7.

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Bebe lasciò improvvisamente la pistola premendo sul proprio polso ferito. Si guardò intorno così come Stan.

Da dove era arrivato?

Scosse la testa spazientita e si abbassò per riprendere la propria arma, il moro la precedette puntandogliela contro. «Vuoi sparare? Avanti fallo, non ho paura»

Devo ucciderla...?

Continuava a porsi quella domanda senza trovare risposta. Chi aveva sparato? Kenny? O forse Kyle. Perché lui non era in grado di farlo? Perché era così debole? Trasalì quando la bionda gli puntò contro un'altra pistola. Quante ne aveva?

"Siete solo dei mostri, non meritate la vita"

Abbassò la levetta togliendo la sicura.

"Stan! Ti prego svegliati non puoi morire!"

Caricò la pistola.

"Ma che cosa dici Kyle... Te l'ho promesso ricordi?"

Portò il dito sul grilletto.

"Non ti lascerò dopotutto..."

Chiuse gli occhi prendendo un respiro profondo.

"Siamo super migliori amici, no?"

Sentì uno sparo ma non era il suo, quando riaprì gli occhi si trovava a casa. Si guardò intorno fin quando non incontrò la figura slanciata di Wendy.

«Kyle aveva notato i tuoi spostamenti strani dal computer.-Si avvicinò di qualche passo fino a trovarsi di fronte a lui, gli posò una mano sulla guancia accarezzandola delicatamente-A quanto para abbiamo fatto appena in tempo» Sussurrò riferendosi al taglio che aveva sullo zigomo.

«Mi dispiace...»

La sua ragazza lo osservò in silenzio per qualche istante. «Vai ad asciugarti. Mi stai bagnado il pavimento razza di disgraziato.»

Stan annuì dandole un veloce bacio sulla fronte per poi filare dritto in stanza.

★★★

«Amico c'è mancato davvero poco, che cazzo aspettavi per chiamarci?»
Stanley alzò lo sguardo verso Kenny, si trovava appoggiato allo stipite con le braccia conserte.

«Mi dispiace, non volevo farvi preoccupare inutilmente.»

Quest'ultimo sospirò rumorosamente. «Abbiamo iniziato a preoccuparci non appena hai lasciato l'edificio. E diamine smettila di correre in quel modo, ti fa male e te lo disse anche il medico!»

«Kenny... Da quando sei diventato una mammina apprensiva?» lo squardò con sguardo vagamente scettico facendolo imbronciare.

«Eh no! Ascoltami bene moretto del cazzo-Chiuse la porta con un gesto stizzito per poi avvicinarsi-Già c'è Kyle a farmi perdere la testa con i suoi gesti avventati, mia sorella non ne parliamo! Non ti ci mettere anche tu perché, seriamente! Prendo e me ne vado!» gli colpì la fronte con l'indice. «Chiaro il concetto Stanley?» E, sebbene quel breve discorso era stato fatto con un tono vagamente ironico, negli occhi di un ormai sorridente Kenny, leggeva profonda preoccupazione.

Si sforzò di ricambiare il sorriso mettendo da parte tutte le proprie paure ed incertezze. Annuì. «Come il sole Kenneth!»

Il biondo fece una smorfia di puro disgusto nel sentirsi nominare in tal modo. «Non mi chiamare così! È orribile!»

«Ma come Kenneth non ti piace il tuo nome?» Lo punzecchiò sorridendo.

«No che non mi piace e lo sai benissimo!» Affermò prima di saltargli addosso iniziando a fargli il solletico.

Stan emise un grido decisamente poco virile scoppiando a ridere. «Nooo! Smettila!» Lo pregò senza riuscire a smettere di ridere.

«Prometti che non mi chiamerai mai più in quel modo!» Ordinò il biondo decisamente divertito.

«Va bene, va bene! Oh... Basta ti prego!»

«Promettilo!»

«Promesso!» Stan cercò di riprendere fiato non appena l'altro lo lasciò, subito dopo un sorriso furbo si dipinse sul suo volto. Mostrò la sua mano al biondo facendogli l'occhiolino. «Scusa, credo di non averti detto che avevo le dita incrociate, Kenneth» lo informò marcando volutamente il tono nel pronunciare il suo nome. Detto ciò corse fuori dalla stanza ridendo come non mai.

Il biondo, rimasto un momento spiazzato da quell'uscita così infantile dell'amico, si alzò correndogli dietro. «Bambino! Torna subito qui!»

Wendy inarcò un sopracciglio seguendoli con lo sguardo divertito. Erano mesi, se non anni, che non li vedeva sorridere in quel modo. Sospirò sollevata come se si fosse appena tolta un peso dal petto. Riprese a camminare dirigendosi nell'ufficio, di Kyle, come quest'ultimo le aveva gentilmente chiesto.

«Ehi rosso! Mi cercavi?» Chiese con tono forse fin troppo allegro dato che il nominato la osservò vagamente perplesso.

La corvina si schiarì la voce cercando di mantenere l'entusiasmo. «Riformulo: Kyle, perché mi cercavi?»
Lo sguardo che ottenne sta volta più che perplesso sembrava scettico, ma decise di non darci troppo peso.

«Sono riuscito ad accedere al database dell'antishylar»

Affermò poi lasciandola di stucco.

Stendy o Stanny?
Questo dovrebbe essere l'ultimo capitolo monopolizzato da Stan.
Ve l'ho lasciato vivo, ringraziatemi. XD
Non molto da spiegare su questo capitolo, spero solo che sia piaciuto a voi, quanto a me è piaciuto scriverlo!
Mi auguro di non avervi annoiato troppo e alla prossima!

Lilith
10/07/18

Shylar | South ParkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora