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Dormivo. Ho sentito le portiere sbattere e mi sono svegliata. Sono stesa con la testa sulle ginocchia di Harry. Apro gli occhi e lo vedo guardare fuori dal finestrino con le cuffie bianche nelle orecchie e la luce di un lampione che gli illumina il viso. Mi metto a sedere e noto che la macchina è parcheggiata.
"Che ore sono?" chiedo stiracchiandomi un po' e per sbaglio sbatto il pugno contro il tettuccio "Aia." mi lamento
Harry scoppia a ridere "Che stupida."
Rido "Sì, ma che ore sono?" richiedo.
Sblocca il telefono "Le sette e ventisette."
Guardo fuori e vedo che siamo nel parcheggio di un autogrill. I sedili davanti sono vuoti.
"Dove sono andati mamma e Jason?" chiedo.
"A comprare dei panini. Devi andare in bagno?" chiede. Annuisco. "Allora ti accompagno, non si sa mai che razza di maniaci puoi trovare in bagno."
Gli pizzico la guancia "Oh, ma quanto sei dolce, ti preoccupi per la tua sorellina!"
"Se non ti va basta dirlo." si accarezza la guancia.
"No, no! Tu vieni con me!" ordino e scendiamo dall'auto. Il riccio prende la copia delle chiavi dal cassetto nascosto e chiude a chiave la macchina.
Ci mettiamo a braccetto e iniziamo ad incamminarci ridacchiando su cose stupide. Se non fossimo fratelli sembrerebbe che ci comportiamo da fidanzati. Arriviamo ai bagni e corro a fare ciò che dovevo fare. Fatto, torno da Harry e andiamo alla macchina, mamma e Jason non sono ancora tornati.
"Ti posso fare una domanda?" chiede il riccio entrati in auto.
"Spara." prendo la felpa e mi copro, si sente che stiamo andando a nord.
"Ti posso chiedere cos'è successo con, con Louis?" chiede mentre si stende con la testa sulle mie ginocchia.
Gli accarezzo i ricci "No." rido. Per un momento avevo scordato tutto.
"Dai, seriamente, mi dici cos'è successo?" chiede girandosi a pancia all'aria per guardarmi in faccia.
"Harry, no." dico seria.
"Va bene, tanto lo verrò a sapere." dice e le portiere si aprono.
"Ciao, pulcini!" saluta mia madre.
"Ciao." ricambiamo il saluto.
"Allora, ho preso dei panini con il prosciutto cotto, mozzarella e pomodoro, panini con il tonno e panini con salame e formaggio. Quali volete?" chiede dolce.
"Io al prosciutto!" urlo e ne afferro uno.
"Anch'io!" esclama Harry.
"Io pure." dice Jason.
"Mi dispiace, Amore, ma ne ho presi solo due al prosciutto. Anche quelli al salame e formaggio sono buoni." gliene porge uno.
"D'accordo." sbuffa e prende il panino. Rimaniamo nel parcheggio per cinque minuti così finiamo di mangiare e poi ripartiamo.
"Quanto manca a Glasgow?" chiedo ad un tratto interrompendo il silenzio che si era già formato da un po'.
"Arriveremo lì verso le dieci e mezza." dice il mio patrigno mantenendo lo sguardo fermo sulla strada.
"Ok." appoggio la testa al sedile con con la testa del riccio ancora sulle gambe.
***
"Pulcini, siamo arrivati." avvisa una voce dolce, quella di mia madre. Sento un peso alzarsi dalle mie ginocchia e apro gli occhi. Scendiamo e, dopo aver preso i bagagli, ci incamminiamo verso la porta di casa Evans.
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Ricatto || Louis Tomlinson
Fiksi PenggemarIn cui una stupida foto in topless, scattata da uno stupido fratello, scombussolerà la vita a Miranda. *Ho scritto questa storia quando avevo all'incirca tredici anni. Leggendola ora anch'io mi chiedo come abbia fatto a scrivere una storia simile, a...