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«Cartman è tutto pronto, possiamo and–Clyde si bloccò facendo vagare lo sguardo dall'espressione imbarazza, di Butters, a quella divertita, di Eric. Inarcò un sopracciglio, schiarendosi la voce.–Ho... interrotto qualcosa per caso?»

Il biondo se possibile arrossì ancora di più per poi alzarsi di scatto. «N-no... No, io tolgo il disturbo.» Sussurrò per poi annuire come a corsi convincere di aver detto la cosa giusta.

Cartman ridacchiò tirandosi su a sua volta. «Vai a prendere le tue cose, siamo stati trasferiti.»

«Trasferiti?–Il più piccolo guardò prima l'uno e poi l'altro.–Sul serio?»

Clyde annuì. «Si, ho provato a dirtelo ma... Beh stavi dormendo, devi ancora spiegarmi come fai a respirare con il lenzuolo tirato fin sopra la testa.»

Il lenzuolo sopra la testa? Serrò gli occhi scuotendo più volte la testa, oh no... Non ci avrebbe ripensato. No. Assolutamente no.

«Butters... Guarda che se non vuoi dirmelo non importa, solo, smettila di scuotere la testa.»

Rise nervosamente per poi muovere un passo avanti. «Vado a preparare le mie cose.» asserì prima di dileguarsi.

Clyde lo seguì con i propri occhi per poi tornare a guardare l'altro. «Non puoi tenergli nascosta la verità ancora per molto, ne sei consapevole vero?»

«Sta' zitto.»

«Eric, le persone non restano per semp-»

«Ti ho detto di star-»

«Ma tua madre! Sta zitto tu, coglione!» trasalì coprendo la propria bocca, con una mano, non appena ebbe realizzato ciò che aveva detto.

Cartman lo osservò inarcando un sopracciglio «Clyde, vai via.» Lo sguardo che gli rivolse non mostrava alcuna emozione, si trattava solo di quell'apatia che, da qualche anno, lo caratterizzava.

Il più giovane non sopportava quell'espressione, sapeva che c'era di più, che gli importava. Davvero non riusciva a capire per quale motivo si comportasse in tal modo. Butters avrebbe potuto mandare tutto all'aria ma, era davvero giusto tenerlo all'oscuro di tutto? E cosa sarebbe successo, se fosse venuto a sapere della verità da qualcun'altro?

No. Quella situazione non gli piaceva affatto, convincere Cartman era impossible, non gli restava che parlare lui stesso.

«Non dirgli nulla.»

«Senti, non m'interessa cosa ne pensi tu, ti ho ascoltato quando mi hai detto di tenere la bocca chiusa con Craig.–Fece una pausa tirando un respiro profondo, no, non poteva rimettersi a piangere come un bambino.–E guarda cos'è successo! I-io... Io non voglio che succeda ancora okay?! Se... Se vuoi perdere anche Butters affari tuoi, non lascerò che accada!» Asserì con la voce lievemente incrinata, sentiva l'aria mancare le braccia tremare.

Deglutì a vuoto cercando di calmarsi ma, la sua mente continuava ad affollarsi di terribili pensieri, aveva paura. Il suo battito cardiaco continuava a rimbombargli nelle orecchie, sempre più forte, copriva ogni suono aumentando pian piano la velocità.

Si accasciò a terra respirando a fatica, si chiese per quale motivo la stanza ora gli sembrasse così scura. Trasalì non appena avvertì delle mani posarsi sulle proprie spalle.

E nonostante cercasse in tutti i modi di calmarsi, continuava ad ottenere l'effetto contrario.

«Clyde.» La voce di Eric gli giunse ovattata. «Clyde, avanti guardami.»
Si sentì scuotere leggermente e porto gli occhi, lucidi a causa delle lacrime, su quelli dell'altro. «Smettila di pensare, mi stai ascoltando? Non pensare. Clyde?» Schiuse le labbra cercando di dire qualcosa, ma non riuscì ad articolare alcun suono. Aveva caldo, il suo corpo sembrava non voler smettere di tremare, la voce di Cartman gli pareva sempre più lontana, non passarono molti attimi prima che tutto fosse avvolto dall'oscurità più totale.

Parlando del capitolo, ne approfitto per aprire una piccola parentesi, (se non siete interessati passate direttamente al prossimo paragrafo), per rivolgermi a quelle amebe monocellulari che trattano certi temi senza informarsi minimamente. L'attacco di panico, non è un gioco. Non passa con un abbraccio e un "Stai tranquilla ci sono qua io" detto dal ritardato di turno. E soprattutto non è una questione di attimi! Un attacco di panico raggiunge il suo apice in 10-15 minuti, può arrivare anche ai 30. Quindi non venitemelo a raccontare come se fosse un'emerita boiata, perché non lo è! Sappiate, inoltre, che le persone che proveranno empatia per il vostro personaggio, nonostante il tutto sia stato scritto col culo, avranno un QI inferiore al vostro. Parlandoci chiaro poi, come fa, il ritardato di turno, a restare così calmo? La mia migliore amica soffre di questo disturbo, sebbene ci conviva ormai da anni, io continuo ad avere paura che le succeda qualcosa. Non è semplice come la fate sembrare voi. Queste persone stanno realmente male, è offensivo parlarne come se fosse uno scherzo. Ora, io mi sono fossilizzata sull'attacco di panico, ma mi riferisco anche a tutto il resto ovvero: stupri, morti, aggressioni ecc... NON citate simili temi se non avete voglia di trattarli con un minimo di serietà. Non osate dire: "Vabbè, ma stai calma, scrivo per passare il tempo." Non è una scusa! Io sono la prima a scrivere per passare il tempo, si noterà anche dato il mio stile di scrittura fin troppo semplice, ma due fottuti minuti li spendo per informarmi. Dieci righe in più per approfondire i sentimenti dei personaggi le impiego. Perché, loro saranno anche inventati, le argomentazioni di cui parlate no. Nel mondo ci sono persone che hanno vissuto davvero certe situazioni, quindi la prossima volta che scrivete minchiate del genere. Vi prego, pensateci. (Abbiate anche la decenza di non bloccarmi se provo a parlarvene. Scendete dal vostro piedistallo, prima che vi tirino giù, con ottime ragioni, a sprangate.) Perdonatemi l'infinito sfogo, se sono sembrata arrogante mi dispiace, non era mia intenzione.

Clyde non sta tanto bene :(
Mi auguro che non vi abbia troppo infastidito, il fatto che metà capitolo fosse incentrato sulle sue emozioni. Come già detto era doveroso. Eric continua a voler tenere Butters all'oscuro di tutto, sperando sia la scelta giusta. XD
Also, domani vado da mia zia, che abita in un posto sperduto in cui non prende una ceppa, se non vedete l'aggiornamento, sapete il motivo.
Per oggi, ho già parlato abbastanza, quindi vi mando un saluto. Alla prossima!

Lilith
28/07/18

Shylar | South ParkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora