Prologo

670 37 26
                                    

Piccola precisazione:
Ci tengo a dire che la storia potrà essere comprensibile a chiunque anche a chi non ha guardato South Park. Poiché nonostante i personaggi siano stati presi dallo Show le loro storie sono totalmente (o parzialmente) diverse; per tale ragione potrebbero sembrare leggermente diversi. Il carattere di un individuo è dopotutto influenzato dagli avvenimenti avvenuti durante il corso della propria vita. Detto questo, buona lettura.

Il ragazzo dai capelli rossi osservò con aria assorta il resoconto dell'ultima missione. I fogli erano illuminati da una fredda lampada al neon, unica fonte di luce presente nell'oscura stanza.  Chiuse gli occhi, togliendosi gli occhiali, quando la vista iniziò ad appannarsi leggermente, sapeva di non doversi sforzare troppo, ma ogni minima informazione era vitale e lui, Kyle Broflovski, non poteva lasciarne sfuggire nessuna.

Sospirò massaggiandosi le tempie, riaprì gli occhi deciso almeno ad ascoltare il notiziario. Accese la televisione e riportò lo sguardo sui fascicoli.

«Interrompiamo il programma per un'edizione straordinaria:–il giovane alzò il viso di scatto focalizzandosi sul display–Si tratta di un esplosione avvenuta circa qualche minuto fa, le autorità credono che si tratti di un attentato terroristico.»

No... Non poteva trattarsi di un attentato terroristico, probabilmente era...

La porta venne aperta con la stessa delicatezza di un elefante, mentre sulla soglia apparve la figura di un ragazzo dai capelli neri come la pece. «Kyle! Hai sentito il notiziario?»

L'interessato annuì per poi alzarsi dalla scrivania. «Si. Dobbiamo agire. prima che sia troppo tardi.» Affermò con decisione ricevendo un cenno d'assenso da parte dell'altro.

★★★

Craig premette con forza la mano sulla bocca di un tremante Tweek, il biondo avrebbe sicuramente iniziato ad urlare se solo ne avesse avuto la possibilità. Sentiva le calde lacrime del più piccolo bagnargli la mano e non poté fare a meno di stringerlo di più tra le sue braccia.

«Tweek, tesoro, devi calmarti... Devi assolutamente calmarti, non possiamo farci scoprire.»

Sussurrò il corvino apparendo il più tranquillo possibile. Ma il suo battito cardiaco lo tradiva, il cuore continuava a battere furioso mentre un senso di angoscia lo pervadeva. Non dovevano trovarli.
Fece vagare lo sguardo lungo le asettiche pareti di quella piccola stanza, non riusciva a sentire alcun suono oltre ai sighiozzi del biondo.

Aveva davvero paura.

Udì dei passi veloci, pericolosamente vicini, chiuse gli occhi. Era la fine. Sarebbero morti.

★★★

Kyle si trovava seduto sul cornicione del tetto del grattacielo in cui era avvenuto il fantomatico attacco terroristico. Gli occhi verdi brillavano di una luce innaturale. Non avrebbero vinto loro. Non questa volta.

Giocherellò con il pugnale sporco di un liquido cremisi. Alle sue spalle si trovavano diversi corpi abbandonati e privi di vita. Un sinistro sorriso si dipinse sul suo volto, non avrebbe avuto pietà, per nessuno di loro, così come loro non ne avevano avuto per lui e per i suoi compagni.

“Kyle, qual'è il codice di accesso per-”

“a7g920w” affermò ancor prima che la voce nella sua mente potesse finire.

Stan annuì, benché non potesse essere visto dal rosso, ed inserì i dati richiesti, doveva ammettere che la telepatia di Kyle era davvero utile. Gli bastava pensare a una qualsiasi richiesta rivolgendosi a lui ed ecco che la risposta gli arrivava istantaneamente.

Svoltò velocemente a destra correndo come mai aveva fatto, era una corsa contro il tempo, un solo secondo di ritardo gli sarebbe costata la vita. E non solo a lui. Continuò a seguire le istruzioni del suo migliore amico senza voltarsi un solo attimo, dopotutto c'era Kenny a coprirgli le spalle, si fidava ciecamente di lui.

Afferrò la maniglia aprendo velocemente la porta.

Li avevano trovati.

Shylar | South ParkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora