Capitolo 6 "Babysitter"

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- ¢αριтσℓσ ѕєι

Mi tolgo una cuffia dall'orecchio.

"Come si chiama la bambina?" chiedo per rompere il ghiaccio.

"Lexi." risponde con lo sguardo fisso sulla strada "Io ho fame, tu?"

"Si, un po'." dico continuando a guardare il suo riflesso nel finestrino fingendo di guardare fuori.

"È la prima volta che fai il babysitter?"

"No, l'ho già fatto un paio di volte. I bambini mi amano e qualche soldo in più mi fa comodo."

"Allora perché hai bisogno del mio aiuto?" chiedo confusa.

"Dato che posso usarti, perché non approfittarne? Tu fai tutto il lavoro sporco e io mi becco i soldi, no?" ride.

"Mi chiedo come fanno i genitori a lasciarti i loro bambini..." mormoro ridendo.

"Forse perché sono carino e gentile?" sorride innocente.

"Tu carino e gentile? Non farmi ridere!" sghignazzo.

"No, seriamente, guarda che faccino da angioletto che ho!"

"Sì, un angioletto con le corna." rido divertita.

"Sì, hai ragione." si unisce alla mia risata. Dopo un po' arriviamo davanti a casa sua. Parcheggia l'auto e scendiamo.

"È da tanto che non vengo qui..." rammento mentre percorriamo il vialetto.

"Già, se non sbaglio, l'ultima volta è stata più di una anno fa, quando sei passata a portarmi qualcosa da parte di Harry..." dice girando la chiave nella serratura.

"Sì...hai ragione..." dico mentre Louis apre la porta per poi entrare. Butta lo zaino nell'ingresso e io faccio altrettanto. Lo seguo in silenzio fino alla cucina.

"Ma i tuoi genitori non ci sono?" chiedo varcando la porta.

"No, sono al lavoro." dice aprendo il frigo "C'è della pasta di ieri sera, ti va bene?" chiede tirandola fuori.

Ok...ragioniamoci sopra: sono a casa di Louis e i suoi genitori non ci sono, questo vuol dire che saremo soli, io, lui e la bambina. Non so, ma questo non mi rassicura molto...

"Allora, ti va o no? Se no, ti faccio un panino." richiede.

"Si, si. Va bene la pasta. Serve aiuto?" chiedo gentile.

"No, siediti pure, devo solo infilare la ciotola nel microonde, non devo fare un granché." sorride e apre l'anta del microonde, mette il piatto dentro, imposta il timer e si siede a tavola con me.

"Ma non potevi aspettare dieci minuti prima di portarmi via da scuola? Che figura ci faccio io se gli do buca al primo appuntamento?" sbuffo.

"Ma su, ce ne saranno altri." mi fa l'occhiolino.

"Sì, ma io aspettavo sto momento da tre anni!" quasi urlo.

Spalanca gli occhi "Tre anni?" chiede sorpreso "Ti piace da cosi tanto tempo?"

"Sì, Zayn mi piace dalla prima superiore." ammetto.

"E alle medie ti piaceva Callum, se non ricordo male..." dice accarezzandosi il mento.

"Anche..." ridacchio.

"Come anche? Ti piaceva anche qualcun altro?" chiede inarcando un sopracciglio.

Annuisco con il sorriso sulle labbra. Se solo sapesse che ero stracotta di lui mi prenderebbe in giro per tutta la vita, meglio non dirgli più niente.

Ricatto || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora