Paradise ~KookV~

Capitolo 15

"Ah Tae, sei proprio un bastardo" dice Jimin ridendo. Gli ho appena finito di raccontare cosa è successo in classe, dopo che lui mi ha detto ciò che ha fatto con Yoongi.

Siamo stati i primi del nostro gruppo ad arrivare in mensa. Gli altri sono sul tetto a fumare, io ho rifiutato l'invito di Jungkook a seguirlo. Jimin voleva raccontarmi ciò che è successo in classe, anche se sentire tutta la storia su come Yoongi cerava di trattenersi mentre lui gli faceva un pompino, beh non è stata proprio una cosa gratificante.

"Mmh Taehyung, mi sto eccitando. Vuoi toccarmelo?" Sputa Jimin ridendo.
Io mi scosto bruscamente "ew, Jiminie. Se ti sentisse Jungkook ti ammazzerebbe".
Lui scrolla le spalle "Jungkook ammazzerebbe chiunque ti guardasse anche solo per sbaglio, questo ormai è un dato di fatto. Comunque sono curioso, che tipo è Jungkook a letto?" Alzo gli occhi al cielo divertito, sempre che si immischia nei fatti degli altri. Però parlare con lui di questi argomenti, non mi imbarazza per niente. Ormai siamo come fratelli.

"Non lo abbiamo ancora fatto Jimin. Ma credo proprio che gli piaccia violento. Però cerca sempre di trattenersi, per me".
Jimin mi guarda sorridendo "aw, è così dolce. Ad averlo io uno come Jungkook" lo guardo stranito.
"E Yoongi?" Domando e lui mi guarda triste.
"Beh si, c'è lui. Però non è mai dolce con me, vuole sempre farlo. A volte penso che stia con me soltanto per il sesso" e senza che me lo aspettassi, inizia a piangere.

Non so che fare, ho visto Jimin piangere tre volte, in tre anni. Perciò faccio ciò che mi viene naturale, mi avvicino e lo abbraccio.
"Dai Jimin, non dire così. Yoongi tiene molto a te e si vede" lui però continua a scuotere la testa, ripetendo che non è vero.
"Se vuoi posso parlarci io" propongo timidamente e lui sorride "sul serio lo faresti Tae? Lo faresti per me?" Io annuisco e lui si fionda su di me, dandomi un bacio sulle labbra.

Ormai non mi sorprendo più, è questo il suo modo per dirmi che mi vuole bene. Non lo fa con nessun secondo fine.
Poi ritorniamo a parlare normalmente, evitando l'argomento Yoongi.
Quando ormai sto per chiamarlo, Jungkook entra dalla porta della mensa, seguito da tutti gli altri.
Prende posto vicino a me e mi lascia un bacio a stampo.

Yoongi si accorge che Jimin a pianto e lo guarda preoccupato "tutto bene Jimin?" Domanda e lui annuisce, con gli occhi bassi.
"Ei piccolo, che c'è?" Insiste Yoongi accarezzandogli una guancia. Jimin lo prende per un polso e lo trascina a un tavolo libero.
Dopodiché smetto di preoccuparmi per loro e do la mia attenzione a Jungkook.
"Dammi un altro bacio, Kook" dico e lui si avvicina per baciarmi.

"Dai ragazzi, noi stiamo mangiando" Namjoon fa una smorfia disgustata e Jin gli dà un colpetto sulla spalla "smettila Nam, sono così carini" io sorrido.
Entra la squadra di football.
Vedo Baekhyun venire verso il nostro tavolo "Ei Taehyung, posso parlarti?" Mi domanda, ignorando gli altri.

"No, non puoi" sputa Jungkook dietro di me.
"Scusami ma tu chi sei? È in grado di parlare da solo. Perciò Taehyung, vieni? Ci vorrà un attimo, promesso" mi mordo il labbro, indeciso su cosa fare.
Alla fine mi dico che parlare non farà male a nessuno. Perciò mi alzo "vado solo un attimo, Jungkook" lui mi guarda male e lascia la mia mano "come vuoi". 

Sospiro e seguo Baekhyun in fondo alla stanza.
"Allora, cosa vuoi dirmi?" Sorrido e anche lui lo fa "quanto è bello il tuo sorriso Taehyung" fa per prendermi una mano, ma io evito il suo tocco.
Guardo poi verso Jungkook, e lo vedo stringere i pugni. Guarda Baekhyun come se volesse ammazzarlo.
"Te lo dirò senza giri di parole, mi piaci tanto Taehyung. Perciò sto per fare questo" e senza preavviso mi afferra per la nuca e mi bacia.
Io sono troppo shoccato per fare qualsiasi cosa, anche per allontanarlo. 

Ma non c'è più bisogno che lo allontani, visto che Jungkook lo scaraventa per terra. Subito si mette su di lui e inizia a riempirlo di pungi.
"Non devi toccarlo, cazzo. Lui è mio" urla mente continua a picchiarlo.
In tutto ciò, sono bloccato accanto a loro. Incapace di fare qualcosa per dividerli.