«Non ha senso! Cartman tutto questo non ha più senso! Non m'interessa più, fate ciò che volete, io me ne tiro fuori!» proferì gesticolando come un folle, era stanco, la sua mente era affollata da numerosi pensieri, non ne poteva più di sentire quel dolore all'altezza del petto. Voleva solo fermarlo.
«Clyde, smettila di urlare, porca troia.» Asserì con calma olimpica.
«Smetterla di urlare?! Dovrei smettere di urlare?! Kyle Broflovski è morto! Tweek è morto! Il mio migliore amico è morto! E tu mi chiedi di calmarmi?! Tutto questo ci sta sfuggendo di mano!» il ragazzo urlò fuori di sé, aveva la voce incrinata e la vista appannata dalle lacrime. Non voleva più vedere altre persone morire.
Non voleva più sentirsi in quel modo. Così... Così in colpa.
Eric chiuse le proprie mani in due pugni serrando la mascella. «Sai che non abbiamo scelta, fottuto idiota smettila di gridare.» Sussurrò a denti Stretti.
«Quindi... Fammi capire, vorresti fare la loro stessa fine?» Chiese mentre un lento sorriso si dipingeva sul suo volto.
Clyde trasalì mordendosi il labbro inferiore. No. Non voleva morire. Scosse la testa abbassando lo sguardo, represse l'ennesimo singulto, che gli stava risalendo la gola, per poi muovere un passo avanti. «Vado a vedere come se la sta cavando Bebe...» Asserì asciugandosi le lacrime, proseguendo verso la porta.
«Stai attento a quello che dici, idiota.»
Cartman si passò una mano trai capelli sospirando frustrato. Se Clyde si stava riducendo in quello stato, non osava immaginare cosa avrebbe fatto Butters.
Chiuse gli occhi per poi osservare, con la coda dell'occhio, la telecamera dietro di sé. Sperò solo che il comportamento dell'altro non fosse risultato troppo sospetto.
★★★
Clyde camminò per i corridoi, con passi svelti, diretto verso i bagni. Eric aveva ragione, non poteva permettersi certe debolezze, non in quel momento per lo meno. Tirò fuori il cellulare mandando un messaggio alla sua ragazza.
“Appena si spengono le luci procedi con il piano”
Arrivato nei bagni piazzò, stando attento a non farsi riprendere dalla telecamera, una piccola bomba fumogena sotto il lavandino; sarebbe servita per distrarre coloro che erano situati nella sala comandi, fatto ciò tornò in camera.
Tirò un respiro profondo accendendo il computer, le dita continuavano a tremare, le voci nella sua testa sembravano non voler star zitte. Ma non poteva fermarsi, altrimenti non avrebbero fatto in tempo neanche quella volta.
Si asciugò, con un gesto stizzito, l'ennesima lacrima sfuggita al suo controllo. Avrebbero dovuto prevedere un simile attacco. Se solo fossero stati attenti, Kyle sarebbe ancora vivo, così come Tweek e... Craig. Tirò su con il naso, bloccandosi un momento.
“Cosa diamine stai combinando Clyde? Non ti riconosco più.”
“Sul serio non t'importa delle persone a cui fai del male?”
“Si tratta di Tweek! È sempre lui nonostante tutto! Conta così poco per te? E io, conto così poco per te?”
“Non credevo saresti mai arrivato a tanto. Mi fidavo di te, Clyde.”
Scosse la testa come a voler scacciare lo sguardo deluso, del suo migliore amico, che continuava a dargli il tormento. Avrebbe davvero sputato il rospo raccontandogli tutta la verità, se solo avesse potuto. Ingoiò il groppo, che gli si era formato all'altezza della gola, per poi tornare a lavorare. Ormai, non c'era la possibilità di tornare indietro.
★★★
Cartman si trovava nella sala comandi insieme a diversi uomini, osservava con aria seccata il monitor chiedendosi cosa volessero ottenere, realmente, da quella conversazione tra Bebe e Kenny.
Sbuffò incrociando le braccia al petto, il suo sguardo venne attirato, come quello degli altri, dallo schermo che mostrava le riprese della telecamera del bagno. Era appena avvenuta un'esplosione. Si accigliò lievemente riportando gli occhi su ciò che stava accadendo tra i due, sorrise impercettibilmente, accorgendosi di un piccolo dettaglio.
Oh-oh. Clyde, non mi aspettavo fossi così intelligente...
«Che cosa diamine sta succedendo? Andate a vedere!»
Come previsto la maggior parte dei presenti uscirono, l'uomo portò il suo sguardo sul castano. «Cosa stai aspettando?»
Eric inarcò un sopracciglio fissandolo. «Sei uomini sono più che sufficienti per controllare, non crede?»
«Tieni a mente solo una cosa, mettetevi contro di noi e, ragazzino, stai sicuro che non la passerete liscia.» il tono, con cui pronunciò quelle parole, fu duro e glaciale.
Cartman dovette mordersi la lingua per non mandare a fanculo quello stronzo. Lo scrutò attentamente, quell'individuo, dalla postura eretta, vestito totalmente di nero, come chiunque altro lì dentro, con quello sguardo penetrante, dall'aria sempre seria, era il loro principale problema. «È chiaro.» asserì prima di riportare gli occhi sul monitor.
Ma voi vi siete appena fatti fregare.
I ragazzi non stanno bene, si è notato? A me Clyde fa tanta tenerezza. :'(
Ma chissà cos'avrà combinato. Come avevo detto in precedenza, i nostri ragazzi non sono i veri antagonisti, ormai penso si sia capito, no? In ogni caso, se avete notato errori, siete liberi di segnalarli.
Vi auguro una buona giornata!Lilith
25/07/18
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Shylar | South Park
Fanfiction~Non giudicare sbagliato ciò che è diverso~ Tratto dal capitolo 15 «Ciò che è diverso fa paura è?» «Diverso?-Assottigliò lo sguardo con aria vagamente divertita-Voi non siete diversi, siete dei mostri. Vi uccideremo dal primo all'ultimo. Non vincera...