Kenny sbadigliò portandosi una mano davanti alla bocca, osservando la porta di fronte a sé.
«Ti avevo detto che potevo andare da sola»
Il biondo scosse la testa con aria assonnata. «Ti avevo detto che sarei andato io da solo. Tu non dovresti allontanarti dalla base.»
La corvina inarcò un sopracciglio squadrandolo dalla testa ai piedi. «Ah si? E avrei dovuto lasciarti andare in queste condizioni?»
Il biondo sospirò facendo una piccola smorfia. «Quindi entriamo?»
Wendy annuì entrando nell'edificio subito seguita dall'altro. Nel caso fosse stata una trappola, si sarebbero immediatamente teletrasportati fuori da lì.
★★★
Stan alzò lo sguardo quando sentì la serratura della porta scattare, a entrare fu Kenny che lo osservò con uno sguardo carico di biasimo.
Dischiuse le labbra sorpreso di trovarlo lì ma, evitando di fare domande, preferì puntare lo sguardo sul bianco pavimento. In quella stanza qualsiasi cosa era di quel candido colore e l'odore di disinfettante che aleggiava nell'aria gli ricordava un ospedale. Nauseante.D'altra parte, l'amico, non sembrava affatto intenzionato a parlare, non per il momento almeno, si limitò a usare la piccola chiave, ricevuta da Bebe, per liberarlo dalle manette.
«Torniamo a casa»
Strinse i denti non accennando a muoversi di un millimetro. «No.»
Il biondo inarcò un sopracciglio incrociando le braccia al petto. «Ah si, e sentiamo, di grazia, cosa vorrebbe fare?» Nessuna risposta. «Preferisci restare qui?»
«No.»
Alzò gli occhi al cielo, almeno qualcosa riusciva a dire. Oltre a: "Kyle non è morto" doveva ammettere che inizialmente aveva provato a comprenderlo, a giustificarlo per le sue azioni spropositate, per la sua rabbia improvvisa. Ma prendersela con gli altri? No, quello non andava affatto bene.
Lo afferrò per il braccio costringendolo ad alzarsi; come avrebbe fatto un genitore arrabbiato con il proprio figlio mentre faceva i capricci. Ovviamente gli insulti da parte del moro arrivarono repentinamente. Sentiva le sue unghie conficcarsi nella sua pelle, nel vano tentativo di liberarsi. Puntò i piedi sul terreno bloccando ogni suo passo, lasciandosi trascinare, fuori dalla stanza, da Kenny che non emise un lamento.
Capendo che in quel modo non sarebbero arrivati a nulla, Stan iniziò a divincolarsi andando dalla parte opposta. «Kenny porca troia lasciami!»
Ignoralo.
«Mi hai sentito?! Lasciami stronzo!»
Ignoralo. Ignoralo.
«Figlio di put-»
Non riuscì a finire la frase quando un pugno lo colpì facendolo accasciare a terra. Ammutolito e sconvolto alzò lo sguardo verso il ragazzo che aveva ancora il braccio alzato.
«Pensi di aver finito con la tua scenata o ne hai ancora per molto?»
Stan abbassò lo sguardo stringendo i denti, represse, con una certa fatica, le lacrime, lo stomaco gli faceva ancora male, ingoiò il singulto che gli stava risalendo lungo la gola per poi alzarsi con uno scatto allontandosi velocemente, in quella che aveva tutta l'aria di essere l'ennesima fuga.
Sentiva i propri passi riecheggiare attraverso i freddi corridoi dell'edificio, mescolati al suono del suo battito cardiaco eccessivamente accelerato nonostante avesse iniziato a correre solo qualche istante prima.
La testa gli scoppiava, era certo di quanto sbagliate e insensate fossero le sue emozioni, benché ne fosse consapevole, non poteva fare a meno di ripetersi sempre la stessa affermazione.
Kyle non è morto.
Buon pomeriggio! (E buon ferragosto)
Siamo al trentunesimo capitolo (sono sorpresa) ma, in fatto di trama, non siamo neanche a metà, dunque siccome nonostante io continui a scrivere capitoli mi sembra di non andare avanti, mi chiedevo: anche per voi lettori è così? Nel senso, vi annoiate? Volete che velocizzi i tempi?
Giusto per capire se è solo una mia impressione. Sarà che solitamente non scrivo mai storie così lunghe e non sono abituata... (Anche perché se non scrivo subito perdo interesse ed è parecchio fastidioso) Quindi, ve lo chiedo per piacere, datemi un parere. È importate.
Per quanto riguarda il capitolo in sé per sé non penso ci sia molto da dire, posso preannunciarvi che nel prossimo ci saranno scene leggermente violente e abbastanza angst. :')Lilith
15/08/18
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Shylar | South Park
Fanfiction~Non giudicare sbagliato ciò che è diverso~ Tratto dal capitolo 15 «Ciò che è diverso fa paura è?» «Diverso?-Assottigliò lo sguardo con aria vagamente divertita-Voi non siete diversi, siete dei mostri. Vi uccideremo dal primo all'ultimo. Non vincera...