Kenny riaprì gli occhi lentamente, ci vollero un paio di minuti prima che riuscisse a mettere a fuoco. Si trovava in una stanza buia, totalmente vuota eccetto la sedia, in cui si trovava, il tavolo e l'altra, vuota, che aveva di fronte.
Mosse le dita ancora indolenzite e si accorse di essere ammanettato. Ma dove diamine si trovava? E soprattutto... Come c'era finito?
Ricordava di stare cercando Tweek, di aver provato quell'orribile sensazione di immobilità, che causava il potere di quest'ultimo.
Chiuse gli occhi cercando di riordinare le idee, sua sorella era salva, Stan probabilmente era già alla base e... Un momento... Tweek! Non lo aveva ancora trovato, sperò vivamente che in qualche modo si fosse salvato.
Alzò la testa riaprendo gli occhi quando sentì la porta aprirsi con uno scatto. Sulla soglia inquadrò la figura slanciata di Bebe Stevens, le luci si accesero e la ragazza si sedette sulla sedia dopo aver chiuso la porta.
«Ben svegliato... Kenny.»
Il biondo aprì la bocca pronto a tempestarla di domande ma l'altra lo bloccò continuando. «Prima che tu possa chiederlo, Tweek non c'è più.» asserì freddamente.
Kenny rabbrividì deglutendo a vuoto, significava forse che era davvero morto? Non poteva crederci. «No. Non è vero...» disse cercando, più che altro, di convincere se stesso.
«È così, se proprio vuoi saperlo anche Kyle Broflovski è morto.»
Sgranò gli occhi sentendo la testa girare. Come sarebbe a dire anche Kyle? Non poteva essere vero, non poteva essere come diceva lei...
“Si, cioè, mi è solo sembrato di sentire la voce di Kyle...”
E se Stan avesse avuto ragione, se Kyle avesse davvero provato a contattarli? Era stato un addio?
Sentì la risata di Bebe risuonare per tutta la stanza. Lo trovava davvero così divertente?! Cercò di alzarsi non riuscendoci, a causa delle manette, ma lo scatto fu talmente violento che quest'ultime gli sfregiarono la pelle procurandogli dei lievi tagli.
«Smettila di ridere puttana!» Gridò fuori di sé mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Avevano ucciso Tweek e Kyle, possibile che non le importasse minimamente?!
«Che fai Kenneth, piangi?» asserì con aria divertita.
«Li avete uccisi! Avete ucciso Tweek e Kyle! Non è divertente! Stronza del cazzo!»
«Ah giusto... C'è anche Craig» asserì non curandosi minimamente degli insulti appena ricevuti.
Il ragazzo sentì l'aria mancargli per qualche istante, quell'affermazione non fece altro che aumentare il suo dolore. Una solitaria lacrima gli solcò il viso seguita da molte altre.
Non si soffermò a chiedersi perché avevano ucciso anche il corvino, il suo tradimento gli era suonato strano fin dall'inizio, probabilmente era stato costretto in qualche modo. Se solo avessero provato ad aiutarlo, se solo avessero provato ad aiutarli, magari... A quest'ora sarebbero ancora tutti vivi.
Era così che si era sentito Kyle per tutti quegli anni?
Trasalì sentendola ridere nuovamente. «Dovresti vedere la tua espressione in questo momento McCormick, è davvero esilarante, magari potrei farti una foto, che ne dici?» asserì terminando con un sorrisetto che lo irritò solamente di più.
Ma cos'aveva quella tizia che non andava? Se la ricordava meno psicopatica.
Si morse il labbro inferiore abbassando lo sguardo, represse l'ennesimo singulto.
“Non dovresti mostrare le tue debolezze agli altri, sai?”
Era stato lui stesso a dirlo, in quel preciso istante però, si sentiva come se non potesse più smettere di piangere; come se nulla avesse più una reale importanza. Era ciò che si provava quando si perdeva qualcuno che ci stava a cuore?
Tirò un respiro profondo riportando gli occhi sull'altra. «Stai zitta... Dannazione taci!» nonostante provò a non far tremare la voce, con quelle poche parole, si poterono percepire tutte le emozioni che provava in quel momento.
Probabilmente se il biondo non fosse stato così tanto accecato dalla rabbia e dal dolore, si sarebbe accorto che anche gli occhi dell'altra erano offuscati dalla rabbia e dal dolore. Si sarebbe accorto che, in realtà, la sua fosse solo un'insana recita.
Buongiorno!
Non è successo molto in questo capitolo. Però spero che, almeno un minimo, le sensazioni di Kenny vi siano sembrate reali. Credo che chiunque nella propria vita abbia perso qualcuno d'importante, tutti noi abbiamo reazioni diverse in merito, c'è chi piange, chi urla, a causa della rabbia, chi si chiude in sé stesso... Alcune persone, in questa storia, potrebbero reagire diversamente da come reagireste voi, ma cercherò, nei miei limiti, a farvi capire ciò che provano e il perché dei loro comportamenti. Sperando di riuscirci. :)
Mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto, nel caso di eventuali errori, vi prego di segnalarmeli. Un saluto.Lilith
24/07/18
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Shylar | South Park
Fanfiction~Non giudicare sbagliato ciò che è diverso~ Tratto dal capitolo 15 «Ciò che è diverso fa paura è?» «Diverso?-Assottigliò lo sguardo con aria vagamente divertita-Voi non siete diversi, siete dei mostri. Vi uccideremo dal primo all'ultimo. Non vincera...