
Beatrix sorrise in modo strano e Maya chiuse gli occhi. I nostri sguardi si proiettarono tutti verso lo schermo.
All'inizio era tutto buio. Poi sullo schermo apparse una stanza. Sul letto era seduta Maya che sembrava super in ansia. Si alzò e girò per la stanza. Era agitata. Quando la porta si aprì iniziò ad urlare.

Maya aprì gli occhi di scatto.
Beatrix la guardò con sospetto.

<<Stai bene?>>
Chiese Logan.
Maya sembrava stordita ma annuì.

<<Non ho capito ciò che abbiamo visto.>>
Ammise Ian.

<<Maya... sembrava quasi che tu avessi paura di essere scoperta.>>
Si girò di scatto verso di lei e lei sembrò sbiancare.
La ragazza scosse il capo e una lacrima scese sul suo viso.

<<Una notte, quando avevo 12 anni, mio padre entrò in camera mia e abusò di me. Ciò che avete visto è collegato a quell'episodio.>>
Maya si alzò e tornò tra di noi.
Appoggiai istintivamente una mano sulla sua spalla e lei mi sorrise.

<<Mi dispiace Maya, spero tu possa superarlo.>>
Disse Beatrix. Tornò a posto e la sentì sussurrare: <<Spesso le persone silenziose nascondono più di quanto crediate.>>

Durante il turno di Ariel, vedemmo sullo schermo una grande stanza buia.
Ariel era seduta al centro della stanza, sola e senza nessun oggetto al suo interno: la sua paura era quella di rimanere sola.
Con Ian invece, vedemmo sullo schermo una scena abbastanza terrificante. C'era lui che uccideva una donna. Nessuno capì bene di cosa avesse paura.
Quando toccò a me ero davvero preoccupata. Non sapevo bene quale fosse la cosa di cui avevo più paura, e non avevo tanta voglia di scoprirlo.
Mi sedetti sulla poltrona e Logan mi sorrise. Mi attaccò i cavi e chiusi gli occhi. La prima cosa che apparse nella mia mente fu un pozzo. Io mi ci trovavo davanti, e accanto a me c'era un uomo che indossava un cappuccio nero e il suo viso non si vedeva. L'uomo sembrava gentile ma improvvisamente mi spinse nel pozzo incurante delle mie urla.
Aprì gli occhi di scatto e trovai tutti a guardarmi con aria preoccupata.
Mi alzai e guadai Beatrix.

<<Chi era quell'uomo? Io... io non l'ho mai visto.>>
Lei abbassò lo sguardo. Jay mi guardò.

<<Penso che tu abbia visto tuo padre.>>

La guardai. Io avevo paura di mio padre.

<<Noi ti proteggeremo Madison, non devi avere paura.>>
Disse Logan.

Tornai dagli altri e Ian mi abbracciò.

<<Jay, manchi solo tu.>>
Il ragazzo la guardò serio e si sedette sulla poltrona sbuffando.

<<Calmino Jay, eh>>
Sorrise Logan in modo buffo.
Jay alzò gli occhi al cielo.

<<È una perdita di tempo.>>
Commentò.
Logan lo zittì e gli attaccò i cavi.
Il ragazzo chiuse gli occhi e sembrò finalmente rilassarsi. Osservammo tutti lo schermo incuriositi. Ero davvero curiosa di sapere di cosa avesse paura un tipo come Jay. Sembrava sempre così assente e niente sembrava importargli. Inizialmente lo schermo rimase nero. Dopo un paio di minuti, continuava ad essere nero. Alla fine non accadde nulla, e io non rimasi tanto sorpresa.

Jay aprì gli occhi e si tolse i cavi.

<<Jay tu... tu non hai paura di niente.>>
Disse Beatrix con un lieve sorriso.
Era quasi soddisfatta.
Ma quel ragazzo non era umano, era davvero solo una macchina da guerra.

<<Ve l'ho detto che era una perdita di tempo.>>

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